Menu

ProGlo

Per tornare allo speciale, clicca qui.
Intervista a cura di Gennaro Costanzo.


Le prime pubblicazioni del progetto ProGlo risalgono a Lucca 2007, un anno esatto fa. Mi sembra opportuno chiedervi dunque un bilancio di questo primo anno.


Matteo Scaldaferri – Come forse saprete, ProGlo Edizioni è una costola dell’Associazione Culturale Prospettiva Globale, questo vuol dire che i vari soci mettono gratuitamente il proprio lavoro a disposizione dell’associazione. Inoltre tutti gli utili, pagati gli autori e i fornitori, vengono re-investiti nella produzione di altri volumi. Non siamo filantropi, ma forse un po’ pazzi sì. In definitiva, comunque, questo significa che nel 2007 abbiamo prodotto 5 volumi più V for Fumetto, che essendo legato a una manifestazione fa storia a sé. Nel 2008 abbiamo stampato Quattro Dita a luglio, porteremo altri tre volumi a Lucca (Fennec, milk and mint e il secondo “A” come Ignoranza), e a dicembre stamperemo il saggio di quest’anno (la biografia di Carl Barks scritta da Thomas Andrae). Possiamo dirci soddisfatti, ma ovviamente le uscite del 2009 dipenderanno dall’accoglienza che le nostre “scommesse” avranno da Lucca in poi.

È appunto recentemente uscito Quattro Dita, di Rich Koslowski, interessante rivisitazione del primissimo periodo del mondo dell’animazione, Disney e non solo. Un esperimento di falso documentario messo in scena dall’autore. Quanto è importante per voi trovare fumetti non solo validi ma che in qualche modo escono fuori dai tradizionali schemi del fumetto stesso (vedi anche il caso di Longshot Comics e V for Fumetto)?

Giovanni Agozzino – Più che importante direi che è vitale: è il motivo per cui pubblichiamo fumetti! ProGlo Edizioni al riguardo ha un progetto ben definito: pubblicare fumetti sperimentali, dove con questo termine non s’intende fuffa artisticamente incomprensibile, ma opere che esplorino in qualche maniera le potenzialità del linguaggio del fumetto. Se una sperimentazione è fatta bene, non è più difficile da leggere rispetto a qualsiasi altro fumetto, anzi! Personalmente ritengo che i nostri fumetti siano molto accessibili e accattivanti, ma che abbiano quel qualcosa in più che li rende più stimolanti rispetto a un fumetto “convenzionale”.
 
Prendendo spunto dal volume di Koslowski, avete intenzione di pubblicare altre opere di questo autore e, in generale, quanto è importante per voi puntare su determinati autori e creare un seguito piuttosto che proporre fumettisti di volta in volta differenti?

Giovanni Agozzino – Concentrarci sull’opera omnia di un qualsiasi autore per noi non è una priorità, né tanto meno un obiettivo da perseguire a tutti i costi. Preferiamo costruire un discorso legato all’attinenza con la nostra linea editoriale e spaziare quanto più possibile tra le varie scuole fumettistiche mondiali (perseguiamo la “prospettiva globale”, dopotutto: stiamo già lavorando per pubblicare opere di lingua giapponese e tedesca, e magari anche di Paesi dell’Est Europa). Differente è la questione per gli autori che hanno fatto della sperimentazione la propria cifra stilistica. Se ci passate una frase da “fanboy”: di Lewis Trondheim pubblicheremmo anche la lista della spesa!

Veniamo a un autore che, in un certo senso, è tutto vostro. Con “A” come Ignoranza avete contribuito a lanciare il giovanissimo Daw. Il successo è stato tale da mettere in cantiere un secondo volume che uscirà proprio a Lucca 2008. Qual è la genesi della vostra collaborazione, e cosa ci dobbiamo aspettare da questo nuovo volume?

Giovanni Agozzino – La maggior parte di noi seguiva le storie di Daw sul suo blog ben prima della nascita di ProGlo. Una volta fondata l’associazione e la sua “costola editoriale”, uno dei primi nomi che ci venne in mente fu proprio Daw. Dopotutto nei suoi fumetti faceva delle cose così strane, incisive e divertenti (no, dico: Sbranzo vi sembra un personaggio normale?) che il passo successivo, ovvero la pubblicazione su carta, venne quasi naturale. Certo, avere a che fare con Daw non è sempre facilissimo: la follia che traspare dai suoi fumetti è la stessa che lo anima ogni giorno; lui non finge, è realmente così (e chi lo ha conosciuto alla scorsa Lucca Comics o lo farà alla prossima non potrà che confermare). Ma non possiamo che ritenerci più che soddisfatti del suo lavoro, come lui lo è (speriamo) del nostro. Riguardo al nuovo volume, conterrà nuove storie di Sbranzo e Brullonulla, mentre la storia “libera” di quest’anno non potrà che far la gioia del lettore tipo di Comicus, tradizionalmente affezionato alle tematiche supereroistiche. Il titolo: It’s Raining Supermen.
Ma c’è un’altra sorpresa legata a Daw: porteremo a Lucca le esclusive magliette “Warhol puppa!” di Sbranzo. Per veri intenditori.

Altro fumetto italiano in uscita a Lucca 2008 è milk and mint di Giulia Sagramola, autrice anch’essa giovane che si è fatta notare anche per le sue autoproduzioni e per i fumetti nel web. Il volume è una raccolta di storie brevi dell’autrice? Come descriveresti lo stile di Giulia?

Matteo Scaldaferri – In realtà milk and mint è la raccolta cartacea del blog a fumetti di Giulia Sagramola. Non raccoglie storie già viste, anzi non racconta una vera e propria storia, ma è il diario di questa ragazza, studentessa fuori sede, durante gli ultimi tre anni. Questo libro rappresenta un po’ un esperimento sia per noi che per lei, ma il risultato è qualcosa che non ha precedenti nel panorama editoriale italiano. Che dire dello stile di Giulia? Chi ha visitato almeno una volta il suo blog oppure il suo sito personale si sarà reso conto del talento di questa ragazza, che ci ha colpito subito per la sua freschezza e immediatezza. Il suo blog è ravvivato da piccole idee geniali che lo rendono unico, come la piantina parlante, o certe splash page riuscitissime.

Impossibile non notare come si passi dall’anarchia narrativa di Daw all’intimismo di Giulia Sagramola. In comune, oltre alla nazionalità, c’è la loro attività sul web ed il fatto di essere autori emergenti pronti ad affrontare il settore del fumetto. Quali fattori sono determinanti nella scelta di puntare su un nome nuovo, e come proseguirete in questo senso?

Matteo Scaldaferri – Beh, di punti in comune ce sono veramente pochi: sono entrambi autori completi, giovanissimi, che hanno creduto in noi come editori, e nella nostra tipologia di contratto che prevede la compartecipazione degli utili tra autore ed editore. Da parte nostra non ci riteniamo talent-scout particolarmente in gamba, perché questi sono ragazzi che, se continuano su questi livelli, esploderanno sicuramente! Del resto già ora Davide lavora per La Gazzetta dello Sport, e Giulia per Rizzoli, Apogeo ed Edizioni San Paolo. Per il 2009 siamo già in parola con un terzo blogger, completamente dissimile dagli altri due (giusto per non smentirci), al quale abbiamo proposto un volume sperimentale con il quale sbizzarrirsi. Ma dato che il contratto non è ancora firmato preferiamo non svelarne ancora il nome.

Giovanni Agozzino – Però potete provare a indovinarlo, è uno dei più noti!

Avete intenzione di produrre autori già affermati in Italia?

Matteo Scaldaferri – Attualmente non abbiamo avviato contatti in questo senso, ma mai dire mai. Se ci dovesse essere un progetto interessante, e in linea con quelle che sono le nostre pubblicazioni, perché no? I nostri lettori potranno vedere diversi autori famosi al lavoro per noi, e con disegni in gran parte inediti, nell’appendice del volume dedicato a Carl Barks.

E proporre materiale italiano storico?

Matteo Scaldaferri – Ancora una volta, perché no? Non abbiamo certo preclusioni in questo senso, a patto che le opere rientrino nella nostra linea editoriale. Il problema quando si va molto indietro nel tempo è duplice: bisogna reperire materiali di stampa adatti alla riproduzione con tecnologie moderne, e bisogna rintracciare tutti i detentori dei diritti, il che non è sempre semplice e lineare, come sembrerebbe a prima vista.

Come procede la sezione saggistica? Avete pubblicato due testi importanti come "Writing for Comics" e "Historia de la Historieta", quali saranno i prossimi volumi?

Giovanni Agozzino – Come accennava Matteo, il prossimo saggio (in uscita a fine anno) è Carl Barks – "Il signore di Paperopoli" di Thomas Andrae. Andrae è un professore universitario che insegna cinema alla San Francisco State University, ma è anche un grande studioso di cultura pop e di fumetti. Il saggio è freschissimo e molto interessante, e contiene un’appendice di omaggi disegnati da autori italiani e internazionali, disegnati appositamente per l’edizione italiana. Questi omaggi, oltre a comparire sul libro, verranno messi in mostra a partire da dicembre prima alla Galleria dell’Arco di Santa Margherita Ligure e poi a Genova, al Centro Civico Buranello.
Per il 2009, invece, pubblicheremo un importante testo teorico francese sul fumetto, di uno dei massimi studiosi mondiali (anch’esso, per chi ne sa, non è così difficile da indovinare!). Ma ne riparleremo a tempo debito.

A quando il secondo volume dell’Akiko di Mark Crilley? A questo proposito, avete intenzione di proporre nuove serie oppure state concentrando tutte le attenzioni su volumi unici?

Giovanni Agozzino – Il primo volume di Akiko non è andato secondo le nostre aspettative, ma non abbiamo intenzione di mollare. Stiamo cercando di spingere meglio il primo, e soltanto dopo fisseremo una data per la continuazione della serie. Al momento non abbiamo altre serie in cantiere (a parte “A” come Ignoranza, che si configura come una serie di volumi annuali).

Sempre a proposito delle seconde uscite, so che è previsto un seguito per Longshot Comics, la minimale opera di Shane Simmons…

Giovanni Agozzino – È vero, esiste un seguito di Longshot, dal titolo La promessa fallita di Bradley Gethers. Al momento però preferiamo dare la precedenza ad altri autori ed esperimenti. In altre parole, se siete convinti che lettererò altre 4000 vignette, siete proprio fuori!
No, a parte gli scherzi: Longshot Comics è stato un buon successo, ma non ha ancora esaurito la sua vita editoriale. Per cui proporre ora un esperimento del tutto simile avrebbe poco senso.

Parliamo di Fennec, di Lewis Trondheim e Yoann, l’ultimo volume annunciato per Lucca da ProGlo. Cosa dobbiamo aspettarci da questo fumetto?

Giovanni Agozzino – Lewis Trondheim è, semplicemente, Lewis Trondheim. Per fare un paragone che qualsiasi lettore di fumetti americani può cogliere immediatamente, si tratta di un autore che per genialità, ecclettismo e classe cristallina è il corrispettivo francese di un certo Alan Moore. In Italia non è ancora adeguatamente noto (in maniera inspiegabile, ma non può che essere questione di tempo), forse perché la forma mentis del tipico lettore italiano di fumetti d’oltralpe è restia ad accettare troppe innovazioni. Il suo Lapinot, parzialmente edito in Italia, resta un capolavoro assoluto, e anche [Donjon si difende bene, per non parlare delle sperimentazioni più radicali pubblicate con L’Association, e che sono quelle che più ci interessano. Riguardo Fennec, è un delizioso racconto di (non) formazione di una volpe del deserto, alle prese con più che bizzarri incontri nel corso di un viaggio attraverso la savana, alla ricerca di un modo per sbarazzarsi di una banda di serpenti decisamente ostili. È una storia piena di humor (ma non solo), raccontata sotto forma di doppie strisce, ognuna conclusa con una battuta fulminante. È un volume orizzontale splendido a vedersi: d’altronde è illustrato in maniera superba dagli acquerelli di Yoann (che in Italia è conosciuto soprattutto per Toto l’ornitorinco).

Quali saranno i prossimi eventi che vi vedono coinvolti?

Giovanni Agozzino – Come dicevamo prima, a dicembre partirà la mostra legata al libro su Barks, prima a Santa Margherita Ligure e poi a Genova. Saranno esposti disegni inediti di illustratori del calibro di Corrado Mastantuono (autore anche della splendida copertina del libro), Giorgio Cavazzano, Silvia Ziche, Mark Crilley (l’autore di Akiko), Casty, Rodolfo Torti, Donald Soffritti, Giuseppe Camuncoli, e tantissimi altri. Le mostre sono state organizzate grazie al prezioso aiuto di Andrea Viale, Maurizio Libertino, Antonella Ferrara di Art'Intorno e i proprietari del negozio Galleria dell'Arco Carlo Gianello e Ruzica Babic, che ci preme ringraziare tutti.
Inoltre, daremo una mano all'organizzazione di Lucca Comics nella gestione delle conferenze e dei contenuti web durante la fiera.


Gennaro Costanzo
Torna in alto