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Paolo Pantalena

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Intervista a cura di Gianluca Reina

Ciao Paolo e Benvenuto su Comicus!
 
Ciao grazie a voi per avermi contattato.

Puoi presentarti ai nostri lettori?
 
Beh che dire, sono una persona come tutte le altre che ha la passione per il mondo dei fumetti e dell'arte, motivo per cui ho iniziato a fare questo mestiere che mi dona la possibilità di dare libero sfogo alla mia fantasia.
Ho iniziato questo mestiere tempo addietro, ho lavorato in Italia per la Star Comics sui testi di Federico Memola in Jonathan Steele, ho lavorato per la Francia e poi sono sbarcato sul mercato americano, che è sempre stato il mio chiodo fisso.
 
Il tuo primo lavoro americano è stata la miniserie di Sinbad per la Zenescope: cosa ci racconti di questa tua avventura?
 
Sì, il mio primo lavoro "ufficiale" è stato per la Zenescope.
Devo dire che questo progetto mi ha dato l'opportunità di crescere professionalmente, soprattutto dal punto di vista dello stile, che ho perfezionato di pagina in pagina. Credo che già nelle matite del primo numero si possano notare questi progressi.
 
Come sei arrivato a disegnare il What If di House Of M?
 
Tutto è nato da una proposta dell'editore Chris Allo, che rispose ad una mia e-mail inviatagli alcuni mesi prima, contenente alcune pagine di prova che feci per un altro editore Marvel: C.B. Cebulski. Chris mi fece fare alcuni layout da uno script che poi si rivelò essere la base del progetto del What if basato su House of M. Fortunatamente andarono bene e così venni inserito nella rosa dei collaboratori.
 
Conoscevi la miniserie House Of M prima di iniziare questo lavoro?
 
La miniserie la conoscevo di fama, ma non ho mai letto nulla prima di iniziare questo lavoro, anche perché ultimamente non ho molto tempo da dedicare alla lettura, diciamo che adesso vengo attratto molto dall'impatto visivo.
Comunque vedendo la miniserie ho avuto modo di conoscere il lavoro di Olivier Coipel, che mi ha profondamente colpito per via dello stile e per il modo che ha di raccontare attraverso le sue vignette.
 
La parola d'ordine della storia è "No More Powers". Come cambia disegnare i supereroi senza i poteri che normalmente li contraddistinguono?
 
In questo progetto i nostri beneamati supereroi devono fare i conti con l'essere normali umani senza poteri. Questo porterà un'enorme scompiglio nel loro mondo, anche grazie alla comparsa del Teschio Rosso e del suo nuovo esercito.
 
Tra le immagini diffuse dalla Marvel ce n'è una che ci mostra la versione in "armatura" dei classici eroi della Casa delle Idee. Ci puoi raccontare come hai ideato il design per queste armature?
 
Non c'e' stato uno studio vero e proprio, anche perché non c'è stato molto tempo per sviluppare il tutto, quindi ho cercato di far rispecchiare il design dei loro "vecchi" costumi nelle armature create da Tony Stark.
 
Pare che nell'albo appariranno un gran numero di personaggi: quali sono quelli che ti sei divertito di più a disegnare?
 
Sì, nell'albo ci sarà un bel casino, una moltitudine di personaggi. Indubbiamente il personaggio che mi ha divertito di più è stato Iron Man, anche grazie all'enorme ispirazione avuta in seguito alla visione del film. Un altro personaggio che mi è piaciuto disegnare è stato Namor, ma purtroppo il personaggio compare solo in alcune pagine, così non ho potuto mostrare tutto il suo "potenziale" visivo.
 
Gli autori hanno anticipato che due delle figure cardine della storia saranno Iron Man e Spider-Man. Di certo si tratta di due dei personaggi con una pesante "eredità" sulle spalle, essendo stati disegnati da alcuni dei più grandi nomi del fumetto americano. Nel ritrarli, quale loro versione ti ha influenzato maggiormente?
 
Per quel che concerne Spider-Man, la mia ispirazione è rivolta unicamente a Todd McFarlane, autore che adoro e che mi ha fortemente influenzato durante la mia adolescenza. Per quanto riguarda Iron Man, il concept design di Joe Madureira e del film mi sono stati d'aiuto nel ricreare l'armatura di Tony Stark.
 
Se continuassi la strada del fumetto Marvel, con quale scrittore e su quali personaggi ti piacerebbe lavorare?
 
A questa domanda rispondo dicendoti che mi piacerebbe molto continuare la serie Ultimates, ma credo che questa sarà un'opzione difficilmente realizzabile.
 
Che progetti attendono il tuo prossimo futuro?
 
Per il futuro ho alcune proposte, ma non so ancora quali saranno i miei piani lavorativi, anche perché ho completato questo progetto giusto 2 giorni addietro ed ora mi sto godendo un po’ di meritato riposo.


Gianluca Reina
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