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Igor Della Libera

Igor Della Libera

Fear Itself: rifiuti, martelli e lutti

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Attenzione: la seguente notizia contiene spoiler.

1803010-fearitself_3_covervariantimmonen_super“Per Fear Itself ho ricevuto solo un grosso no. C'è un momento della storia in cui un personaggio sta per lasciare lo scontro. Si rivolge ad un amico e dice le seguenti parole 'Stiamo per morire e io voglio essere con mia madre'". Matt Fraction, l'architetto dell'evento griffato Marvel, parla di alcuni cambiamenti che è stato costretto a fare. La frase in questione doveva essere detta da un eroe che poi nelle intenzioni dello scrittore avrebbe dovuto togliersi la maschera e lasciare il mondo delle calzamaglie per sempre. In accordo con gli scrittori di altre serie che riguardano questo mr. X verrà tagliata la parte dello smascheramento da una parte per non creare troppi intoppi narrativi e dall'altra perchè già una volta la Marvel ha dovuto tornare sui suoi passi dopo che un eroe, l'Uomo Ragno in Civil War, aveva dichiarato pubblicamente la sua identità.

Fraction, dal palco dell'HeroesCon 2011, non ha potuto sottrarsi alle domande sull'ultimo numero uscito dove Capitan America muore di nuovo. Non Steve ma Buchy sotto i colpi mistici di Sin, la figlia del Teschio Rosso. Scelta che ha trovato il plauso dello scrittore di Cap, di quel Ed Brubaker che non solo ha riportato Bucky in vita con l'ottimo concept del soldato d'inverno ma che lo ha anche reso un attuale e funzionale sostituto di Cap.

Molto interessante la domanda posta da un lettore su cosa ha motivato la scelta dei personaggi che avrebbero dovuto raccogliere i martelli della furia diventando gli araldi della distruzione. Adesso sappiamo che vicino ai famosi Hulk e la Cosa ci sono Gargoyle Titania, Attuma e L'uomo Assorbente. “L'idea iniziale era ben diversa e riguardava i mostri di casa marvel Dracula, Warewolf by Night etc. L'effetto paura era garantito ma non erano abbastanza fisici. Quindi alla fine, anche grazie al contributo di Jeph Loeb e Mark Millar, sono usciti questi nove nomi che assicurano che per il mondo è davvero arrivato il tempo della distruzione”. Il fatto che alcuni di loro sono eroi come la Cosa pone il problema del dopo: ”Ancora non posso dire se i prescelti avranno ricordi di quello che hanno fatto, se non erano in loro. Se la possessione li lascerà liberi o con i sensi di colpa. Come scrittore e lettore posso dire che non voglio che la Cosa sia un assassino di massa. Voglio che la paura rimanga nella gente pensando a quello che ha fatto e questo di certo cambierà anche il personaggio e il suo rapporto con l'eroismo”.

In chiusura Fraction assicura che ha finito tutti gli script della mini evento e che ci sarà l'occasione, al funerale di Bucky, di rivedere Capitan America, Thor e Iron Man in costume dopo tanto tempo, ma questo non farà altro che acuire la frustazione di Steve per essere stato costretto a rimanere in cabina di regia, come impone il suo nuovo ruolo di super poliziotto, mentre il suo amico e compagno moriva sul campo di battaglia.

Batman il ritardatario

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bmdk05_solicit_02Il mercato dei disegnatori funziona un po' come quello dei calciatori. Gli autori bandiera di una casa editrice sono rimasti pochi e le super star, quelli che con una loro tavola aumentano di molto le vendite, sono sul mercato a disposizione del miglior offerente. Ecco perché quando alla fine del 2010 David Finch era passato in esclusiva alla DC Comics, dopo una lunga militanza Marvel (X-Men, Moon Knight) le riviste di settore del fumetto americano avevano gridato al colpo. Subito dopo l'acquisto la DC ha annunciato la nuova serie Batman the Dark Knight che Finch avrebbe realizzato come autore completo firmando matite e testi. Il primo numero è uscito a dicembre saltando subito in vetta alle classifiche e dimostrando per una volta che la casa editrice aveva trovato l'accoppiata personaggio/autore vincente. Il secondo numero atteso per gennaio è slittato però a marzo e il terzo è stato appena annunciato a giugno.

La DC oltre alle rituali scuse è corsa ai ripari e i numeri successivi sono stati affidati ad un altro autore Jay Fabock. Come già era successo per i Kubert il trasferimento da Marvel a DC non porta bene agli autori che una volta nella casa di Superman e Batman si trovano con la matita che scotta e con le scadenze non rispettate. La scommessa Finch per ora ha ritirato solo la vincita del primo numero anche perché si sa che la mancanza di continuità mina alla base un progetto spingendo il pubblico su altri lidi più solidi. Finch si è giustificato adducendo attenuanti generiche per il suo ritardo di natura creativa visto che non è stato facile indossare i panni di scrittore in un periodo in cui gli autori hanno abituato molto bene i lettori con script efficaci e originali.

Jay Fabock un suo allievo aiuterà Finch ad uscire dalle secche in cui è finito e gli darà il tempo per pianificare meglio il futuro. Sulla storia Finch si sblilancia un po' “Ci sarà spazio per Ragman. Il suo costume è fatto di anime, di solito le controlla ma adesso una di queste lo sta possedendo. E poi c'è Killer Croc corrotto dalla droga venom, una sottotrama in arrivo per il commissario Gordon e l'apparizione del nemico che sta nell'ombra dal numero uno. Ci sarà un attacco all Arkham Asylum”. Finch promette che dal terzo numero in poi ci sarà più regolarità e che l'albo a cui tiene tantissimo tornerà in carreggiata.

L'amichevole fumettaro di quartiere

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ASM_666_ComicBugleVariantLa Marvel negli ultimi tempi, forte anche della promozione cinematografica, ha mostrato grande interesse e aggressività nel campo del marketing virale o meno.

Ha inaugurato tempo fa i comic trailer delle sue saghe più importanti, con Secret Invasion ha realizzato dei veri e propri video che mostravano attori skrull infiltrati nel mondo normale con un effetto alla Orson Welles di realtà mescolata e sovrapposta alla finzione.
Si è spostata prima di altri editori nel settore dell'iPad comic, anche se i risultati non sono stati soddisfacenti e i fumetti hanno ancora e per fortuna una fruizione cartacea.

Sempre la Marvel, poi, ha modificato il concetto di variant inserendo un tema unico per tutte le cover alternative, le opere d'arte in chiave Marvel, le Deadpool variant, quelle vampiresche, le variant dedicate ai film dei propri eroi (si pensi d Iron Man) e non (Tron); infine quelle recenti con l'evoluzione dei vari X-Men.

Il numero 666 di Amazing Spider-Man segnerà un nuovo step del marketing a fumetti. L'inizio di "Spider Island" sarà infatti stampato con due variant che solo i proprietari di negozi di fumetti potranno acquistare in un numero di copie che va dalle 500 in su. Le copertine alternative presentano uno spazio vuoto che può essere riempito o dalla foto del negozio o dal nome dell'esercizio commerciale. I negozianti potranno scegliere solo una delle due opzioni che potete trovare nella gallery.

In conclusione la versione Marvel di un colpo al cerchio, il sostegno dei negozi piccoli strangolati da quelli grossi, e uno alla botte, far crescere l'interesse per il cross over ragnesco. Anzi, visto il numero scelto per l'operazione (666), questa volta sembra proprio che il diavolo farà sia le pentole che i coperchi. Sulla carta suona come un' ottima trovata, replicabile magari con altre entità commerciali, ma la verità ci dice che questa volta la casa delle idee ha preso in prestito quelle degli altri visto che IDW tempo fa propose cover simili per il lancio di Godzilla.

Persi nell'isola dei ragni

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venom.jpkLa strada che porta a "Spider-Island", il cross over ragnesco dell'estate, si chiama Infested ed è lastricata di buone intenzioni.

L'obiettivo di Dan Slott è di dare una nuova coerenza alla spider family, e per far questo non ha esitato a tirare fuori dall'armadio dei ricordi il malvagio genetista Miles Warren, noto ai più come lo spietato Sciacallo. Il suo muso adunco e verde non si vedeva dalla famosa e famigerata saga del clone, con cui Infested ha qualche punto di contatto. L'infezione non occupa per ora le pagine principali di Amazing Spider-Man, ma brevi appendici strutturate narrativamente come piccoli racconti dell'orrore.

In queste storie verranno mostrati i primi effetti del virus e come questo trasformi le persone normali, dando loro i poteri dell'Uomo Ragno ma, purtroppo per la città di New York, non il suo senso di responsabilità. Alcuni di questi personaggi, come un bullo di nome Richard Davies, avranno un peso nelle vicende dell'isola dei ragni.

Tra le testate interessate ci sarà Venom. Il simbionte, ora al servizio del governo, verrà proiettato nel cuore di Manhattan, massimo focolaio dell'infezione. Qui Flash Thompson, l'attuale ospite del costume vivente, dovrà vedersela con persone umane diventate uomini ragno senza controllo e super eroi come Gravity e Firestar, portatori del virus.

Alla Marvel assicurano che il ruolo di Venom sarà fondamentale per le vicende, anche grazie alla presenza dell'Anti-Venom e di Steve Rogers, che come Flash Thompson è prima di tutto un soldato. Lo scrittore Rick Remender promette un viaggio dentro Flash Thompson a confronto con i suoi miti, con la sua vita (suo padre è in ospedale) e con il suo futuro.

In questi anni molti personaggi sono usciti dalle nebbie del passato trovando un ruolo e una presenza assidua nel Marvel Universe attuale. Ai vari Cage, Iron Fist e Hercules, Nick Spencer prova ad aggiungere Cloak e Dagger. I fratelli cappa e pugnale tornano nel mondo di Spider-Man con una mini legata a "Spider-Island" dopo il tentativo fallito di farne dei comprimari delle saghe mutanti.
Spencer non si soffermerà solo sull'interazione tra i due ragazzi e le vicende dell'infezione ragnesca, ma sfrutterà l'occasione della mini per ridare un background ai personaggi, lontani dai riflettori da troppo tempo. Verrà sviluppato il loro rapporto ambiguo, romantico e difficile e ci sarà spazio per dare loro un cattivo, una nemesi con cui confrontarsi. Il villain sarà Mr. Negativo, che ottenne i poteri grazie alla stessa droga sperimentale che li conferì a Cloak e Dagger. I personaggi, nati negli anni 80 sulle pagine di Spider-Man, sono tornati a casa e questa volta la speranza degli autori è che ci rimangano per un bel po'.

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