Larry Fong: Direttore della fotografia per Watchmen

Italian/English Version
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Intervista a cura di Carlo Coratelli, Gennaro Costanzo e Valerio Coppola
Traduzione di Andrea Cassola

Questa è la tua seconda collaborazione con il regista Zack Snyder, e quindi ormai lo conosci bene. Come si è evoluta la vostra collaborazione durante la lavorazione di questa pellicola?

Devo confessare che la nostra collaborazione in realtà cominciò quando ci incontrammo all’Art Center College of Design di Pasadena, in California, quando eravamo entrambi studenti di cinema. È stato circa vent’anni fa. Ho girato molti film per Zack all’epoca, e dopo la laurea ho fatto un sacco di video musicali e spot pubblicitari per lui. Da tutto questo deriva una grande capacità di capirci a vicenda. Il miglior talento che può avere chi si occupa della fotografia è quello di riuscire a leggere nella mente del proprio regista. E quando questo è uno dei tuoi migliori amici, la cosa è molto più semplice!

Qual è stata la sfida più grande per te nel lavorare a questo progetto?

L’opportunità che dà Watchmen è incredibile. Comprende decadi, paesi, persino pianeti. Avevamo dei set enormi, sia nei teatri di posa che in esterni, più grandi di tutti quelli su cui avevo lavorato prima. Abbiamo persino ricostruito parti di New York City. Il che significa un sacco di luci e di forza lavoro. Ma alla fine si applica sempre la stessa regola: cerca di ottenere delle luci, delle composizioni, dei movimenti interessanti...

Per questo film hai usato come riferimento la graphic novel, o hai discusso con qualcuno, ad esempio Dave Gibbons, direttamente collegato al fumetto?

La graphic novel è stata senz’altro la “bibbia” del film. Devo dire che la scenografia, le armi e i costumi probabilmente si sono ispirati più direttamente al materiale visivo. Sebbene la gente spesso pensi alla graphic novel come “cinematica”, in realtà ha un rapporto visivo fisso, che non può essere cambiato, così come molti altri fattori... senza parlare del fatto che il passaggio dalle due alle tre dimensioni non è realizzabile in un modo univoco, assoluto. Peraltro Dave Gibbons ha visitato il set e mi sembrava piuttosto estasiato.

Watchmen è considerato all'unanimità un capolavoro del fumetto e l'aspettativa dei fan verso il film è molto più alta rispetto ad altri adattamenti cinematografici di opere a fumetti. Come vive lo staff questa situazione, e come influisce sulla lavorazione?

Prima di tutto, Zack è più fan di quanto qualsiasi critico possa sospettare. Non è saltato sul carro quando Hollywood ha deciso di intraprendere la strada degli adattamenti. È cresciuto con i fumetti e le graphic novel. Fin da quando l’ho conosciuto ha sempre parlato, e anche disegnato, di fumetti e personaggi che io non avevo mai sentito nominare. È stato il primo a farmi scoprire Frank Miller. Tutti quelli coinvolti in Watchmen avevano già, o hanno presto avuto, un grande rispetto per il materiale originale e hanno preso la cosa molto seriamente... e sì, siamo molto consapevoli dei fan e sentiamo la responsabilità verso di loro... essendo noi stessi fan.

Per un direttore della fotografia luci e ombre sono qualcosa di molto importante per finalizzare il proprio lavoro, ma nel caso dell'utilizzo del green screen (come in "300") quali procedure usi?

In "300" si è utilizzato il green screen molto più che in Watchmen, ma anche lì, come dici giustamente, sono presenti luci e ombre in ogni frame e per me sono la priorità. Non puoi semplicemente piazzare uno di fronte a uno schermo verde, accendere la cinepresa e aspettarti immagini interessanti. Come dicevo prima, si applica sempre la regola di base: luce, composizione, movimento di camera; e tutti gli altri principi della regia sono necessari con o senza CGI.

Per Watchmen hai usato qualche tecnica particolare? E se sì, ce la puoi descrivere?

Non c’è un modello base in sé. Infatti una delle cose più emozionanti è la sua estrema varietà. Abbiamo avuto così tante opportunità di esplorare aspetti differenti e ci sono anche alcune scene in cui si omaggiano altri film... ma non rivelerò nulla ora, naturalmente.

Cosa ti ha colpito di più di questo film, durante la lavorazione?

La scenografia è stata fantastica. Alex McDowell, con cui ero emozionatissimo di lavorare, ha fatto cose talmente al di là della mia immaginazione che mi gira la testa.

Hai partecipato alla realizzazione di alcuni episodi di Lost, credo i primi se non sbaglio. Che differenza c'è tra quei lavori e una pellicola come Watchmen?

La televisione è interessante perché un telefilm prende vita propria ed è inarrestabile. Il tuo lavoro poi finisce subito di fronte allo spettatore, nel bene e nel male. Collaborare alla fotografia dell’episodio pilota di Lost e della prima stagione è stata un’esperienza meravigliosa ma è ancora più eccitante vedere come si evolve lo show a ogni stagione. Anche se io non ho nulla a che fare con quello, mi sento ancora molto orgoglioso ogni volta che vedo un episodio.
Il ritmo della produzione televisiva è intenso, si girano cinque o sei pagine di sceneggiatura al giorno, mentre con Watchmen ne facevamo forse tre o quattro. Tuttavia la tv può avere spesso dei dialoghi molto fitti. Watchmen ha un sacco di azione, scene pericolose ed effetti che spesso prendono molto tempo.

In Watchmen la struttura della tavola ha un'importanza fondamentale: in particolare, è come se la vignetta fosse l'unità da cui si moltiplicano e generano le diverse misure. Per ciò che attiene alla sua parte del lavoro, si è provato a richiamare in qualche modo "la vignetta"?

Negli storyboard di Zack ci sono spesso vignette molto simili a quelle del fumetto. Ma dal punto di vista della fotografia era più importante per me catturare lo spirito di Watchmen. È più un processo intuitivo.

Come i lettori dell'opera ben sanno, Watchmen si svolge in diverse epoche. Ha adattato in qualche modo la fotografia ai diversi momenti considerati?

Certamente ci saranno differenze fotografiche tra le diverse epoche, ma non nel modo che vi aspettereste, credo. Sono sicuro che il periodo in cui ci si trova sarà reso molto chiaramente dalla scenografia, dal trucco, e dai costumi. E questo mi ha permesso di essere molto più sottile con le mie scelte.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Zack sta progettando di fare un altro film l’anno prossimo basato su un suo soggetto originale, che aveva in mente da tempo. È più pazzesco e sfrenato di tutti i suoi film messi insieme... con un po' di fortuna dovrei lavorare anche a quello!

 English Version

This is your second collaboration with director Zack Snyder, so you know him well. How did your cooperation evolve during the making of this movie?

I would have to say our collaboration really started when we met at Art Center College of Design in Pasadena, California, where we were both film students. That was about 20 years ago. I shot several films for Zack there, and after we graduated, I shot a lot of music videos and commercials for him as well. As a result of our friendship and history, we're pretty good at understanding each other. The best skill a cinematographer can have is to be able to read the mind of his director. When he's one of your best friends, its much easier!

What has been the biggest challenge for you in this project?

The scope of 'Watchmen' is incredible. It spans decades, countries, even planets. We had enormous sets, both on stage and outdoors, bigger than I've ever worked with before. We even built part of New York City. So that means a lot of lights and equipment and manpower. But in the end, the same rules apply: try to have interesting light, composition, movement...

For this movie, did you use the graphic novel as reference or did you talk abuot it with someone directly involved in the comic-book, as i.e. Dave Gibbons?

The graphic novel was definitely the 'bible' of the show. I'd have to say the production design, props, and wardrobe probably drew more directly from the material visually. Although people sometimes think of a graphic novel as 'cinematic', in truth we have a fixed aspect ratio that cannot be changed, as well as numerous other factors....not to mention the translation from 2D to 3D is not absolute. As a side note, Dave Gibbons visited the set and seemed to be quite ecstatic as far as I could tell.

Watchmen is unanimously considered a comic masterpiece and the fan expectations for the film is much higher than other adaptations of comic-books. How does the staff deal with this situation and how does it influence the work?

Firstly, Zack is more of a fan than any of the critics will ever know. He didn't just jump on the bandwagon when Hollywood decided to travel down that road. He grew up on comics and graphic novels. From the day I met him he was always talking about, and even drawing, comics and characters that I never heard of. He was the first one to make me aware of Frank Miller. Everyone involved with 'Watchmen' already had, or soon gained, great respect for the material and took it very seriously...and yes, we were very aware of the fans and felt a responsibility to them as well...being fans ourselves.

For a cinematographic director, lights and shadows are something very important, but in case of using the green-screen (as in 300) how do you proceed?

'300' used greenscreen much more than 'Watchmen', but even then, you are absolutely right: light and shadow are still present in every frame, and for me, it's the priority. You can't just throw someone in front of a green piece of cloth, turn on the camera, and expect the image to be interesting. As I said before, always, the basic rules apply: light, composition, camera movement, and all of the other principles of filmmaking are still necessary with or without CGI.

Did you use any particular technique in Watchmen? If yes can you describe it?

There isn't an underlying template on the movie per se. In fact one of the most exciting things about it is that it's kind of all over the place, visually. We had so many opportunities to explore different looks and there's even a few scenes that pay homage to other films...I won't give anything away just yet, of course.

What impressed you most about this movie during its making?

The production design was fantastic. Alex McDowell, whom I was thrilled to finally be working with, took things so far beyond what I could have imagined that the mind reels.

You joined the achievement of some Lost episodes, the first ones, if I can remember well. Is there any difference between those works and a movie like Watchmen?

Television is interesting because a show takes on a life of its own and is unstoppable. The work also appears in front of its audience fairly quickly, for better or worse. Helping set the visual tone for Lost during the pilot and the first season was an amazing experience but it's almost more exciting to see how the show evolves each season. Even though I have nothing to do with it, I still feel proud every time I watch an episode somehow. The pace of TV production is intense, shooting five or six pages of script a day, while on Watchmen we did maybe three or four. Remember though, TV can often be dialogue-heavy. Watchmen has a LOT of action, stunts, and effects which always takes longer to do.

In the Watchmen comic-book the structure of the panel has an essential importance. It's like the single illustration is the basic unit that generates all the further dimensions. Regarding your part of the job, did you try to recall this layout some way?

In Zack's storyboards, there are frames that are very similar to those in the graphic novel. But photographically, it was more important for me to capture the spirit of Watchmen. That's more of an intuitive process.

As readers know well, Watchmen takes place in different periods of time. Did you somehow adapt the cinematography to the different moments a times considered?

Of course there will be photographic differences in time periods but not in the expected way I think. I trust it will be fairly clear through production design, makeup, and wardrobe where we are in regard to the timeline, so that allowed us to be more subtle in our choices.

What are your future projects?

Zack is planning to make another film next year based on an original story he's had in his head for a long time. It's crazier and wilder than all his films put together... hopefully I'll be working on it too!