Menu

Giovanni Timpano: Vincent Price Presents

Per tornare allo speciale, clicca qui.
Intervista a cura di Valerio Coppola, Carlo Coratelli, Andrea "Zio-P" Poli


Come sei entrato in contatto con la Blue Water?

Molto semplice: essendo all’inizio della mia carriera, periodicamente spedisco book a destra e a sinistra, e Darren Davids dopo neanche due giorni mi ha contattato per Vincent Price Presents.

Che dettagli in più puoi darci sulla serie? Ha un target definito di pubblico, visto le atmosfere, oppure no?

I due albi che ho disegnato sono molto diversi tra loro. Si passa dall’horror classico con elementi come vampiri e lupi mannari al terrore puro con magioni gotiche e personaggi inquietanti. È una serie che consiglierei a tutti. Sarà adottato il sistema di una storia diversa per ogni numero, al massimo archi di 2 numeri, con team rotativi, e questo farà in modo che diversi scrittori e artisti ci lavorino e che la varietà del prodotto finale aumenti, cosa che per una serie come questa è la migliore. Alcuni albi presenteranno storie totalmente inventate ed altri saranno incentrati su determinati suoi film, come “La casa dei fantasmi” o “L’ultimo uomo sulla terra”.

Lo sceneggiatore ti ha dato delle direttive precise su come realizzare le tavole o hai avuto piena libertà?

Il primo albo che ho disegnato, quello in uscita a ottobre, aveva una sceneggiatura abbastanza dettagliata, ma pagina dopo pagina sono intervenuto su diversi aspetti, da particolari a tavole intere (senza stravolgere nulla ovviamente). Darren e Chad Helder (lo scrittore) hanno sempre approvato tutto, anzi erano sempre entusiasti dei miei cambi qua e là. Quando Chad ha saputo che avrei disegnato anche la sua seguente storia, mi è arrivata una sceneggiatura ridotta di un terzo in confronto alla prima, in modo da darmi totale libertà sulle inquadrature, composizione della pagina ecc. Della serie “questa è la storia, tu raccontala”. È stata una bella soddisfazione per me, perché da tempo studio molto manuali di regia cinematografica, storyboards di pellicole girate ecc. Èuna cosa a cui tengo molto, la regia, e sapere che tutto ciò si nota mi fa piacere.

Puoi descriverci il tuo metodo di lavoro?

Non credo sia molto diverso dagli altri. I miei tempi sono: sveglia alle 8 circa, colazione, disegnare, pranzare quando lo stomaco lo richiede, disegnare, cenare quando lo stomaco lo richiede, disegnare, dormire. Quando ricevo una sceneggiatura vado per una tavola alla volta. Per quanto riguarda Darren e la Bluewater mi hanno totalmente tagliato la parte in cui mando lo schizzo delle pagine, l’idea di come vorrei farla, sempre come segno di fiducia per il mio operato, quindi spedisco la pagina a matita e aspetto l’ok per le chine, nel frattempo vado avanti con un'altra e così via.
Altri editori hanno voluto vedere prima tutto il fumetto schizzato per poi solo dopo iniziare a disegnarlo, dipende molto da editore ad editore. Tecnicamente parlando, matita blu, serie infinta di Micron, qualche pennellino e da poco ho iniziato ad usare una tavoletta grafica Wacom.

Questa collana ovviamente ha delle atmosfere cupe, ed è molto debitrice dei classici horror di una volta, con la figura di un narratore o di un protagonista sempre presente in qualche modo all'interno dei racconti. Per le tue tavole hai cercato di ispirarti ai vecchi classici horror in qualche modo? D'altronde so che sei un appassionato dei film con Bela Lugosi, Boris Karloff…

Devo controllarmi perché a risponderti a questa domanda potrei trasformarmi in un fiume in piena. Quei nomi che hai citato mi fanno ancora venire i brividi. Quando nel cinema non esistevano determinati “effetti speciali”, si doveva lavorare sulle luci ed il suono, basti pensare a “Gli Invasati” di Robert Wise, dove tutto il terrore è creato da ciò che non vedi (film da cui ho “rubato” la villa per il secondo episodio.) Tenendo conto che in un fumetto il suono attraverso le onomatopee non rende come in un film, ho giocato più con le luci. Già l’uso di ombre e luci è una cosa a cui tengo e per cui lavoro molto (per questo puntualmente litigo coi coloristi, eheheh), in un lavoro del genere poi è stato essenziale, soprattutto nel secondo episodio. Per farti un esempio: caverna illuminata al centro da un fuoco, abbiamo un personaggio che si trasforma in lupo mannaro, la trasformazione non l’ho fatta vedere in totale, in primo piano al bordo della vignetta abbiamo il pelo della schiena, e al centro l’ombra di lui sulla parete della caverna che si contorce e si trasforma. Forse sarebbe stata più “cool” la trasformazione vista in pieno, lui metà uomo metà lupo, ossa e carne che si deformano ecc. Però l’ho fatta come “se non avessi i mezzi per farla”, e per me è più divertente. Poi è ovvio: l’utilizzo di inquadrature dal basso, sguardi terrorizzati e scene vertiginose sono state all’ordine del giorno, ma senza abusarne, altrimenti si scade nel ridicolo. Finisco con lo stesso Vincent Price, abiti e costumi ripresi dai suoi film, ed anche altri piccole citazioni, mi sono divertito molto! A conti fatti, più che ispirarmi a dei titoli in particolare, mi sono ispirato al modo in cui sono stati fatti.

Come ti sei trovato finora a lavorare con i ragazzi della Blue Water? Qual è la cosa che più ti ha colpito finora di questa casa editrice?

L’aria che si respira all’interno della Bluewater è magnifica, ogni persona che ci lavora traspira entusiasmo, e va dato il merito a Darren e alla sua politica aziendale, grazie alla quale è riuscito a dare un’impronta ben precisa alla sua casa editrice. La strategia delle licenze di vecchi film o di attori come appunto Vincent Price potrà piacere o meno, ma ha la sua identità, cosa che nel panorama indipendente è difficile trovare. E il bello è che è solo all’inizio, della Bluewater ne sentiremo parlare ancora per tanto! Sicuramente la cosa che mi ha colpito di più sono le varie strategie di marketing che adottano per far parlare di se e dei propri prodotti. La pazienza di Darren stesso e dei suoi collaboratori nell’aspettare il momento giusto per annunciare le serie, non cadendo nel tranello di farlo il prima possibile ma senza avere il giusto appoggio dei media. Pensa che negli Stati Uniti alcuno cofanetti dvd Sony hanno all’interno mini-fumetti della stessa Bluewater sul film in questione. Stiamo comunque parlando di una persona che ha lavorato per E! Entertainment
Television, Wildstorm e Lionsgate.

So che hai altri progetti in corso, e mi pare sempre per il mercato americano, come un graphic novel su un certo personaggio di un noto telefilm degli anni '80. Ce ne puoi accennare qualcosina senza rivelarci troppo?

Per quanto riguarda il personaggio di cui parli è Mr.T e ne possiamo tranquillamente parlare perché il suo nuovo graphic novel è già stato annunciata da un paio di mesi e lo si può trovare nelle librerie
specializzate e su Amazon. Questo è diciamo un test per sondare il pubblico e vedere se c’è la possibilità di andare avanti e in quale formato, graphic novel, miniserie o serie regolare. Per ora ho realizzato un episodio e aspettiamo appunto i dati di vendita per vedere come e quando farlo uscire. I ragazzi della Mohawk Media che gestiscono il personaggio ci stanno andando molto cauti per non bruciarsi, e col mercato di oggi e vista la particolarità del protagonista li capisco. È stato veramente buffo ricevere indicazioni/critiche dallo stesso Mr. T che supervisiona tutto il progetto.
Detto questo, dopo i due episodi per “VC Presents” sto lavorando ad un progetto personale sempre per la Bluewater dal provvisorio titolo 36. Non fa parte di nessuna licenza cinematografica ma dal mondo del cinema prende molto, mi piace considerarlo un incrocio tra Frankenstein e il cinema di John Woo pre-Hollywoodiano. Per realizzare questo ho chiesto a Darren Davis della BW di darmi un po’ di tempo perché dopo “VC Presents” mi aveva già chiesto di fare per lui una mini di 4 su, beh diciamo “il peggiore film della storia del cinema”, e con questo molti avranno capito. E per ultimo aggiungo anche una mini di 4 su un personaggio storico, ma di più non posso dire!

Quali saranno i tuoi prossimi progetti alla Bluewater? E confermi che lavorerai anche per la Moonstone?

Darren, l'editor della Bluewater, mi ha detto che questa o la prossima settimana dovrebbe annunciare la mini di 4 su cui sto lavorando (sempre su licenza cinematografica) ed infatti sta facendo colorare le pagine che ho fatto fin'ora per l'annuncio.
Poi non so se da qui a 2 settimane ci saranno grossi sviluppi sui lavori con la Moonstone, per ora so che lavorerò su 3 storie, una di The Phantom, una di The Spider e una di Buckaroo Banzai (ma neanche sapevo l'esistenza di questo film, ahahahah).


Redazione Comicus
Torna in alto