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Simone Bianchi e gli X-Men

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Ciao Simone, bentornato su Comicus. In questi giorni uscirà in USA il terzo numero della tua run su Astonishing X-Men, in coppia con Warren Ellis. Qual è il tuo bilancio su questa esperienza, finora, in relazione anche alle reazioni del pubblico e della critica e al rapporto con lo scrittore?

Devo dire che il primo numero, basandosi su dati di vendita reali, ha venduto un numero di copie davvero notevole, un vero successo. Dal punto di vista delle vendite sono contentissimo, lavorare con Warren Ellis è bellissimo: lui è bravissimo pur essendo molto eccentrico. Non comunichiamo direttamente, neanche via email, ma solo attraverso l’editor Axel Alonso. La reazione dal punto di vista della critica mi è sembrata molto buona. Nelle prime recensioni ufficiali, come su CBR, c’è stata un’ottima reazione, alcuni hanno parlato addirittura del mio migliore lavoro in USA. È impossibile da dire secondo me, è troppo presto per avere la lucidità e la freddezza necessarie per giudicare. Vale sia per me che sono l’autore che per chi critica, è molto difficile. Ma i personaggi sono divertenti da disegnare, la storia è bella, Ellis sa far parlare i protagonisti ognuno con la propria voce e il proprio modo di esprimersi.

E qual è stata la reazione delle popolatissime community americane? Sia tu che Ellis siete due autori che spesso dividono il pubblico.

Mi aspettavo reazioni di questo tipo. O ci ami o ci odi, come succede per autori come Grant Morrison, con divisioni nette fra chi lo adora e chi lo odia. Trovo molto nerd e stupidi certi attacchi, a dire la verità. Per quel che mi ricordo c’è chi grida al capolavoro e chi all’orrore, non c’è una via di mezzo. Ma questo può farmi solo piacere: per me avere questo tipo di reazione vuol dire che comunque ho fatto quello che volevo fare e non passa inosservato. Alla Marvel sono contentissimi, anche Quesada. Ma io adoro creare questo tipo di reazione tra il pubblico perché significa che c’è personalità in quello che faccio. Quantificando, penso sinceramente che i messaggi d’amore sono senz’altro superiori a quelli di odio, però soprattutto sono superiori a delle reazioni fredde. E questo vale sia per me che per Ellis. C’è chi pensa che abbia azzeccato i personaggi e chi ritiene che sia completamente inadatto alla serie.

L’ultima volta che ti abbiamo ospitato su Comicus è stato per rivelare le tue scelte dietro il redesign di alcuni costumi. Come sono state recepite invece le interpretazioni dei personaggi, anche se in alcuni casi le modifiche sono state minime? E avrai occasione di occuparti del redesign di altri personaggi, in futuro?

Non so dirti se tornerò a ridisegnare personaggi, ma spero di sì. È un processo molto divertente, e soprattutto un processo che ti mette nelle condizioni di fare qualcosa che esula dal lavoro classico dello stare al tavolo dei disegni. Sulle reazioni, ancora una volta il pubblico si è diviso. In particolare su Tempesta: chi ha odiato il costume nuovo, chi diceva che sembra una drag queen, e chi l’ha adorata. Per gli altri personaggi, ci sono stati topic di diciassette pagine che per me sono incomprensibili, visto che come hai detto sono stati spesso ritocchi minimi, come per Ciclope e Wolverine. Si trattava di modifiche piccole, ed era giusto così, perché quei costumi funzionavano, soprattutto quello di Wolvie, che è uno dei più famosi in assoluto, specie in USA dove è noto al livello di Spider-Man, Batman o Superman. E come fai a reinventare il costume di Batman? Qualsiasi cosa tu faccia lo peggiori. Perché è perfetto così, non c’è bisogno di modificarlo. Ma magari mi capitasse di fare qualche redesign, anche non solo nel campo del fumetto!

Su Astonishing, al momento Ellis sembra non avere avuto intenzione di recuperare villain di vecchia data. Quindi immagino non avrai occasione di disegnare personaggi come Magneto, vero?

Non per ora e non credo che appariranno villain di vecchia data. Magari potessi disegnare Magneto, è un personaggio che adoro! Ma non so cosa succederà. Warren tiene segreto quello che accadrà prossimamente, e ci manda le sceneggiature episodio per episodio. Sono all’oscuro di quello che succede, e pure se mi dicessero che c’è la possibilità di leggere un plot, mi rifiuterei, perché così conservo un entusiasmo da lettore che rischierei di perdere se sapessi esattamente cosa succederà. Invece così ogni volta che arriva una sceneggiatura è una festa.
Su Astonishing poi, Warren si sta sbizzarrendo, ci sono elementi gialli e di mistery, cosa inusuale rispetto alle storie classiche degli X-Men.

Ellis sta scrivendo anche una miniserie, X-Men Ghost Boxes, che prende spunto dal ciclo che stai disegnando e di cui hai realizzato le copertine. Gli interni invece sono di autori del calibro di Coipel, Davis e Granov. Immagino non ti sia stato nemmeno chiesto di fare delle tavole per quel progetto, visto quanto sei impegnato con la serie regolare.

No, ma non ce l’avrei fatta nemmeno perché tutto il mio tempo è impegnato su Astonishing. Mi piacerebbe fare altro, ma non è possibile. Ho fatto le cover, e comunque mi “sostituiscono” grandi autori, quindi ben venga. Ho visto l’anteprima delle tavole di Adi Granov, e sono straordinarie. Ma lui è bravissimo, non è una sorpresa. Sono le pagine più belle che gli ho visto fare finora… vorrei quasi ritoccare la copertina proprio per non sfigurare.

A Lucca invece verrà distribuito un tuo sketchbook. Cosa dobbiamo aspettarci da questo albetto?

Come l’anno scorso ci sarà un mio stand con originali in vendita, e lo sketchbook è lo stesso di San Diego, dove ogni estate presento un albetto diverso. Dentro c’è un assaggio di quanto fatto durante l’anno, ma solo a matita. Concept per copertine, studi, un lavoro fatto per la upperdeck per delle card con 14 tra i più famosi personaggi DC. Saranno 32 pagine in bianco e nero con copertina a colori con protagonista Tempesta, al prezzo di 12 euro. E non lo dico per motivi commerciali ma sinceramente: sono rimaste pochissime copie, non più di sessanta o settanta che stavano andando a ruba a San Diego. Le altre le ho portate indietro proprio per Lucca. È una tiratura limitata di 450 esemplari tutti firmati e numerati a mano.

E come hai selezionato in contenuti?

La scelta dei contenuti è stata di mia sorella Gloria (che da poche settimane è diventata mamma!), non c’è stato un mio criterio. C’era una marea di materiale, lei ha scelto quello che ha ritenuto più adatto e soprattutto quello che non si era visto in assoluto in giro. Ha tentato anche di metterci disegni di personaggi con cui normalmente non ho la possibilità di potermi confrontare.

Come procede, invece, il lavoro su Astonishing?

Stiamo andando ad una velocità maggiore, ormai mi sembra abbiamo trovato un ritmo sia io che Andrea Silvestri, il mio assistente, siamo più veloci che su Wolverine. Ho anche ridotto leggermente le dimensioni degli originali su cui lavoro e questo mi ha velocizzato tantissimo, e ti assicuro che non ne ha risentito la qualità. Anzi, con mia grande sorpresa, devo dire che lavorando più in piccolo spesso certi dettagli e certe inquadrature vengono meglio, ma non chiedermi perché, è un mistero! Per un po’ penso terremo questo formato, che senza farne risentire la qualità ci velocizza molto.

Anche se sono usciti in USA solo tre albi di Astonishing X-Men, hai già pensato al tuo futuro?

Della run di Warren sono previsti 24 numeri, la mia idea era di disegnarne 12, se non 18, ma è tutto molto imprevedibile, dipende da cosa succede nel frattempo.
Dopo mi piacerebbe fare i Fantastici Quattro, magari con Mark Millar. Mi piace tantissimo come scrittore, l’ho conosciuto quest’anno alla convention di New York ed è una persona molto simpatica. Ci siamo promessi in coppia se si presentasse l’occasione quando lui si libererà dai suoi impegni con Hollywood. Mark ha detto di essere un grande fan del mio lavoro, e io lo sono senz’altro del suo, e ho ancora due anni e mezzo di esclusiva alla Marvel. La cosa che vorrei fare di più in assoluto, però, è scrivere da solo, mi piacerebbe da impazzire. Ho scritto un piccolo soggetto per X-Force, ho qualche idea per una run di un paio di numeri per Wolverine con il Dott. Destino e Silver Surfer. Ho già scritto e devo solo tradurre un soggetto di tre episodi di Spidey ambientato in Italia.

Credo che tu come molti altri autori che vengono dall’Italia, dalla Spagna o dalla Francia, abbia forse una sensibilità diversa, più orientata verso l’autore completo. Come è stato per Carmine Di Giandomenico, che ha sceneggiato il suo Daredevil: Battlin’ Jack Murdock.

È vero, e io ritengo che questa commistione possa fare bene a tutti: i lettori, poi, così possono vedere cose diverse. A me piacerebbe tanto scrivere. È uno dei miei sogni nel cassetto.

A proposito di sceneggiatori, hai lavorato con gente come Johns, Morrison, Ellis. C’è qualche altro big, a parte il solito Alan Moore, con cui ti piacerebbe collaborare in futuro?

Ti do una risposta apparentemente scontata. Più di Alan Moore, mi piacerebbe lavorare con Frank Miller. Ti racconto un aneddoto. Eravamo a cena in questo locale a S. Diego, e C.B. Cebulski mi chiede: “Hai già fatto tanto nella tua carriera, quale sogno ti è rimasto?”. Gli ho risposto: “Lavorare con Frank Miller”. Non più tardi di tre ore dopo mi trovo ad una festa con più o meno cinquanta persone, e tra queste c’era anche Frank Miller. Diana Schultz, suo ex editor alla Dark Horse, me lo ha presentato. Ci ho chiacchierato per non più di due-tre minuti, ma è stato gentilissimo e cordialissimo, abbiamo parlato del più del meno. Gli ho raccontato del mio desiderio di lavorare con lui, e Diana, che assisteva, si è messa a ridere e ha detto: “Puoi trattenere il respiro fino a diventare blu, ma non succederà che Frank torni sceneggiare”. Pare che sia molto, molto improbabile che lui torni a scrivere fumetti dopo All Star Batman & Robin. Spero di sbagliarmi e di poter essere fortunato. Malgrado tutto è stato bello vedere come una persona di quel calibro, dopo avere ricevuto dei complimenti sinceri, riesce a imbarazzarsi.
Poi, a parte Millar di cui ti ho già detto, mi piace molto Ed Brubaker, ma ovviamente anche Jodorowsky, non solo per quello che scrive a fumetti ma per il personaggio incredibile che è.

Ringraziamo ancora una volta Simone Bianchi per la consueta disponibilità e simpatia.


Marco Rizzo
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