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Onofrio Catacchio, disegnatore di Habemus Fantomas

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Fantomas è morto, ma la sua leggenda vive in uno dei tre discepoli che si contendono il trono del Signore della Notte.
Luigi Bernardi e Onofrio Catacchio rileggono in chiave moderna la celebre icona del male, in un mix esplosivo di tradizione e modernità.
Onofrio Catacchio, disegnatore dell'opera, ci spiega com'è nata e come si svilupperà la nuova vita del maestro del crimine.

Come nasce il progetto di Habemus Fantomas?

Su commissione: un paio di anni fa, Marco Schiavone di Alta Fedeltà ha chiesto a me e a Luigi Bernardi una storia da inserire nell’antologia “Fantomas, le nuove avventure”. Abbiamo preparato un breve racconto che lasciava intravedere molte prospettive riguardo alla rivisitazione del personaggio che Bernardi (agiografo ufficiale di Fantomas) aveva scritto. Così abbiamo deciso di sviluppare la storia che ora è diventata una trilogia intitolata “Non temerai altro male” di cui Habemus Fantomas è il primo tomo.

Fantomas è stato un personaggio leggendario, protagonista di decine di romanzi. Luigi Bernardi, autore della sceneggiatura, ha voluto ricostruirne il mito ai giorni nostri, evitando in questo modo di scimmiottare banalmente l'opera originale. Credi che questo ti abbia avvantaggiato nel rapportarti graficamente al personaggio e ai suoi luoghi tipici?

Fantomas è tutt’ora un personaggio leggendario, un’icona. Del Male. Come tale può essere calato nella contemporaneità. Ed è ciò che abbiamo fatto: Habemus Fantomas è profondamente “contemporanea” e tocca aspetti sensibili della realtà. Nella trilogia si parla di: terrorismo, armi di distruzione di massa, fondamentalismi, sicurezza e insicurezza, criminalità organizzate, Europa, America, ex URSS, Cina, cultura pop, migrazione, medicina, chimica, tecnologie, storia, filosofia, letteratura, biotecnologie, geografia, amore, odio, architettura, maree e altro ancora in ordine sparso. Disegnarla è stato entusiasmante.

Hai trovato stimolante il fatto di dover interpretare graficamente un personaggio importante della letteratura, o di norma preferisci creare ex novo i protagonisti dei tuoi fumetti?

Nel volume sono presenti le schede sinottiche “Gli archivi di Fantomas”, che regolano le pendenze letterarie. In più, nel fumetto saldiamo il debito con un paio di personaggi (coloro che hanno letto la storia nell’antologia sanno già di chi parlo, per tutti gli altri taccio…) che rappresentano le estreme propaggini del “nero” a fumetti italiano. Filone che a sua volta ha immensi debiti con il Fantomas letterario. Alla fine il nostro Fantomas è un personaggio ex novo a tutti gli effetti. Leggere per credere.

Prima Gaijin! (Black Velvet, 2006), ora Fantomas: la collaborazione con Luigi Bernardi sembra ormai consolidata e particolarmente fervida. Come definiresti il vostro rapporto professionale?

Irrefrenabile. Con Bernardi il rimpallo di idee è continuo. È sempre stato così, adesso che il rapporto è in fase “creativa allo spasimo” ancor di più. Per Fantomas ci siamo presi entrambi un anno “sabbatico” per poterci recare nei luoghi che poi sono diventati le location della storia. Abbiamo visitato un sacco di posti, durante i viaggi abbiamo messo a punto le fasi della storia e organizzato la documentazione. Poi, una volta tornati alla base abbiamo rispettivamente scritto e disegnato.

Come detto, Habemus Fantomas è la prima parte di un trittico di storie. Avete già qualcos'altro di pronto o i fan dovranno aspettare a lungo prima di rivedere il Signore della Notte?

L’arco narrativo di “Non temerai altro male” è già definito ma suscettibile di variazioni, più che pronto direi che con Bernardi siamo pronti a tutto… Abituatevi alle meraviglie.



Luca Baboni
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