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Francesco Borgoglio

Francesco Borgoglio

Green Lantern #1 (USA)

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Non si tratta di un reboot per Green Lantern, questo è chiaro per tutti, lo si sapeva dall'inizio e nulla in questo albo da adito a dubbi. Stesso team di autori, Geoff Johns e Doug Mahnke, stesso inchiostratore, Christian Alamy, ma soprattutto nessuna soluzione di continuità nella trama della storia ripresa dal numero 67 della precedente serie. Una serie, quella, che davvero può vantare uno storico #1, quel primo episodio di Green Lantern Rebirth firmato dalla nuova gestione Geoff Johns - Ethan Van Sciver che avrebbe dato il via alla rinascita dell'intero DC Universe e significato un rilancio di immagine e di successi della DC Comics stessa.

Nulla per gli annali dunque, ma il livello di questo nuovo numero 1 è decisamente buono.
La fine della precedente run aveva prodotto due eventi stravolgenti l'attuale continuity: il ritorno di Sinestro al Corpo delle Lanterne Verdi e l'allontanamento di Hal Jordan da questo. La trama della storia riparte da qui, da un protagonista suo malgrado costretto a Terra e non per sua scelta come il Superman di J. Michael Straczynski. La trovata in questo caso funziona molto bene; la storia è fluida, credibile e divertente per il lettore, non certo per l'ex supereroe, senza un becco di un quattrino, un'auto propria, sfrattato di casa e con un rapporto amoroso con Carol Ferris che, proprio per questi motivi, sta andando a rotoli. Le figure di Mahnke sono come al solito minuziose e ricche di espressività, anche se un poco rigide.

Visto le poche novità, perchè rinumerare da capo la testata?
Una possibile, candida risposta potrebbe venire dal nuovo plot che ripropone, dopo parecchi anni, la più grande Lanterna Verde in tutta la sua umanità fatta di pregi ma anche di innumerevoli difetti, ma la risposta vera, cinica e facile è legata alle leggi di mercato, al quorum di testate da raggiungere, a quel magico 52 tanto significativo per la DC Comics, al film appena uscito e a un comodo e accattivante numero 1, così appetibile per un nuovo lettore.

Batman Earth One: La cover

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Attenzione: la seguente news potrebbe contenere spoiler!

batman-earth-one_coverFu annunciato a dicembre 2009 insieme al Superman: Earth One di J. Michael Straczynski e Shane Davis, ma l’anno successivo solo quest'ultimo vide gli scaffali delle fumetterie americane. A lungo atteso e ancora oggi in progress a causa degli innumerevoli impegni del suo scrittore, Batman: Earth One scritto da Geoff Johns e disegnato da Gary Frank dovrebbe finalmente soddisfare l’aspettativa dei lettori la primavera prossima.

Il graphic novel che riporterà Bruce Wayne a Crime Alley, il luogo dove si consumò la sua tragedia e che segnò per sempre la sua vita e il suo futuro destino, risulta nel calendario delle pubblicazioni per maggio 2012, ha reso noto la DC, che ha rilasciato anche l’anteprima della copertina qui a lato.

Approfittamo dell'occasione per annunciarvi un'intervista esclusiva a Gary Frank che potrete leggere prossimamente su Comicus.

Wonder Woman TP #1

J. Michael Straczynski si cimenta con il rilancio di un'altra icona assoluta del fumetto americano e mondiale: dopo Thor e Superman, tocca a Wonder Woman.
In questo volume incredibilmente sprovvisto di prezzo (la Planeta non riesce proprio ad andare in bolla), sono raccolti un cameo introduttivo di Geoff Johns e Scott Kolins, alcune brevi storielle di appendice di vari autori, piuttosto insulse, e soprattutto i numeri dal 600 al 606 della testata americana che hanno segnato il rilancio del personaggio, affidato per l'appunto a Straczynski e a Phil Hester.
Si tratta nello specifico dei primi sette numeri della lunga storyline "Odyssey", che sta per concludersi in America proprio in questa estate e che propone ai lettori una Wonder Woman davvero inusuale, sotto tutti i punti di vista.

Innanzitutto l'iconica eroina DC è catapultata in un mondo e in una linea temporale anomala, dove la maggior parte dei suoi abitanti non ha mai sentito nemmeno parlare di lei e delle sue gesta e nel quale si ritrova privata di alcuni dei suoi maggiori poteri, come il volo e il suo inseparabile lazo.
Themyscira non esiste più e la protagonista è solo e semplicemente la Principessa Diana, alla ricerca di se stessa, delle sue compagne amazzoni disperse e del suo passato ora intrecciato ad un nuovo, misterioso e inquietante nemico.
Straczynski vuole ripartire da un personaggio più umano e vicino alla gente comune, la divinità e il potere non sono doni gratuiti, ma si devono conquistare con fatica; la protagonista, una Wonder Woman assai più giovane, lo impara a partire dalle strade di New York.

Questi numeri hanno fatto parlare e discutere soprattutto per il nuovo costume della supereroina, che ha diviso in due i pareri dei lettori e ha fatto sì che una buona sceneggiatura, supportata da un gruppo di artisti di rispetto come Don Kramer, Eduardo Pansica e Allan Goldman, passasse in secondo piano. Si può dire che il nuovo costume sembra giustificato e plausibile se viene contestualizzato e associato alla condizione anomala del personaggio, perché altrimenti risulterebbe davvero uno sforzo inutile e piuttosto modesto in fatto di creatività.
La storia invece è ben strutturata, fluida e la lettura risulta piacevole e avvincente, sorretta dal filo conduttore della spiazzante anomalia spazio-temporale vissuta dalla protagonista, nonostante l'approccio di Straczynski ad un nuovo grande eroe appaia piuttosto omologato visto il successo avuto con Thor. Anche in questo caso si spoglia, si vuota la protagonista del mito e del fardello passato per riplasmarla da capo, impostando l'avvio della vicenda su questa ricostruzione.
Un espediente decisivo in Thor e utilizzato con altre sfumature per il suo Superman, l’eroe celeste e volante per eccellenza, ancorato a terra.  
Ma Strac sembra trovarsi più a suo agio con soggetti legati alla mitologia; se la vena ispiratrice non è quella fortunata avuta con il Dio del Tuono, qui si tocca un livello narrativo decisamente superiore rispetto all’approccio tiepido e ordinario mostrato con l’Uomo d’Acciaio.

La Torcia si riaccenderà a novembre?

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RitornoDellaTorciaLa Marvel sta celebrando il cinquantesimo anniversario del primo storico numero de I Fantastici Quattro con un’immagine molto significativa, che lascia presagire il ritorno di Johnny Storm per il mese di novembre.

L’immagine, come si può vedere, porta il logo inconfondibile del fantastico quartetto sovrapposto a una foto satellitare della nostra Terra.
Si possono leggere anche i nomi degli autori del rilancio. Innanzitutto Jonathan Hickman e Steve Epting, la coppia responsabile dell’arco narrativoThree (Fantastic  Four #583-588) dove si consuma la morte della Torcia Umana, quindi una serie di artisti che andrebbero a formare un team creativo davvero interessante: Farel Dalrymple, Leinil Francis Yu e Carmine Di Giandomenico.

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