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Dale Eaglesham: JSA

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Intervista a cura di Massimo Brunelli; traduzione di Paolo Boscolo

"Per prima cosa, voglio salutare tutti i fan italiani della JSA. Spero vi stiate divertendo con lo story arc che abbiamo iniziato, Kingdom Come. Sta arrivando una delle più grosse sfide che la JSA abbia mai dovuto affrontare e sarà davvero esplosiva . Quella che affronterà questa sfida è una JSA composta da molti volti nuovi, alcuni giovani e inesperti rispetto al tipo di pericolo cui si troveranno dinnanzi. Abbiamo un team davvero numeroso in questa serie, ma si tratta di personaggi tutti diversi tra loro. In balìa della terribile tempesta che verrà, vedremo eroi che non sono perfetti, bensì persone reali, che fanno errori e ne pagano le conseguenze. La passione di Geoff (Johns, scrittore della serie, ndt), la mia e quella del resto del team che lavora a questo fumetto, è corrisposta dai nostri fan in tutto il mondo, che ci scrivono, ci incontrano alle convention e postano nei forum riguardo il loro amore per la JSA. Apprezziamo questa passione, che fa sì che noi tutti lavoriamo più duro. Così, se siete fan della JSA, vi ringraziamo!"

Sei stato il disegnatore regolare di JSA per un anno. È stato difficile lavorare su personaggi che sono indubbiamente parte della storia DC ma, allo stesso tempo, possono essere considerati fuori moda dai giovani lettori di comics?

È sicuramente difficile. Molti dei lettori più giovani ritengono che i vecchi personaggi sembrino stupidi, ma il responso ottenuto è stato una sorpresa. Parte del motivo è dato dal fatto che abbiamo inserito molti giovani eroi nella squadra. Nessuno di questi nuovi personaggi appare particolarmente “cool” a dire il vero, sono tutti abbastanza strani. Comunque, l’attrattiva della JSA sta proprio nel fatto che i suoi componenti siano diversi. Sono persone vere. I loro costumi hanno pieghe, diversamente da quelli degli eroi più moderni, i cui costumi sembrano essere tatuati addosso. Se guardi più da vicino, puoi vedere le cuciture sul costume di Wildcat, nei punti in cui l’ha riparato. Non sa davvero fare un buon lavoro di rammendo. Ma Hunkel si arrabbia con lui ogni volta per questa cosa.
Ho mantenuto il mio tratto “moderno”, disegnando buone scene d’azione e tenendo uno storytelling cinematografico. Davvero, però, mi piace lavorare nello stile tradizionale di disegno. Artisti come Norman Rockwell, Alex Raymond, Burne Hogart e Hal Foster sono quelli che studio di più. Il mio stile aiuta quando cerco di disegnare personaggi Golden Age, personaggi che sono icone maggiormente rilevanti della DC, perché questo è lo stile con cui ricordiamo la maggior parte di essi. Ci aiuta a ricordare quei vecchi giorni e, come conseguenza, percepiamo gli anni e la potenza dei personaggi. Cerco di disegnare Alan Scott (Green Lantern) come se lo strappassi via da un fumetto degli anni ’40, forse nel modo in cui Foster o Raymond l’avrebbero disegnato se avessero lavorato sulla JSA.

Penso che questo approccio riporti un sacco di lettori di vecchia data ai quali piace uno stile di disegno più tradizionale. Le cose che possono attrarre alcuni lettori più giovani sono, come ho scritto prima, i nuovi personaggi giovani che non sono persone perfette o “cool”. Sono tanto reali quanto li possiamo rendere tali, con una grande caratterizzazione e, proprio perché sono come persone reali, i ragazzini possono identificarsi in essi. È stata una sfida disegnare una gamma tanto ampia di personaggi di diverse età, da quelli di 70 anni a quelli di 16 e tutto ciò che ci sta in mezzo. Ci sono così tante tipologie diverse di fisico da considerare che ho davvero testato le mie abilità di disegnatore ed è stata una sfida eccitante. Questi sono esattamente il tipo di supereroi “reali” che Norman Rockwell avrebbe disegnato!

Qual è il tuo membro preferito della JSA? E quale quello che disegni con più piacere?

Sono diventato un disegnatore di fumetti perché così avrei potuto disegnare Conan il barbaro. L’ho fatto circa 23 anni fa, ma non ho mai avuto l’occasione di fare alcun Sword and Sorcery da allora. Uno dei personaggi della JSA che preferisco disegnare è Hawkman, perché è molto simile a Conan per me. Quando disegno Hawkman, sto disegnando Conan! Nei mesi a venire, lo renderò ancora più simile ad un barbaro, con più parti di armatura, bracciali, asce e spade. Guardate da vicino i suoi occhi, e vedrete Conan dietro ad essi! Un altro preferito è Powergirl. La sfida con Powergirl è quella di caratterizzarla con muscoli molto larghi, ma di renderla comunque molto sexy. Voglio che lei sia sexy non perché ha un seno tanto grande, ma perché è forte e contemporaneamente femminile. È molto potente esteriormente, ma il muscolo è morbido e le curve davvero femminili e sexy. Lei è davvero tosta e competente, infatti è lei ad essere il leader della JSA ora, ma è anche sola e vulnerabile. Molte persone, quando guardano Powergirl, vedono solo il seno, ma io vedo molto molto di più ed è un piacere cercare di comunicarlo attraverso il disegno.

Negli States, il sequel della sensazionale graphic novel Kingdom Come è appena iniziato. Cosa ne pensi del capolavoro di Mark Waid e Alex Ross? Senti la pressione di dover lavorare su un così ambizioso progetto?

Kingdom Come è un capolavoro di fantasia, puro e semplice. Kingdom Come ci ha mostrato quanto grande un fumetto possa essere. Hanno raggiunto la grandezza artistica con KC ed io vorrei esserne all’altezza. Il Superman che incontriamo in Kingdom Come è il più grande Superman mai visto. La sua forza di carattere è diversa da ogni altra cosa che io abbia mai visto nei fumetti. Questo, ovviamente, mi ha messo sotto pressione nel doverlo disegnare nella serie. È il mio lavoro quello di cercare di catturare questa incredibile versione di Superman che Alex Ross ha creato. Sto lavorando con Alex su JSA, quindi so che vede il modo in cui disegno il personaggio, ed è davvero una cosa scoraggiante! Ma so che ad Alex piace quello che ho fatto con il suo Superman, ed è un grande sollievo per me. Per far sì che funzionasse per questa serie, dovevo catturare il personaggio perfettamente. Non so ancora se lo sto facendo correttamente, ma mi ci sto avvicinando sempre più.

Ci puoi raccontare qualcosa riguardo al tuo lavoro con Geoff Johns?

Geoff è una persona formidabile con la quale lavorare. La sua visione di questa serie ha contribuito a portarla in cima alla classifica vendite. Geoff è davvero entusiasta del suo lavoro, e questo entusiasmo contagia tutti noi che lavoriamo con lui. So che lavora sodo su ogni pagina, su ogni dialogo, e continua a lavorarci fino a quando non vede che funziona davvero. Mi chiama spesso al telefono, eccitato dal raccontarmi una qualche scena sulla quale sta lavorando e iniziamo a sparare idee su come i personaggi reagiranno nella scena ed aggiungendo più e più dettagli. È un genio nel trovare i momenti più drammatici di una scena e nell’inserire così tante emozioni in così poche righe. Non ho mai avuto una simile rapporto di lavoro creativo con uno scrittore, e penso che mi abbia aiutato a diventare un artista migliore. È semplicemente grandioso lavorarci insieme, e spero che continueremo a farlo per molto tempo.

Quali sono i tuoi progetti futuri? Disegnerai una nuova storia con i Secret Six?

Ho dovuto lasciare le miniserie dei Secret Six per lavorare su JSA. È stato difficile, ma quello della JSA è un fumetto che adoravo da tanto. La mia serie su Villains United, che vedeva i Secret Six tra i protagonisti, è stata incredibilmente divertente da disegnare. Gail Simone è una scrittrice davvero di talento e divertente. Al momento non so cosa ci sarà in futuro, ma spero di poter disegnare nuovamente i Secret Six un giorno. Catman è stato uno dei miei personaggi preferiti fin da Villains United. Inoltre ho creato due personaggi per la serie: Scandal Savage e la nuova Ragdoll. Questo rende la serie speciale per me. Mi mancano i Secret Six e il loro quartier generale nella casa stregata.




Redazione Comicus
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