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Simone Bianchi

Intervista a cura di Marco Rizzo e Riccardo Galardini.

Fra pochi giorni arriverà nelle fumetterie americane Wolverine 52, il terzo numero della premiata ditta Loeb-Bianchi. Abbiamo incontrato nuovamente l’italianissimo disegnatore per un bilancio e qualche anteprima. Al seguente indirizzo troverete l'anteprima di Wolverine 52.

Sono usciti già ben due numeri di Wolverine da te disegnati. Qual è stata la reazione dei fan? Sei soddisfatto?

Sono assolutamente soddisfatto della riuscita degli albi realizzati finora (sto ultimando in questi giorni i layouts del penultimo episodio: Wolverine 54), rispetto a quello che avevo in mente e rispetto al livello nell'arco della run, si cresce gradatamente a mio giudizio, ed è quello che volevo.
Sulla reazione dei lettori, se consideri che in America il numero #50 è andato sold out dopo nemmeno 2 settimane dalla sua uscita e che l'albo si è piazzato al terzo posto assoluto della classifica di vendite relative al mese di Gennaio, dietro una certa cosetta chiamata Civil War, credo che non avrei potuto chiedere di meglio… Alla Marvel hanno creduto molto sia in me che nel progetto (infatti ne hanno fatto 2 versioni, quella classica a colori e quella in bianco e nero) e per fortuna il pubblico ha reagito come si aspettavano.

Hai vissuto sulla pelle qualche reazione?

Per darti una misura su che tipo di reazione ci sia stata negli States posso solo dirti che alla convention a New York è stato un vero e proprio delirio… alla fine di venerdì mattina avevo già la mia lista di "commissioni" stracolma e ho dovuto, a malincuore, rinunciare ad un numero sconsiderato di altre richieste…
A questo aggiungi che penso, senza esagerare, di aver firmato nelle varie sessioni di firme non meno di 400 - 500 albi.
Diciamo che tutto il mazzo che mi sono fatto, e mi sto tutt'ora facendo lavorando a questa run, mi sta dando delle belle soddisfazioni…
Senza contare il fatto che ho avuto l'onore di conoscere personalmente Mr. Stan Lee, fare due chiacchere (purtroppo velocissime) insieme e finalmente potergli stringere la mano dal vivo. Quindi sì, come bilancio, direi che è più che positivo da ogni punto di vista.

Molte reazioni vengono raccolte dal popolo "on line": qual è il tuo rapporto con internet, visto anche che hai un sito?

Potrei definire il mio rapporto con internet sereno, nel senso che non ne sono ossessionato ma quando posso leggo volentieri quello che c'è da leggere sui comicbook, sulle nuove uscite, news, previews e recensioni…
Generalmente non entro nei forum, tranne in un paio di casi in cui mi è venuto in mente di farlo (una volta proprio su Comicus) ma li giudico un ottimo rivelatore degli umori dei lettori su un albo o un personaggio, e in questo senso è uno strumento ottimo, anche perché ha il massimo dell'immediatezza.
Come già altre volte ho avuto modo di dirti, penso cha la rete sia un'occasione straordinaria di promozione del mio lavoro… non per nulla vedo che da qualche settimana campeggia anche su ComicUs (che reputo un punto di riferimento straordinario per quel che riguarda il mercato italiano e non solo ) il banner del mio sito ufficiale: www.simonebianchi.com.
Non per nulla sia io che Gloria (mia sorella) che il mio art-dealer americano Sal Abbinanti mettiamo settimanalmente moltissime energie sia nel tenere costantemente aggiornato il sito, che nel promuoverlo al meglio, con il risultato che se confronti le statistiche del mese di marzo dello scorso anno e quello attuale, il traffico è quasi triplicato.

Tornando alla storia in sé, Loeb sembra aver preparato per te una storia molto "animalesca". Ti sei trovato a tuo agio con questa impostazione, per certi versi poco supereroistica?

Assolutamente sì, anzi ti dirò che preferisco di gran lunga questo stile a quello prettamente supereroistico: sono abituato da sempre a disegnare in libertà, quindi mi sento molto più a mio agio con questo modo di illustrare che non con altri, dove lo stile è più imposto e più rigido. Per darti un'idea, anche nel caso di Wolverine, preferisco disegnarlo nudo che non col costume.
Senza contare che Jeph Loeb mi ha dato, grazie alla sua sceneggiatura, la possibilità di spaziare praticamente a 360 gradi per quel che riguarda l'ambientazione delle storie, dall'epoca preistorica, passando per l'Africa antica, l'Impero Romano, le ambientazioni tipiche degli X-Men, le Alpi italiane fino alla ipertecnologica Wakanda, nel cuore del regno di Pantera Nera.

Cosa puoi anticiparci dai prossimi numeri di Wolverine e sopratutto dai tuoi progetti, una volta terminata questa run?

Come ti dicevo, la qualità col proseguire dei numeri cresce e, che ci crediate o no, si svelerà un elemento basilare nel rapporto fra Wolverine e Sabretooth... più di questo, non posso dire.
Finito questo arco di storie, col mio assistente Andrea Silvestri cominceremo a lavorare a un nuovo ciclo, ed è un altro impegno a cui tengo moltissimo, peraltro con lo scrittore che nella mia personale classifica viene al secondo posto, subito dopo Morrison, quindi da questo punto di vista penso ci siano tutti i presupposti per fare un bel lavoro.
Tra l'altro parlando con Joe Quesada abbiamo avuto un'idea folle, strampalata ma divertentissima sul "come" annunciare questo nuovo progetto alla convention di San Diego di quest'anno! Credimi sarà qualcosa mai visto prima anche nell'ambito delle convention americane!



Marco Rizzo
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