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Alessandro Di Virgilio: Nuovi Mondi

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Salve Alessandro e benvenuto su Comicus per parlarci dell'antologia Nuovi Mondi.

Ciao a tutti e grazie.

Il bando del concorso Nuovi Mondi offriva genericamente un tema sugli "alieni". In che maniera è stato interpretato dai partecipanti?

Fammi dire, prima di tutto, di come la partecipazione sia stata incredibile e di qualità altissima. In questa occasione ho scoperto che gli italiani sono un popolo di eroi, santi, navigatori, CT della Nazionale e... aspiranti autori di fumetti!
Tornando alla domanda, come c'era da aspettarsi, la maggior parte dei partecipanti ha interpretato il tema nella sua accezione più classica, intendendo l'alieno come abitante di un altro pianeta, ma alcuni sono riusciti a cogliere l'altro significato, forse più interessante, di "diverso".
Tutti, comunque, dal più "tradizionalista" al più "alternativo" hanno fatto un ottimo lavoro.

Come vi siete divisi il lavoro tu e gli altri due responsabili dell'antologia, Davide Morando e Rosario Spanò?

La collaborazione tra noi, nonostante le situazioni geografiche molto distanti tra loro, è stata veramente esaltante. Abbiamo creato un ottimo gruppo di lavoro in cui, pur con ruoli ben distinti (Davide Morando e io come editors, Rosario Spanò come impaginazione e grafica), abbiamo lavorato in piena armonia e confrontandoci quotidianamente.
   
Quali criteri sono stati utilizzati per scegliere le storie vincitrici?
 
Essendo tutti e tre sceneggiatori, agevolati dal fatto che chi ha partecipato ha dato prova di aver delle basi solidissime a livello di disegno e composizione della tavola, ci siamo concentrati per lo più sul fattore narrativo e contenutistico, tenendo sempre ben presente che, a maggior ragione per chi è un esordiente assoluto, sviluppare una storia almeno plausibile in uno spazio di massimo sei tavole, era un compito veramente arduo.
Come, alla fine, è stato veramente arduo, da parte nostra, dover scegliere chi pubblicare e, per mancanza di spazio, eliminare chi alla fin fine quasi non se lo meritava.
 
Tra le tante novità che debuttano in una fiera grande come quella di Lucca, perché ritieni che un lettore possa essere interessato proprio all'antologia Nuovi Mondi?

Prima di tutto perché è un volume bellissimo e poi perché sfogliando le pagine del volume il lettore avrà il privilegio di apprezzare il lavoro di nomi che, in un prossimo futuro, sono sicuro che faranno parlare molto bene di loro.
Infine non dimentichiamo che i proventi del volume andranno in beneficenza ad una associazione che, quando sarà il momento, pubblicizzeremo sui nostri rispettivi siti.

Il volume contiene una vasta gamma di "omaggi" da parte di autori professionisti. Come sono stati coinvolti nel progetto?

Nel modo più semplice: alzando il telefono e chiedendoglielo.
Tra tutti i grandi nomi contattati solo un paio hanno dovuto declinare l'invito, con enorme rammarico, nostro e loro.
Solo uno non si è nemmeno degnato di rispondere... ma non faccio il suo nome neanche sotto tortura!
Inutile sottolineare la disponibilità e l'impegno dei professionisti coinvolti, ma mi piace sottolineare, senza far torto agli altri, la splendida copertina di Davide De Cubellis e i mini racconti donati da Diego Cajelli e Lorenzo Bartoli.

In questa avventura siete stati "accompagnati" dalla DOUbLe SHOt. Come è nata la collaborazione?

Essenzialmente per due buoni motivi: perché sono degli amici e perché sono dei gran professionisti e rappresentano, secondo noi, una delle nuove realtà editoriali più interessanti.

La Alien Press è una realtà che si muove sul web. Quale futuro vedi per il fumetto on-line?

Essendo uno della "vecchia guardia", probabilmente molto antiquato, spero ardentemente che il web non soppianti mai la carta. Per me è  importantissimo il piacere fisico che dà prendere un libro (non solo a fumetti), sfogliarlo, annusarlo... tutte sensazioni che il video di un computer non potrà mai trasmettere.
Vedo e mi auguro, piuttosto, un futuro che veda crescere entrambi i media, rendendoli, nei limiti del possibile, ognuno complementare all'altro.
Come non saprei. D'altra parte sono uno di quelli che scrive ancora impugnando una penna a sfera.

A Lucca, oltre a Nuovi Mondi, presenterai anche altri volumi a tua firma. Ce ne puoi parlare in dettaglio?

A Lucca arriverò, come autore, con tre proposte.
ThyssenKrupp, Morti Speciali S.p.A., per la BeccoGiallo e con i disegni di Manuel De Carli, è un libro dedicato, oltre che all'immane tragedia torinese, alla problematica degli incidenti e delle morti sul lavoro in generale. Chiunque mi conosce un po' meglio, sa quanto senta questo tema, fin troppo spesso seppellito dalle vuote parole e dalla finta indignazione del mondo politico.
La seconda proposta, che mi vede, assieme a Morando e Spanò coinvolto anche come realizzazione editoriale, è il secondo volume dedicato al giovane Sandokan, edito da Nicola Pesce Editore, per i disegni di Andrea Meneghin. L'aver inventato la giovinezza dell'eroe salgariano è una cosa che mi ha divertito molto e che sento particolarmente, dato che su quei libri ho speso una bella fetta della mia infanzia.
Infine, per la Cagliostro E-Press e con i disegni di Claudio Valenti, ho realizzato l'adattamento di un racconto del giallista napoletano Maurizio De Giovanni dal titolo "Mammarella, un'indagine del Commissario Ricciardi". In questo caso ho avuto il grande onore di diventare amico di De Giovanni, un grande scrittore e una splendida persona, autore della serie dedicata a Ricciardi e ambientata nella Napoli degli anni '30, edita dalla Fandango Libri.
Questi tre progetti, nella loro diversità, rappresentano bene il mio modo di pormi nei confronti di questo medium che continuo a considerare bellissimo e stimolante e che, al di là delle facili etichette (commerciale, d'autore, graphic novel, graphic journalism, etc.), per me continua a chiamarsi in un solo ed unico modo: Fumetto.


Gianluca Reina
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