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Francesco Borgoglio

Francesco Borgoglio

Zombie Gay in Vaticano

Zombie Gay in Vaticano è prima di tutto un fumetto irriverentemente intelligente eppure mai volgare.
Certo non si tratta di una lettura ideale per un fervido credente che potrebbe risentirsi della satira pungente e velenosa di queste pagine, ma una persona di fede che non ha tuttavia messo in naftalina la ragione sorriderebbe e rifletterebbe sulla caustica ironia che innerva questo fumetto che fa sua la preghiera-paradosso atea: "Signore, proteggimi dai tuoi seguaci".

Tutto precipita il giorno stesso dell’elezione del nuovo Papa, la fumata bianca non solo dà il via a un Gay Pride che arriva a sfiorare i confini del Vaticano, ma trasforma gli stessi manifestanti in zombie; ecco il perché dell’astruso titolo.
La curia di Roma è inizialmente presa dallo sgomento e dallo smarrimento, ma la fermezza del Papa è esemplare e il suggerimento del custode della biblioteca papale, risolutivo: richiedere l'intervento di un ordine segreto e speciale, le suore ninja.

Il soggetto, tutt’altro che strampalato, appare chiaramente definito con cura dagli autori che sanno trattare una serie smisurata di spunti e stoccate divertenti e impietose nei confronti delle incoerenze e delle magagne più evidenti della Chiesa Cattolica.
Il racconto e la sua sequenzialità grafica sono sciolti, incalzanti, briosi e soprattutto spassosi. La bravura di Davide La Rosa alla penna e di Vanessa Cardinali alle matite è indiscutibile; il prodotto finale è fresco, arguto e dissacrante. Un difetto? Troppe poche pagine. Speriamo presto di poterne leggere un seguito.

SDCC'12: Arriva il fumetto di Quentin Tarantino

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ATTENZIONE! La seguente news contiene spoiler!

Django_SDCC12Per onore di cronaca bisogna registrare che la notizia è arrivata inaspettata, come un fulmine, durante il Before Watchmen panel, nel mezzo del quale, un’incursione di Jim Lee ha dato l’annuncio dell’arrivo di un fumetto firmato Quentin Tarantino, dopo di ché l’autore e co-editor DC ha introdotto il regista.
Tarantino ha esordito dicendo che il primo numero della miniserie di Django Unchained uscirà circa due mesi prima dell’omonimo film. Il fumetto, ha continuato, coprirà l’intera storia del film e oltre. Il regista ha raccontato essere un grande lettore e amante di western e fumetti, soprattutto di supereroi, per cui, quando con la DC Comics si è affacciata un’ipotesi del genere, ha riposto senza pensarci, di non poter perdere un’occasione simile. Django Unchained, ha detto, è una grande epopea, paragonabile tra i suoi lavori a Kill Bill e quando si mette al lavoro su questo tipo di film, ha continuato, riesce a scrivere un numero di pagine smisurato che non si possono tutte tradurre in pellicola, perché il film durerebbe un numero di ore improponibile al pubblico delle sale.
La miniserie  Django Unchained raccoglierà l’intero lavoro preparatorio al film, lo script originale ha sottolineato l’autore di Pulp Fiction ed è questa la cosa più eccitante e grandiosa, ha confessato, aggiungendo che tutti i pezzi tagliati nel film, tutti i capitoli cancellati o i brani originali poi cambiati durante le riprese, saranno nel fumetto.

La miniserie di cinque numeri sarà pubblicata a novembre, mentre il film, scritto e diretto da Tarantino, uscirà il 25 dicembre negli States. 
La vicenda sarà ambientata due anni prima della guerra civile americana, racconterà di uno schiavo, Django (Jamie Foxx nel film) che la sua passata vita in catene, fatta di brutalità e odio lo porterà faccia a faccia con il cacciatore di taglie di origine teutonica Dr. King Schultz (Christoph Waltz nella pellicola). Nella storia Schultz è sulle tracce di una banda di assassini, i fratelli Brittle, e solo Django può guidare il cacciatore a ottenere la sua taglia, in cambio della libertà del protagonista.
Schultz manterrà la promessa ma i due personaggi, così diversi, non si separeranno, ma continueranno la caccia ai più spietati banditi del Sud. Django infatti ha ancora una missione da portare a termine, salvare sua moglie Broomhilda (Kerry Washington), da cui venne separato molti  anni prima al mercato degli schiavi.
Django and Schultz giungeranno in fine a Candyland, la famigerata piantagione di Calvin Candie (Leonardo DiCaprio), tristemente nota per le lotte mortali organizzate tra gli schiavi, allenati da Ace Woody (Kurt Russell).
Entrati nel complesso sotto falsa identità, i due susciteranno i sospetti del fidato schiavo domestico Stephen (Samuel L. Jackson) e dovranno fare una scelta, ha terminato Tarantino, tra libertà e solidarietà, tra sacrificio e sopravvivenza.

SDCC'12: Before Watchmen panel

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Before_Watchmen_SDCC12Ancora un panel DC, un panel per il progetto tra i più audaci e rischiosi dell’anno per la major americana, forse ancor più del reboot di New 52: Before Watchmen.

Il primo a parlare è stato Dan DiDio che ci ha tenuto a esprimere le proprie emozioni al lancio del progetto. Ero molto nervoso ha ammesso, ma non per la qualità del materiale, indiscutibile ha detto, ma naturalmente per la reazione del pubblico. Ha quindi aggiunto che anche le vendite sono andate oltre le aspettative, per cui nel complesso Before Watchmen è stata una grande scommessa vinta, anche se abbiamo appena iniziato con le serie, ha concluso.

J. Michael Straczynski ha parlato del suo Nite Owl. Nel primo numero lo scrittore ha spiegato le sue intenzioni di voler mettere subito assieme Rorschach e Nite Owl, il loro rapporto di amicizia fa parte dell’essenza del protagonista stesso della miniserie, ha sottolineato. Così, ha proseguito, mentre nel primo è apparso già adulto, in costume e in parternership con  Rorschach, nel secondo invece si è giustamente focalizzati sul suo passato e sul il giovane Dan. Ancora JMS ha rivelato che nel numero #3 avrà la scena tutta per se Twilight Lady con la sua conturbante storia d’amore con il protagonista, come si capirà dalla copertina, un elaborazione di una foto originale dal romanzo capolavoro e ispiratore del progetto Watchmen, ha concluso soddisfatto lo scrittore che ha voluto spendere anche alcuni elogi per i disegnatori, Andy Kubert e Joe Kubert, rivelando che la competizione tra padre e figlio non ha fatto altro che migliorare la qualità grafica del fumetto.

Len Wein ha parlato alla platea del suo Ozymandias. Dovevo raccontare al meglio la storia di questo complesso personaggio, ha rivelato; per questo, ha proseguito, sono partito dall’inizio, dalla nascita, fino ad arrivare a come lo avete visto nel primo capitolo di Watchmen. L’autore ha ammesso di essersi divertito molto a raccontare la storia dal punto di vista del protagonista, in prima persona, ricordando però che il suo personaggio è un gran bugiardo. Anch’egli ha voluto elogiare il disegnatore della mini, Jae Lee, la cui arte, ha specificato, soprattutto in quest’opera, va al di là del fumetto.

La parola è passata a Brian Azzarello e al suo Rorschach, il quale ha voluto scherzare bonariamente sul suo artista, Lee Bermejo. Azzarello ha raccontato che Bermejo è un perfezionista, ha dato il meglio di se e di più se possibile su ogni pagina e poi terminata questa, si lamentava essere la peggior pagina disegnata della sua vita. L’editor Will Dennis ha aggiunto che la mini è come un film anni 70’, stile “grindhouse” (termine americano per indicare film duri su temi di sfruttamento e prostituzione).

Quindi si è tornati a JMS e alla sua seconda testata del progetto, Dr. Manhattan, disegnato da Adam Hughes. C’è un punto in cui le sue due serie si sovrappongono, ha ricordato Straczynski, nel #1 di Nite Owl, dove Dr. Manhattan altera qualcosa che accadrà. Ha quindi spiegato che il protagonista di questa mini, l’essere più potente dell’Universo, è in realtà il meno libero, perché conosce già tutte le possibili, infinite scelte che può fare e soprattutto le loro conseguenze, un destino terrificante, ha concluso, ben diverso da Nite Owl, il più debole del gruppo, ma il più libero. È il mio fumetto preferito del progetto, ha voluto specificare Wein.

Darwyn Cooke ha introdotto il suo Minutemen, da lui stesso scritto e disegnato. L’idea della mini ha spiegato, era quella di dare nel primo albo un senso di grandezza e gloria dei bei tempi passati e poi nel secondo cominciare a scavare dietro la facciata per farne emergere i lati più oscuri e complicati.

Sempre Cooke ha parlato della sua seconda creatura per Before Watchmen, Silk Spectre, disegnato da Amanda Conner che ha raccontato come sia andata a ricercare materiale (immagini, foto, video) degli anni '60, per ispirarsi. Cooke ha aggiunto che il lavoro fatto da Amanda è stato straordinario e pazzesco, suo marito Jimmy Palmiotti non mi rivolgerà mai più la parola, ha scherzato.

È toccato quindi a Comedian e ancora ad Azzarello, autore insieme al disegnatore J.G. Jones della serie. Lo scrittore ha spiegato di come il suo protagonista abbia commesso un sacco di brutte cose, ma che non sia orgoglioso affatto di queste e ha concluso, anche a una canaglia come lui gli si può offrire una possibilità per comportarsi diversamente.

Tra le varie domande non poteva mancare quella su Alan Moore, lo scrittore di Watchmen, su di un suo possibile, futuro coinvolgimento, lui, che da sempre, a differenza del disegnatore del capolavoro, Dave Gibbons, ha criticato aspramente il progetto. DiDio ha spiegato che è stato chiesto a Moore se volesse farne parte o collaborare o supervisionare in qualche modo, ma il rifiuto dell’autore inglese è stato categorico. Più diretto è stato il commento di Wein: “È più probabile vedere il 30 febbraio che Moore in Before Watchmen.
DiDio ha concluso che il lavoro e il team di autori assemblato per il progetto è eccezionale, non da meno del graphic novel originale, tant’è che alla domanda se ci sarà un ” After Watchmen”, il co-editor e scrittore DC ha confessato che l’impegno è stato massacrante, per cui adesso sarebbe difficile da parte di tutti rispondere si, ma come sempre, se la risposta finale del pubblico sarà entusiasta, sarà altrettanto difficile ignorarla.

SDCC'12: La New Wave DC

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Ecco dunque arrivato il momento della “terza ondata” di testate del nuovo corso di The New 52, di cui un breve accenno c’è già stato nei panel precedenti in The New 52, a proposito della serie Team 7 e in quello di Batman, a proposito di Talon. The_New_Wave_SDCC12Queste debutteranno infatti con i loro numeri 0 a settembre e saranno composte dalle già citate Team Seven e Talon, oltre a Phantom Stranger e Sword of Sorcery.

Si è partiti da Talon #0, i suoi due scrittori Scott Snyder e James Tynion IV hanno raccontato di come sia nata l’idea di Tynion, un personaggio che si augurano possa essere amato dai lettori e avere lunga vita, essendo così particolare, avendo rifiutato di essere un assassino e di far parte della malefica società “the Court of Owls”, iniziando addirittura a combatterla.
Phantom Stranger sarà scritta da Dan DiDio e disegnata da Brent Anderson. Il suo scrittore ha ricordato che il personaggio è stato già introdotto in occasione del numero di Free Comic Book Day e ha aggiunto che nel #1 della serie lo vedremo stringere un particolare accordo con il demone Trigon e che il personaggio di Pandora svolgerà un ruolo importante nello stesso albo.
Sempre DiDio ha parlato di Team Seven, una serie cruciale l’ha definita; tratterà personaggi classici DC e Wildstorm come Black Canary, Amanda Waller e Steve Trevor o come Deathstroke e Grifter di cui racconterà dettagli di come questi ultimi siano diventati tali nel nuovo DCU.
L’editor Rachel Gluckstern ha introdotto Sword of Sorcery, che tra l’altro riporterà in auge un personaggio di culto come Amethyst, ha aggiunto, un personaggio che da sempre l’editor si era riproposta di recuperare e ha concluso affermando che la serie va a colmare quei vuoti che ancora sono presenti nell’universo fantasy DC. Tony Bedard si occuperà della storia di backup sempre sulla stessa testata e avrà come protagonista Beowulf, un eroe post-apocalisse.

La domanda più interessante dal pubblico è parsa quella che ha chiesto notizie riguardo Superboy Prime, al ché DiDio ha risposto che tutto è possibile ma che non esiste una Earth-Prime nell’universo del reboot, ma esiste comunque un Multiverso che Grant Morrison illustrerà, ha anticipato, recuperando un passato progetto rimasto nel cassetto da qualche anno: Multiversity. Ha quindi spiegato alla platea che è solo passato un anno dal grande rilancio di The New 52 e tutto lo staff non vuole bruciare i tempi e porre troppa carne al fuoco, come si suol dire.

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