Siamo arrivati alla decima intervista consecutiva in preparazione per l'ormai imminente Lucca Comics & Games. Oggi vi presentiamo la chiaccherata che abbiamo avuto con Filippo Conte e Stefano Visinoni della Double Shot.
Ciao e benvenuti su Comicus.
Ciao e grazie dell'invito!
I vostri prodotti sono sempre stati lodati per la cura editoriale e per la scelta dei prodotti da importare qui in Italia. Come scegliete i fumetti da proporre e cosa detta i vostri principi produttivi?
Piuttosto che un “principio produttivo”, tutti noi dell'Associazione abbiamo sempre avuto un pensiero condiviso, ovvero che il mondo del fumetto sia un mare di opere bellissime, nel quale tuffarsi ed esplorare fondali spesso sconosciuti, ma di rara bellezza. Abbiamo iniziato la nostra avventura quindi seguendo il nostro gusto e la nostra voglia di scoperta; ma immediatamente dopo si è instaurato un rapporto con i nostri lettori/sostenitori unico e prezioso, perché a quel punto anche le loro scelte sono state una bussola irrinunciabile. La più bella soddisfazione crediamo sia stata constatare come questo approccio sia stato premiato da successi commerciali e riconoscimenti, forse anche più di una mera indagine di mercato. Ecco, forse se dovessimo dare un nome al nostro attuale principio produttivo, potremmo chiamarlo "dialettica tra appassionati".
La vostra casa editrice ha dovuto affrontare la fuoriuscita di un membro importante come Lorenzo Corti, che ha affrontato una sfida titanica come quella della RW-Lion. Come pensate di aver affrontato questo cambiamento, avvenuto oramai più di un anno fa?
Lorenzo è stato davvero uno dei pilastri della nostra Associazione e grazie alla sua passione e alla sua competenza adesso riveste un ruolo che siamo sicuri gli darà tantissime soddisfazioni. Con lui ci sentiamo spesso, ma da amici, come eravamo e siamo; parliamo ben poco di editoria, ma ogni tanto ci fa piacere ricevere i suoi complimenti: anche questo ci serve per capire se abbiamo affrontato bene o no il cambiamento.
Anche Alessio D'Uva negli ultimi mesi è stato molto coinvolto in altre iniziative editoriali e vicissitudini lavorative e quindi il suo rapporto non è stato più quello degli inizi. Ma il bello di un'Associazione è anche questo: tante persone nel tempo hanno collaborato alle nostre iniziative garantendo una pluralità di punti di vista e di esperienze che sono state fondamentali.
È indubbio che il ritmo delle vostre pubblicazioni sia rallentato negli ultimi tempi. Si tratta di una scelta ponderata oppure c'è del
vero dietro alle voci che vi danno in chiusura?
Inutile dire che per tutta una serie di motivi il settore è meno ricettivo di un tempo alle novità provenienti da editori piccoli e medi. Anche per questo abbiamo preferito concentrare lo sforzo editoriale per produrre un'opera titanica, per cura, costi e tempi, come L'Urlo del Popolo, e dare il giusto risalto all'arte di Michele Penco e alla sua nuova creatura, Racconti Azzurri. Scelte che poi si sono rivelate vincenti anche e soprattutto dal punto di vista dei riconoscimenti di lettori e premi della critica.
Le voci di chiusura? Stiamo adesso per uscire con il secondo volume de L'Urlo del Popolo, se avessimo intenzione di chiudere sarebbe stata una follia! Quindi non chiudiamo, per fortuna, anche se il futuro potrebbe sicuramente portare qualche novità.
Il 2012 vi ha però visto puntare molto su Michele Penco e il suo Racconti Azzurri. Come descrivereste questo volume a chi ancora non lo
conoscesse?
Michele, dopo l'incredibile successo di Incubi, la sua prima opera, si è cimentato con un genere diverso dai temi che lo avevano fatto conoscere ed apprezzare al pubblico. Racconti Azzurri è infatti una raccolta di brevi storie sulla vita e sul rapporto che abbiamo con essa, attraverso i nostri ricordi, i nostri incontri e della nostra capacità di coglierne la bellezza, l"azzurro", che è in essa. Sono racconti in cui il tratto di Michele, premiato tra l'altro di recente come miglior disegnatore italiano all'ultima Treviso Comic Book Fest, esalta questo legame tra natura e sentimento, tra il ridere e il piangere. Si vede che ci è piaciuto tanto?
Parliamo adesso dei prodotti che porterete a Lucca Comics. Sicuramente il secondo volume de L'Urlo del Popolo la farà da padrone al vostro stand. Potete presentarlo ai nostri lettori?
L'Urlo del popolo vol. 2 porterà a conclusione le vicende di personaggi come il tragico Grondin, il bieco Barthélemy e il coraggioso Tarpagnan, sullo sfondo della sanguinosa repressione della comune di Parigi. Siamo felicissimi di aver portato in Italia questo capolavoro ancora inedito di Tardi, in un'edizione lussuosa che rende davvero giustizia al lavoro meticoloso e preziosissimo dell'autore.
Su quali altri prodotti punterete i riflettori?
A Lucca potrete trovare al nostro stand (finalmente, diranno in molti) il terzo volume di Evo, l'epopea pop-fantasy immaginata da Tommaso Destefanis e Andrea Vignali. Un terzo volume in cui le tante suggestioni dei primi due volumi raggiungono l'apice. Poi, senza dimenticare i volumi già citati, punteremo sul nostro catalogo, che pensiamo possa dare una bella scelta di opere e autori, da Ausonia a Ciantini, da Macanudo fino al bel saggio su Grant Morrison e così via.
Porterete degli ospiti al vostro stand?
Certo! Michele Penco sarà presente in tutti i giorni della fiera per autografare e fare sketch (incredibili e dettagliati), nonché per incontrare tutti gli appassionati.
Infine una domanda di rito che abbiamo posto a tutti gli editori. Cosa vi aspettate dall'anno venturo per la vostra casa editrice?
Citando i Monty Phyton: "E ora qualcosa di completamente diverso."
Vi ringraziamo della disponibilità e vi auguriamo una buona Lucca.
Grazie a voi.
Intervista a cura di Riccardo Galardini.