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Raoul Scarazzini

Raoul Scarazzini

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Batman di Scott Snyder e Greg Capullo: il ciclo dei New 52

  • Pubblicato in Focus

New 52, o… Ricominciamo?
Marvel o DC? Papà o mamma? La risposta per chi ama i fumetti americani è sempre complicata. Esiste però una grande ed oggettiva differenza tra l’uno e l’altro universo: la gestione della continuity.
Se da una parte infatti la casa delle idee ha sempre cercato di mantenere tutte le sue serie all’interno di uno stesso universo narrativo coerente e coeso (fallendo in molti casi), dall’altra la Distinta Concorrenza, complice forse il peso di personaggi dalla storia editoriale infinita (il 2018 è stato l’anno di Action Comics 1000, tanto per intenderci), ha sempre trattato la propria continuity in una forma più "spensierata".
Puntualmente, l’universo editoriale di Superman e soci viene letteralmente azzerato. Capostipite di queste catastrofiche saghe l’evento Crisis on infinite earths a cui ne seguirono altri tra cui, a partire dal 2011, New 52, conseguenza di Flashpoint, una saga in cui il buon Flash, muovendosi a ritroso nel tempo, è riuscito nel (non) difficile compito di far ripartire lo schema narrativo di tutte le 52 testate DC Comics da zero.
Arduo da accettare per il lettore affezionato, l’azzeramento dell’universo crea una lavagna vuota che dona agli autori la libertà di poter reinventare, ammodernare, attualizzare personaggi conosciuti, ma dal passato troppo ingombrante.
Scopo finale? La sopravvivenza del personaggio stesso, in termini di interesse da parte dei lettori e di... Vendite.

Batman- Night of the Owls

I team creativi di New 52
New 52 ha consegnato a team conosciuti ed affermati i personaggi storici, immaginate Geoff Johns e Jim Lee sulla Justice League, o Grant Morrison e Rags Morales su Action Comics. Calibri altissimi, che hanno portato un notevole riscontro di vendite. Basti pensare che Justice League 1 è stato il fumetto più venduto del 2011.
E Batman? Ebbene, la testata del cavaliere oscuro venne affidata al (dinamico) duo Scott Snyder e Greg Capullo.
Il risultato è stata una serie di dieci sfavillanti volumi che raccontano, come fosse un lungo film, una versione inedita ed allo stesso tempo fedele dell’eroe di Gotham City.

Chi è il Batman di New 52
All’avvio della testata, corrispondente ai primi due cicli/volumi “The court of Owls” e “The city of Owls”, Batman è un supereroe affermato dai tratti decisamente appartenenti al canone del personaggio: tenebroso, solitario e risoluto. Completamente assorbito dalla sua crociata personale contro la criminalità e totalmente devoto alla sua città, Gotham.
Dove sta quindi l’eccezionalità di un personaggio che rispetta in tutto e per tutto ciò che i lettori si aspettano? È proprio qui che gli autori iniziano a stupire. Abbandonata la sicurezza dei percorsi conosciuti viene scelto un nemico inedito, il Talon, individuo fortissimo appartenente a una “Corte dei gufi” che, senza svelare nulla della trama, si scopre avere ramificazioni ovunque all’interno di Gotham, tanto da portare l’eroe a compiere un vero e proprio viaggio dall’inferno al purgatorio, senza via d’uscita nel paradiso rappresentato dalla consueta vittoria del bene sul male.
Senza dubbio un biglietto da visita promettente.

La storia definitiva del Joker?
La verità è però che per quanto ad ogni lettore piacciano i nuovi percorsi, le versioni alternative, i nuovi nemici e nuovi scenari, per Batman la battaglia attesa è sempre e solo una: quella contro il Joker.
Passato poco più di un anno dall’avvio dell’epopea raccontata da Snyder e Capullo è quindi giunto il momento di rievocare l’avversario per eccellenza del Cavaliere Oscuro.
All’inizio della storia il genio criminale vestito da pagliaccio non si vede a Gotham da tempo ed è reduce da una mutilazione che, se possibile, ne ha esteso la follia, permettendogli di elaborare un piano volto stavolta ad eliminare non il suo arcinemico, ma l’unica famiglia che gli è rimasta, ossia l’insieme di quei personaggi (Alfred, il commissario Gordon, Robin, Barbara, Nightwing e via dicendo) che gli sono più cari.
Il confronto è serrato e ancora una volta è chiaro l’intento di Snyder di spingere al limite l’eroe incappucciato, allontanandolo dai canoni comuni, facendogli compiere scelte difficilmente condivisibili e finendo col domandarsi se davvero si può vincere contro il lucido ed insano piano architettato dal principe dei clown.
I risvolti della trama sono molteplici, ma una cosa è palese: il ciclo “Death of the family” ed il suo volume di compendio (il settimo), “Endgame”, sono diventati un classico già in fase di pubblicazione.

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Gli altri volumi
Il quarto e quinto volume riportano in scena l’Enigmista nella saga denominata "Zero Year" la quale, oltre a presentare una versione sorprendente di Gotham (persino più estrema dell’ormai antica saga, antecedente all’era New 52, “No man’s land”) esplora le origini del Batman di questo universo narrativo. Le difficoltà degli inizi, le motivazioni alla base delle scelte ed il motivo della cappa e del pipistrello e qualche chicca nel rapporto con Alfred. Un abile stratagemma per approfondire la psiche del personaggio, molto vicino in questo caso al Batman cinematografico di Nolan a cui evidentemente il buon Snyder deve qualcosa, o chissà, forse è vero il contrario.
Se il sesto volume, “Graveyard shift” permette di tirare un po’ il fiato poiché racchiude una serie di storie a se stanti, slegate dalle principali saghe, comunque utili ai fini narrativi ed utilizzate per riempire vuoti di trame lasciate in sospeso è con il sopra citato settimo volume “Endgame” che si arriva al vero momento cardine di tutta la saga. Un colpo di scena non così annunciato permette di catapultarsi all’interno di una realtà tutta nuova, raccontata dall’ottavo volume “Superheavy” in cui a ricevere la cura di bellezza è niente meno che il commissario Gordon.
È qui che la saga assume tratti sorprendenti: il personaggio titolare della testata è assente, ma questa non perde alcuno smalto, anzi, i nuovi terreni esplorati da questa svolta narrativa sono avvincenti e convincenti e preparano il campo al rientro in pompa magna del Cavaliere Oscuro, nel penultimo volume “Bloom” in cui la minaccia è rappresentata da un nuovo e pittoresco nemico che darà del filo da torcere a tutti.
Siamo ai titoli di coda, c’è tempo per un ultimo volume, il decimo, intitolato non a caso “Epilogue” dove vengono tirate le somme del lungo percorso e preparato il campo al nuovo reboot, restart o come lo si vuole chiamare: Rebirth. Ma questa è un’altra storia.

I testi
Se quanto raccontato sinora non invoglia ancora la lettura allora forse è il caso di aggiungere come a livello di prosa Snyder sia sempre in pieno controllo: la fluidità di tutte le trame, che pure non lesinano incursioni nel passato del personaggio, è costante. Raro trovare momenti di noia, i testi sono cuciti per esaltare le qualità del disegnatore amate dai lettori.
Il messaggio per il lettore è estremamente chiaro: “siediti e goditi lo spettacolo”.
Se quindi i cicli narrativi sono assolutamente godibili in forma a sé stante, è doveroso notare come l’insieme dei dieci volumi costituisca un unico coerente grande affresco che si capisce essere stato architettato ad arte, con zero improvvisazione ed estrema qualità.

I disegni
Greg Capullo appartiene a quella categoria di disegnatori su cui i giudizi non sono mai tiepidi: o si odia, o si ama, ma l’ex disegnatore di Spawn ed erede designato di Todd McFarlane (se vogliamo capostipite della categoria sopra menzionata) in questa saga stupisce oggettivamente per il grado di affinità al personaggio.
È vero, Spawn è a suo modo un cavaliere oscuro, quindi Capullo gioca “in casa”È vero, Jim Gordon ha fatto sicuramente da base al duo di detective Sam e Twitch, ma la verità è che pur mantenendo l’inconfondibile stile, Capullo riesce sempre a garantire una coerenza visiva del personaggio, dei comprimari, dei nemici e dell’ambiente (con una Gotham cupa, affascinante e dettagliatissima).
Un lavoro magistrale che non perde mai di qualità e rimane fedele a se stesso, dalla prima all’ultima tavola.

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Conclusioni
Il ciclo di Capullo e Snyder su Batman è tutto racchiuso nei dieci volumi descritti. Epico, avvincente e coerente. Come affermato, già un classico. L’ennesima dimostrazione di come qualsiasi personaggio, anche un allegro -quasi- ottantenne come Batman, abbia ancora molto da raccontare attraverso le parole ed i disegni di autori capaci.
È forse un caso che lo stesso dinamico duo sia stato scelto per l’ultima grande saga DC dal titolo “Dark Knights Metal”? Probabilmente no.

Amazing Spider-man: Renew your vows... o come fare pace con “One More Day”

  • Pubblicato in Focus

Quel pasticcio chiamato “One More Day”

Nell’ultra sessantennale storie editoriale di Amazing Spider-Man esiste un solo anno zero riconosciuto unanimemente da tutti i lettori: “One More Day”. Senza scendere troppo in dettagli basti dire questo: nel 2007 Joe Quasada, editor-in-chief della Marvel dal 2000, riuscì finalmente a portare a compimento il diabolico piano di azzerare l’universo narrativo di Peter Parker, permettendo agli autori di dare un nuovo impulso al personaggio, un Brand New Day, come venne battezzato il nuovo corso. La continuity venne azzerata e lo status quo originale del personaggio, che tra le varie cose aveva svelato pubblicamente la sua identità segreta, ripristinato. Dopo un arco narrativo di sole quattro storie Peter Parker era di nuovo un celibe squattrinato che faceva fatica a sbarcare il lunario ogni mese. Come fu possibile tutto questo? Semplice, annullando il matrimonio tra Peter Parker e l’amore della sua vita: Mary Jane Watson.
Sembra nulla scriverlo dieci anni dopo, ma quel matrimonio durava dal 1987, era passato attraverso “Venom”, “L’ultima caccia di Kraven” e addirittura la “Saga del Clone”. Insomma, era letteralmente un’istituzione. Le critiche furono feroci ovunque, ma non ci fu nessun ripensamento: Peter e Mary Jane non erano più marito e moglie.

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Il battleworld “Renew Your Vows”

A questo punto della storia è necessario fare un balzo in avanti di otto anni, precisamente all’evento del 2015 chiamato Secret Wars la cui storia comprende l’esistenza dei cosiddetti Battleworld, veri e propri mondi che si riferiscono a saghe, realtà differenti e versioni alternative dei personaggi Marvel.
Una in particolare di queste realtà balza agli occhi di tutti i fan dell’Arrampicamuri: “Renew Your Vows”, o “Conferma le tue promesse”, e si presenta con una copertina che fa sgranare gli occhi.
È tutto vero.
Otto anni dopo Peter Parker e Mary Jane sono di nuovo insieme sulla copertina come una coppia e, incredibile a dirsi, Peter regge sulle spalle una graziosa bimba dai capelli rossi, che la storia racconta chiamarsi Annie, la loro figlia.
I nomi degli autori poi: Dan Slott e Adam Kubert, il quale non è solo l’autore della copertina (per la quale esistono svariate deliziose variant), ma anche di tutti i disegni.
Insomma, un sogno ad occhi aperti per quanti portano ancora ben visibili le cicatrici di One More Day.
Ma di cosa tratta Renew Your Vows? Quale storia racconta? Tutto viene spiegato nella prima vignetta:

In a perfect world, this was how it was always meant to be.
In un mondo perfetto, questo era quello che avrebbe sempre dovuto essere.

Peter e Mary Jane sono sposati, innamorati, hanno una figlia di nome Annie e cercano di far quadrare le loro vite in un contesto non propriamente sereno. Il mondo in cui si muovono i personaggi infatti è una realtà distopica in cui Regent, il cattivo di turno introdotto poi anche nella continuity ufficiale Marvel, ha soggiogato tutta la comunità supereroistica costringendo i pochi rimasti (tra cui il nostro Peter) a nascondersi.
I quattro numeri di questo primo ciclo raccontano di come l’Arrampicamuri, per proteggere sua moglie e sua figlia (che ha i suoi stessi poteri), si trovi costretto ad indossare nuovamente il costume e ad usare tutti i suoi sforzi ed il suo ingegno per combattere questa grandissima minaccia.

Pur non volendo svelare alcun dettaglio della saga, in modo da permettere ai lettori di goderne a pieno, è possibile comunque fare alcune considerazioni. Ad esempio, possibile che all’interno del titolo vi sia un doppio senso? Se da un lato è palese come a rinnovare i propri voti sia Peter che dopo aver appeso le ragnatele al chiodo decide di assumersi nuovamente le proprie responsabilità, da un altro lato esiste forse un’ulteriore chiave di lettura.
L’aspetto più controverso di One More Day, al di là della sua conclusione, risiede nell’atteggiamento di Peter che tutto fa tranne che far fronte alle proprie responsabilità.
Questa realtà, la realtà di Renew Your Vows, è quella in cui Peter non è venuto meno al principio che lo ha sempre guidato, ossia che da un grande potere derivano grandi responsabilità. Un principio messo da parte per mere esigenze di copione quando tutto è stato azzerato, ma che è palesemente in conflitto con la natura stessa del personaggio.
Insomma, è possibile considerare Renew Your Vows come un’ammenda della Marvel nei confronti del pasticcio creato con One More Day?
Difficile avere conferme ufficiali in merito, sempre che ce ne possano essere, ma è di supereroi che si sta parlando, perciò il presupposto è che tutto è possibile!

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La serie regolare

Il responso di pubblico della prima miniserie di quattro numeri è stato tale da spingere la Marvel a creare una nuova serie denominata appunto Amazing Spider-man: Renew Your Vows (ancora in corso di pubblicazione), nell’ambito dell’iniziativa editoriale denominata Marvel Now.

Inizialmente scritta dal veterano Gerry Conway e disegnata da Ryan Stegman, la serie viene estrapolata dal contesto Secret War e diventa sostanzialmente la narrazione della realtà alternativa in cui la famiglia Parker, in toto, ha iniziato a combattere il crimine.
Il piglio di Conway rende la lettura estremamente piacevole, a partire dalla prima storia con un dialogo surreale in cui Mary Jane strilla nell’auricolare di Peter (che sta combattendo contro lo Scorpione):

Peter! Come Home Now! We have a code green! I repeat. Code green!
Peter! Torna subito a casa! Abbiamo un codice verde! Ripeto. Codice verde!

per il quale lasciamo al lettore il divertimento di capire a cosa si riferisca.

Tutta la serie si muove su queste corde, strizzando l’occhio a formule ben rodate, tanto che a qualcuno il fatto che il primo nemico affrontato dalla famiglia Parker sia l’Uomo Talpa suonerà alquanto… Incredibile!
L’idea insomma è decisamente quella di trovarsi a casa, per quanto alternativo, l’universo in cui i personaggi si muovono è quello che ben conosciamo, fatto di eroi (X-mMen ed un Wolverine in versione professore) e di nemici (qualcuno ha parlato di simbionti?).
Il Peter Parker padre è quello che tutti si aspettano: responsabile, maturo, apprensivo, ma pur sempre friendly neighborhood ed anche mamma Mary Jane, nella veste non poi così inedita di Spinnerette, fa la parte del leone (o Tigre, che suona forse meglio), infine la piccola Annie, forte dei suoi poteri ragneschi e dell’insolenza dettata dall’età (mette tutti a sedere, a partire dal grande Spider-man) è la spezia intorno alla quale l’intera portata viene cucinata.

Unica nota stonata in tutta questa confezione: i costumi femminili. Se nel corso della prima miniserie questi erano volutamente raffazzonati ed al servizio della storia, l’estetica dei costumi della serie regolare è veramente scarsa. Impensabile che una ex top model ed ora stilista come Mary Jane Watson possa avere un gusto talmente scarso per il suo costume e, soprattutto, per quello di sua figlia. Per quanto madre Mary Jane è e rimane un esemplare simbolo di forza e bellezza e quel costume basato su una culotte a ragnatela non rende per nulla giustizia al suo personaggio, soprattutto se confrontato alle varie donne ragno avvicendatesi nel corso degli anni.
Ma questo è forse l’unico difetto di una serie che vale certamente la pena di leggere e collezionare.

Conclusione

Al di là dei patti con Mefisto, delle arzigogolate spiegazioni per giustificare scelte editoriali azzardate, ciò che stupisce di Renew Your Vows è la semplicità con cui la storia fluisce in maniera del tutto naturale.
Peter trae forza dal suo legame con Mary Jane ed Annie e questa forza viene tradotta nella sostanza di tutte le sue azioni. Pur rimanendo un essere umano fallibile, pieno di limiti e con tutti i problemi reali del caso (la spesa, la scuola, le bollette) non viene mai meno al voto promesso al compianto zio Ben: fare la cosa giusta.
Il matrimonio non costituisce un vincolo per il personaggio, non è, come Quasada ha sempre affermato, la cosa peggiore che possa capitare ad un super eroe. Tutt’altro. La lezione che Renew Your Vows insegna è che la cosa peggiore che può capitare ad un supereroe è solo… Un cattivo scrittore.

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