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Andrea Gagna e Francesco Mortarino, autori di Dead Nation

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Dead Nation è fantascienza politica, un'opera di genere che getta uno sguardo critico sulla nostra realtà sociale.
Monjika Ballard non è solo un soldato, determinato a sventare i piani di una pericolosa organizzazione terroristica; è anche una donna coraggiosa che scoprirà a sue spese quanto possano essere labili i confini stessi della realtà.
Andrea Gagna e Francesco Mortarino ci svelano cosa si cela dietro la loro opera prima.

Come nasce Dead Nation, e come siete entrati a far parte del progetto "Italians Do It Better"?

Andrea Gagna – Dead Nation nasce mentre sullo schermo tv scorrevano le immagini del G8 di Genova. Nel corso degli anni seguenti, Francesco e io abbiamo cresciuto questo pargolo, che da neonato ingenuo si è trasformato prima in un adolescente incazzato ed ora in un adulto determinato; ha viaggiato per il mondo, si è confrontato (e spesso scontrato) con realtà diverse dalla sua e fatto esperienza, fino ad arrivare al Lucca Project Contest 2006 quasi per caso; qui è stato notato da Edizioni BD, che ci ha contattati poco dopo, trovando infine la sua forma attuale. Colgo l’occasione di ringraziare Marco Schiavone e Luca Bertelè per aver creduto nel progetto ed averci dato fiducia.

Francesco Mortarino – Dead Nation è un progetto nato 10 anni fa, è cresciuto nel tempo e si è autoalimentato nei momenti di stanca, fino a vivere di vita propria. La svolta è avvenuta nel momento in cui abbiamo deciso di presentarlo al Lucca Project Contest 2006. Siamo arrivati in finale ma non è andata come speravamo. Lì però è stato notato, e infatti è arrivata la chiamata di Marco Schiavone, che assieme a Luca Bertelè ha creduto in noi e nel progetto e ci ha permesso di portarlo a termine.

Dead Nation è ambientato in un futuro non troppo lontano. Che mondo è quello che avete messo in scena e come avete scelto di rappresentarlo a livello grafico?

Francesco – Esatto, si svolge in un futuro non troppo lontano, cupo, dove la società si è parecchio evoluta; ha compiuto enormi progressi scientifici a costo della libertà dell'individuo. Si è infatti instaurata una dittatura globale che controlla totalmente l'informazione, l'opinione pubblica, in sostanza la società intera. Diciamo che Andrea ha voluto porre l'accento su alcune problematiche odierne e sui rischi che potremmo correre con l'attuale situazione politica. Per quanto riguarda la rappresentazione grafica mi sono ispirato sia a Blade Runner che ad Akira nella ricerca di un'ambientazione soffocante. Spero che il risultato sia quello cercato.

Andrea – La visione che abbiamo stabilito non credo sia molto diversa da quello che potrebbe essere il nostro reale futuro da qui a qualche decennio, se le attuali politiche socio-economiche mondiali proseguiranno su questa via.
Abbiamo condito poi il tutto ispirandoci alla letteratura e cinema cyberpunk (evitando accuratamente il modello “Matrix”), e alle tendenze attuali del fumetto americano… cose come The Authority ed Ultimates, spartiacque ormai imprescindibili tra il fumetto dello scorso decennio e quello attuale, ma anche prodotti più di nicchia come il paranoico Channel Zero o DMZ.

Il capitano Monjika Ballard sarà l'unico vero protagonista, o l'opera avrà una struttura corale?

Andrea – Ho iniziato la stesura come un racconto corale, ma avanzando nel lavoro alcuni personaggi hanno preso una vita propria ed hanno prepotentemente reclamato il loro esatto ruolo; Monjika Ballard diventa la protagonista perché le sue azioni ed il suo pensiero l’hanno portata in maniera naturale a prendere il comando, ma accanto a lei troviamo un cast di supporto che ha le sue stesse potenzialità per un ruolo da protagonista.

Francesco – Il capitano Monjika Ballard è indiscutibilmente la protagonista. È l'unico personaggio che ci accompagna in tutte le fasi della storia; cresce, si adatta e infine si trasforma per regalarci un gran finale. Ci sono comunque personaggi altrettanto importanti come Jasper, St. Robinson o Zoe che potrebbero essere candidati al ruolo di protagonista se non fosse già assegnato.

Dead Nation avrà un seguito o si concluderà in questo primo volume?

Francesco – Nella nostra immaginazione D.N. potrebbe avere oltre ad un seguito anche un prequel, e speriamo vivamente di avere una possibilità per realizzarli. In sostanza abbiamo molte altre munizioni per il nostro fucile (sempre per rimanere in tema con D.N.).

Andrea – Un prequel ed un sequel sono attualmente in stato più o meno avanzato di pianificazione nelle nostre teste, non tanto perché le trilogie siano di moda, quanto più per una reale possibilità di argomenti e potenzialità molto ampia da affrontare e poter mettere a fuoco.

Ci potete anticipare qualcosa della trama?

Francesco – Io lo faccio volentieri; Andrea si arrabbierà… Ci saranno parecchie battaglie, città distrutte e inseguimenti all'ultimo respiro per accaparrarsi l'arma finale: Eva 9. La sorpresa maggiore sarà scoprire chi e cosa è Eva, credo vi lascerà stupiti.
Vi ho incuriositi un po'?

Andrea – Con piacere! Nelle 80 pagine preparatevi a trovare rivoluzioni di massa, distruzione globale, tonnellate di tecnologia ed anche parecchia politica!



Luca Baboni
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