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Sara Pichelli: Runaways

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Intervista a cura di Carlo Alberto Montori.

Ciao Sara, e benvenuta su Comicus! Per cominciare, vuoi parlarci un po' di te per presentarti ai nostri lettori?

Ciao e grazie per avermi scelta per questa intervista, anche se non sono proprio abituata a questo tipo di cose, quindi scusate se risulterò un po' impacciata, ehehe...
Per presentarmi è importante dire che è da pochissimo che mi sono “buttata” nel mondo del fumetto poiché ho lavorato negli ultimi anni prevalentemente nel mondo dell'animazione, in cui ho ricoperto diversi ruoli, dallo storyboard artist, al texture artist, o "layouttista"; ma soprattutto ho lavorato come character design.
Purtroppo tutti lavori che ho realizzato durante quel periodo non posso pubblicarli sul mio blog poiché coperti da diritti di copyright delle relative compagnie.
Ma durante questa lunga esperienza nel campo dell'animazione mi sono scontrata con una serrata catena produttiva fatta di tantissimi step, in cui il mio lavoro veniva manipolato e modificato a secondo delle esigenze dei vari produttori, cosi ho iniziato ad interessarmi al mondo del fumetto e ho scoperto un'altra e affascinante dimensione! E da allora è stato subito amore.
La libertà creativa (entro i limiti di quella che è l'arte applicata) e la possibilità di narrare storie che il fumetto dà mi ha conquistata totalmente.

Curiosando sul tuo blog, si possono notare sketch e omaggi molto eterogenei, dai protagonisti Marvel e DC a quelli di fumetti e serie animate giapponesi; quali sono le tue opere preferite, e quali disegnatori hanno influito di più sul tuo stile?

Più che parlare di opere preferite di solito tendo più a riferirmi ad autori. Nel fumetto seguo tantissimo il lavoro di Warren Ellis, Alan Moore e Garth Ennis tra i tanti altri. Invece nell'animazione, sicuramente risulterò banale, l'unico grande maestro per me è il grande Hayao Miyazaki... lo ammetto la “Principessa Mononoke” me la  rivedo almeno una volta l'anno!
Il mio stile sinceramente è in continua evoluzione perché sono in costante ricerca e mai soddisfatta di quello che viene fuori, gli autori di riferimento che si sono susseguiti nel tempo sono tantissimi e parecchio eterogenei... e cambiano in continuazione!
Posso citare: Alessandro Barbucci, Claire Wendling, Benoit Springer, Adam Hughes, Eric Canete, Joshua Middleton, Nicola Mari, Marguerite Sauvage... e se vogliamo proprio andare a scomodare i grandi, citerei anche Gustav Klimt, Egon Schiele e Alfons Mucha!

La Marvel sta impiegando sempre più forze nello scouting di nuovi talenti in giro per il mondo; tu stessa sei stata selezionata in uno di queste iniziative, la Chesterquest 2007. Cosa ne pensi di questa politica, e che consigli daresti ad altri disegnatori che vorrebbero proporsi?

Beh, sicuramente di buttarsi e cercare di sfruttare al meglio le preziose occasioni come il Chesterquest.
A volte si esita pensando di non essere all'altezza, quante volte ho sentito dire “ si vabbè, ma guarda se devono prendere proprio me su miliardi di disegnatori!” ...infatti questa fu la mia risposta quando il mio ragazzo, David Messina (anche lui lavora per l'America) mi disse di mandare del materiale al concorso... beh come è andata a finire lo sapete già, hehehhe.
La politica che la Marvel sta adottando riguardo allo “scouting estremo” risulta molto efficace ed è secondo me un ottimo modo per donare eterogeneità e freschezza alla parte visiva che accompagna le storie.

Come ti sei trovata da giovane italiana a collaborare col colossale ingranaggio produttivo della Marvel?

Sinceramente avendo lavorato su diverse testate (prima dei Runaways ho fatto dei fill-in su 3 numeri di NYX, Eternals, X-Men: Manifest Destiny e poi una storia per un rilancio pubblicitario di una catena di fast food americana che ha collaborato con la Marvel), mi sono ritrovata a lavorare con parecchi editor differenti e la loro professionalità, insieme al calore umano, hanno reso l'impatto parecchio morbido.

Il tuo primo lavoro alla Marvel è stato per NYX, serie incentrata su un gruppo di teenager mutanti che vivono senza fissa dimora; pensi che questa "somiglianza" di fondo del gruppo protagonista sia servita alla Marvel per farti notare e designarti come nuova disegnatrice di Runaways?
   
Sicuramente sì, mi trovo a mio agio a gestire questa tipologia di personaggi. Io baso molto il mio lavoro sulla recitazione naturale dei protagonisti e sia NYX che i Runaways si prestano benissimo poiché hanno delle dinamiche molto simili.

Avevi già letto in passato Runaways prima che la serie ti fosse affidata? Cosa ne pensi?

Sì, la serie la seguivo da prima si essere scelta, e mi piace tantissimo.
E il mio personaggio preferito è Molly, infatti sono stata contentissima quando leggendo lo script ho visto che era la protagonista di questo primo numero!

Dal comunicato di presentazione di Runaways #10 risultano esserci due sceneggiatori (Christopher Yost e James Asmus) e due disegnatrici (tu ed Emma Rios): questo si è concretizzato in una collaborazione diretta dal punto di vista del disegno, o avete lavorato a tavole differenti, poi inserite nella stessa storia?
E come ti sei trovata a lavorare con gli sceneggiatori?


Sinceramente non ho avuto contatto diretto con gli altri autori o scrittori, il mio unico referente è il mio editor. Mi è stata consegnata la sceneggiatura di 22 tavole scritta da C. Yost da fare interamente, del resto non so nulla.
Devo ammettere che lavorare sullo script di Yost è stato molto divertente, poi vedrete. Io credo che abbia reso benissimo il carattere sia di Molly che di Wolverine.

Oltre alla serie regolare di Runaways, sei al lavoro anche sull'annual; puoi anticiparci qualcosa a riguardo?
L'albo si caratterizzerà per una storia o per una realizzazione speciale?


In realtà quando la Marvel mi propose di fare qualcosa per i Runaways si trattava di un solo albo unico e doveva essere proprio l'Annual, ma poco dopo quell'annual è diventato il numero effettivo, il numero 10, e così mi hanno chiesto di fare anche i numeri successivi fino al 14.

In Runaways si sono visti spesso team-up con altri supereroi; quale ti piacerebbe poter disegnare?
E, sfregando la lampada di Aladino, su quale altra serie Marvel ti piacerebbe lavorare?


Ehehe beh, in questo numero appaiono parecchi X-Men e New X-Men... e finalmente ho potuto disegnare un personaggio che amo ,che è Emma Frost.
Se dovessi scegliere disegnerei Devil, anche se prediligo disegnare le figure femminili!

E per finire, la più classica delle domande: progetti per il futuro? Su quali altri progetti sei al lavoro?

Per ora ho una run dei Runaways, per il resto non voglio fare previsioni! Spero mi perdonerete!


Carlo Alberto "Deboroh" Montori
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