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Intervista a Claudio Curcio

A cura di Gennaro Costanzo

Ciao Claudio, benvenuto su ComicUS.
Durante la presentazione della nona edizione di Napoli Comicon hai dichiarato che dal 2009 la manifestazione potrebbe avere una sede differente dal capoluogo campano.

La mia dichiarazione è dovuta in quanto, considerando la crescita del festival, la situazione è divenuta insostenibile. Per quanto cresciuto, il Comicon, non viene supportato dalle istituzioni locali e ciò non tanto per i contribuiti o altro, ma, per esempio, perché questi contributi dopo un anno e mezzo ancora non arrivano e per un’organizzazione come la nostra questo è un danno.
Al momento non c’è nulla di concreto in ballo, noi lavoriamo molto durante l’anno al di fuori di Napoli, i contatti ci sono, se n’è discusso…

Quindi, la tua dichiarazione, può essere anche intesa come una provocazione per smuovere un po’ le acque, per far capire che c’è un disagio?

Si, sicuramente…

Anche perché quando dici: “Napoli è una città provinciale, che non fa rete”, credi che sia dunque anche un problema legato a fattori geografico-culturali? Oppure è solo un problema legato agli enti locali?

Vedi, noi abbiamo organizzato collaborazioni con istituti di cultura straniera con facilità, mentre con altre istituzioni culturali napoletane è tutto molto complicato.

Ho saputo delle difficoltà che avete riscontrato con l’istituto Orientale di Napoli…

Esattamente. Ora, ho appena terminato la conferenza con Go Nagai alla Sapienza di Roma, dopo il Comicon ci sarà la Ca' Foscari di Venezia, invece con l’Orientale c’è stata solo burocrazia.
Questo intendo dire quando parlo di complicazioni, quando dico “non fa rete”. E’ difficile a Napoli lavorare a livello culturale, è tutto più difficile di almeno due o tre volte. Allora uno si domanda: perché continuare così?

Sembra però che il pubblico risponda bene, anche perché la manifestazione è riuscita a crearsi una propria identità, si è creato un legame fra pubblico e manifestazione, oltre che un binomio Comicon-Napoli. Si può ambire ad una risposta con il pubblico maggiore?

Il problema è questo. Nonostante tutto questo successo, continuiamo ad avere ancora tante difficoltà, allora forse da un’altra parte la risposta può essere migliore. Il mio non è un attacco preciso verso un’istituzione o altro, come ha riportato il Corriere del Mezzogiorno, io sono napoletano e mi sembra giusto che io lavori a Napoli. Però, obbiettivamente, è complicato, ed io, nel momento in cui stiamo diventando uno dei maggiori festival d’Europa, ho la responsabilità di salvaguardare tutto quello che facciamo, tutto il nostro lavoro ed anche quello che potremo diventare.

Ovviamente in un’ottica internazionale questo discorso ha una valenza precisa, il Comicon ha sempre avuto questo tipo di aspirazione. Ma rimanendo in Italia, il sud rimarrebbe tagliato fuori dalle manifestazioni fumettistiche perché, ovviamente, credo che uno spostamento in un’altra sede avverrebbe verso nord…

Chiaramente, verso nord.

Inutile dirti che è iniziato una sorta di toto-località. Al momento la più gettonata resta Bologna fra le “città libere”… C’è già stata una riflessione in questo senso o è ancora troppo presto?

No, no. E’ presto…

Anche perché, se ho ben capito, c’è ancora la concreta possibilità che nel 2009 il Comicon resti a Napoli, oppure l’idea di cambiar sede prevale?

La mia prima aspirazione è quella di restare nella mia città. Anche perché credo che una sede come Castel Sant’Elmo difficilmente potremo trovarla.

Beh, in effetti… Quindi la volontà è quella di rimanere, tutto dipende da fattori esterni.

Si, se ci sono determinate condizioni, che non dipendono da noi… Insomma, noi il lavoro l’abbiamo fatto, l’investimento l’abbiam fatto.

Nel frattempo ci sono almeno altre due edizioni del Comicon che si svolgeranno a Napoli. Una, la nona, partirà fra poco. Ecco, a pochi giorni dall’apertura di questa edizione, che aria si respira? Quest’anno è stato introdotto un importante cambiamento tematico, non più nazioni ospiti, ma avremo come filo conduttore il Blu. Inoltre saranno presenti ospiti importanti, quali Go Nagai, Moebius… Un’edizione molto ricca.

Noi siamo contentissimi perché è questo il metro del nostro successo: il gradimento degli autori. Autori importantissimi, che scelgono Napoli e non altre sedi o altri festival. Per esempio, per Go Nagai, addirittura il festival di Angoulême ci ha invidiati. Noi lavoriamo da anni in questo senso ed i risultati di queste ultime edizioni ci hanno permesso di arrivare a questo. Lo stesso Moebius è stato consigliato da altri autori a venire al Comicon, abbiamo attestati di stima in tutte le direzioni. Altro esempio è il poster di Bilal, fatto per questa edizione, o ancora che un gruppo come quello di Repubblica sia alla manifestazione, ed è la prima volta… Sono tanti esempi che confermano quanto ti dicevo…

Ringraziamo Claudio Curcio per la disponibilità e gli auguriamo in bocca al lupo per questa e le future edizioni del Comicon.



Gennaro Costanzo
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