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Arrivederci Amore, Ciao - intervista a ANDREA MUTTI

Nell'ambito dello speciale su Arrivederci Amore Ciao abbiamo volentieri reincontrato Andrea "Red" Mutti.

CUS: “Arrivederci Amore, Ciao” è il titolo di una canzone di Caterina Caselli, una canzone che ha a sua volta ispirato Massimo Carlotto, uno dei più bravi scrittori di narrativa di genere del nostro paese, per scrivere un romanzo cupo, nerissimo ed intensissimo … Cosa accade quando un disegnatore di fumetti appassionato di letteratura Noir ha l’opportunità di confrontarsi con un gioiello di questo genere?

Andrea RED Mutti: permettimi di salutarti e di salutare tutti i cyber lettori di ComicUs … CIAO, ragazzi!

L'esperienza di questo volume è davvero intensa... poter disegnare un fumetto tratto da un romanzo noir del tuo scrittore italiano preferito, bè, è davvero qualcosa di speciale! Non solo è concretizzare su carta quello che avevi immaginato leggendo il romanzo, ma è anche confrontarsi con un autore popolare, quindi con tutti i suoi lettori... Massimo, che ormai è un amico, è stato straordinariamente incoraggiante e fuori modo soddisfatto del lavoro… gli mando le pagine volta per volta, e il suo entusiasmo è anche il mio, di Angelo e Luca... è stato bellissimo instaurare un rapporto amichevole attraverso un lavoro... poi la cooperazione quasi cameratesca tra Luca, Angelo e me, è qualcosa di sano… credo che quando finiremo anche il tomo2 (che conclude l'avventura), saremo più tristi che felici... ma credo che non rimarremo lontani a lungo!!

Una cosa, è straordinario scoprire che dietro un grande scrittore e un grande personaggio, ci sia anche una bella persona... Massimo E' come speri sia il tuo scrittore favorito...

Questo, naturalmente, vale anche per Luca "Tizzone d'inferno” Crovi e Angelo Bussak!

CUS: Hai detto una cosa bellissima! Davvero … molto spesso l’incontro con persone che si ammirano per i propri lavori è molto rischioso, si può rimanerne assai delusi, le aspettative potrebbero essere davvero tradite. Scoprire che la persona che si ammira è proprio come ci si aspettava è invece una gran bella sensazione … Come è avvenuto il tuo incontro con Carlotto, e come è nata l’idea di adattare a fumetti il suo romanzo?

RED: allora… Massimo l'ho incontrato per la prima volta al salone del libro di Torino, dove mi ha dedicato proprio il suo AAC... roba da non credere... per quanto riguarda l'adattamento a fumetti venni segnalato dal mio editore Andrea Rivi (BDedizioni), che era coinvolto nella cosa. Mi disse che Luca stava lavorando a quel progetto e mancava un manovale... ci siamo sentiti ed è stato amore a prima vista... con l'idea naturalmente : ). Un grazie sonoro va quindi a Rivi (yeah!) e Luca... e anche all'amico Marco Schiavone che ha sempre esaltato il progetto... colgo l'occasione per salutarlo. Grande supporto anche da parte di Sandro Ferri delle edizioni e/o.

Vi dico anche una curiosità: inizialmente il lavoro doveva essere realizzato direttamente dalle edizioni BD e in bianco e nero... poi, dopo un briefing all together, abbiamo detto "perché non sentire anche i cugini francesi";-))... così è stato... ho contattato Eric Adam (mitico!!) editor di Vents d'Ouest (che avevo già conosciuto ad Angouleme) e lui mi ha risposto dopo 5, dico 5 minuti con un sì che ci ha infiammati!! E così è partito il progettone!! Che dici, è un buono scoop?

CUS: Uno scoop ottimo, anche se durante alcuni frangenti della tua risposta ho temuto di essere sintonizzato su una delle radio locali della mia zona …

RED: ehm...

CUS: “Arrivederci Amore, Ciao” è un libro caratterizzato da una prosa asciutta e molto efficace, come sei riuscito a trasformare le sensazioni fortissime emanate dalla carta stampata in immagini?

RED: bè, qui abbiamo fatto un breefing a tre molto spesso... avevamo la piena fiducia dell'autore e non volevamo lasciare nulla al caso. Ci siamo concentrati sull'espressività dei personaggi e la loro caratterizzazione... sugli ambienti, molto vasti e diversi... si va dalla giungla, a Parigi e poi si arriva in Italia... abbiamo lavorato sodo sui "silenzi", cioè abbiamo preferito far recitare i personaggi senza aggiungere parole o dialoghi troppo "fumettosi"… inoltre la narrazione è stata impostata come monologo interiore di Pellegrini... credo che questa sia una delle mosse più vincenti... ogni pagina racchiude anche molte pagine di romanzo, c'era anche un lavoro di coerenza riassuntiva da fare. Non si voleva bruciare troppo e nemmeno dire troppo… altrimenti due volumi non sarebbero stati certo sufficienti!

Poi i colori… Angelo si è concentrato sugli ambienti, le luci i contrasti... credo che le pagina abbiano anche un forza emotiva propria... almeno a noi è quello che sembra! Spero che i lettori ci diano ragione!

CUS: Osservando gli sketch preparatori che mi hai inviato in anteprima ho provato una strana sensazione, la tua interpretazione dei personaggi del libro di Carlotto era, naturalmente, molto differente da quella che ne avevo fatto io leggendolo ... come ha avuto origine la tua interpretazione, e cosa ti ha ispirato?

RED: vedi, tu hai detto, ti cito, "differente da quella che ne avevo fatto IO..". Ebbene, questo è il punto! la bella sfida era quella di confrontarsi con un'iconografia sempre diversa da lettore a lettore... stimolante e impegnativa. Sicuramente ho usato dei modelli che secondo me funzionavano. Pellegrini doveva essere belloccio, con un certo fascino, ma non una faccia pulita....doveva trasparire quell'aria maledetta che anche gli altri avvertivano... quindi questi capelli lunghi e, soprattutto, quello sguardo da canaglia ci sono piaciuti molto (agli autori tutti, intendo)... è stata nell'espressione il lavoro maggiore e, almeno spero, riuscito...

CUS: In effetti, leggendo le tue parole, la tua interpretazione è più che corretta, ad esempio la mia affibbiava a Pellegrini un’aria molto più pulitina, tipica di molti ragazzi di buona famiglia che, durante gli anni di piombo, in nome dei propri ideali scelsero la lotta armata … insomma non ero tanto lontano dalla tua visione, no?

RED: beh..diciamo che Pellegrini, per come lo vedo io, non è tanto a posto, nel senso che è NATO canaglia, va solo poi peggiorando: non è vittima degli eventi, ma di se stesso e quello che segue è solo l'odore del denaro e del successo. Vuole essere un passo avanti gli altri, si crede un gran furbo, insomma.

CUS: Il libro di Carlotto è un libro molto teso e privo di pura azione, come sei riuscito a trasformare queste due caratteristiche, molto adatte al mezzo letterario, in elementi che potessero tenere incatenato alla sedia anche il lettore abituato a leggere fumetti?

RED: beh, diciamo che un po’ d'azione l'abbiamo creata… cioè abbiamo dilatato alcuni avvenimenti che nel libro sono risolti in modo molto asciutto... questo SEMPRE in piena fedeltà al romanzo... non c'è aggiunta di personaggi che vengono ammazzati o di sparatorie da saloon!

Inoltre ad ogni pagina accade qualcosa... addirittura ci sono tavole dove si vede il passare dei mesi in 9 vignette! Questo rende la lettura molto serrata e avvincente... ci siamo ispirati a Massimo stesso, che non perde tempo in fronzoli... la nostra idea era di far sì che il volume fosse un "pugno in faccia" per i lettori, anche se in questo caso ci auguriamo che sia un pugno piacevole!!

CUS: Che rapporto c’è tra il tuo lavoro ed il libro di Carlotto? Quanto è fedele l’adattamento realizzato da te e Luca Crovi? Si potrebbe dire che il vostro adattamento a fumetti è, con le dovute limitazioni, una sorta di adattamento cinematografico del noir di Massimo Carlotto?

RED: ci hai azzeccato! credo proprio che si possa definire così (con le dovute limitazioni, of course!!) ti ringrazio per l'imbeccata;-). Scherzi a parte, l'idea di un adattamento cinematografico era un bell'esempio da tenere di fronte.....ai posteri la sentenza!

CUS: Durante la realizzazione di “Arrivederci amore, ciao” hai avuto modo di confrontarti con l’autore del romanzo? Che tipo di rapporto avete instaurato?

RED: come dicevo il rapporto è davvero amichevole, sono fiero di ciò, lo ammetto! Con Massimo ci siamo incontrati tre volte durante l'anno ... è stata un’esperienza veramente sfiziosa!

CUS: Massimo Carlotto è stato, involontariamente, il protagonista di una pagina nerissima della storia giudiziaria italiana (raccontata con maestria ne “Il Fuggiasco” – edizioni e/o – NdStefano). Una vicenda che sembra aver indirettamente ispirato le sue opere, secondo te, quanto c’è di Carlotto, e della sua vicenda personale in “arrivederci amore, ciao“?

RED: bè … qui credo sia meglio porre la domanda a Massimo stesso (garantisco, è quello che conto di fare! NdStefano) però è inevitabile che una vicenda di tale violenza fisica/emotiva, traspaia in quello che uno poi scrive... non aggiungerei altro.

CUS: Le tematiche affrontate da “Arrivederci amore, ciao” sono tematiche molto attuali, dai residui degli anni piombo, alla presa coscienza e analisi che l’Italia sta attualmente facendo di quel periodo, alle nuove forze politiche, passando attraverso il boom del nordest di alcuni anni fa … come ti ha ispirato la realtà nello sviluppo del tuo lavoro?

RED: qui tocchi il tasto più strano direi. Era la prima volta che disegnavo un'avventura italiana, con ambienti, nomi e personaggi che conoscevo REALMENTE. I riferimenti alla realtà sono innumerevoli. Questo mi ha un po’ turbato devo dire: era, in un certo senso, lavorare su una storia di fantasia ma legata a vicende molto vicine a noi… troppo vicine. Ho provato un senso d'inquietudine, anche quando cercavo gli ambienti giusti, questi non erano docks di NY o quartieri malfamati che vedevi con il filtro di fiction del cinema, si trattava di cascine di campagna localizzate dietro casa tua e che sono state, nei titoli dei Tg, teatri di violenze REALI... non so se mi sono spiegato, ma spero di sì.

Certo, a questa domanda avrei preferito rispondere "ho inventato tutto... un grande set filmico"… invece ho attinto dalla realtà, inevitabilmente. Quando ho cercato su Internet alcune foto di San Vittore per esempio, ho trovato testimonianze, immagini, scritti, insomma, mica robetta... e siamo a casa nostra.

CUS: Ti sei spiegato magnificamente … Il titolo del romanzo (e del tuo libro) è ispirato ad una canzone di Caterina Caselli, hai mai ascoltato questa canzone? E che sensazioni ti da?

RED: Conoscevo la canzone e mi piaceva moltissimo... triste, ma comunque una canzone. Adesso la associo direttamente al libro e al volume a fumetti: appena comincia mi viene in mente Pellegrini e le sue bestialità. Mi sa che una copia la mando a Caterina......con dedica naturalmente!

CUS: Come la invidio … anche per il caschetto d’oro! Prevedi , nel futuro, di procedere all’adattamento di altri romanzi? Quali autori ti piacerebbe portare su carta?

RED: ohhhhhhhhhhhhh! qui tocchiamo un tasto top-secret... diciamo che ci sono alcune idee niente male. Se vuoi proprio saperlo, impazzirei per adattare i romanzi di Joe R. Lansdale, Micheal Connelly e Scerbanenco... ragazzi, mi tremano i polsi solo al pensiero...

Stefano Perullo
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