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Panini Disney: arriva la collana Le Serie Imperdibili

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Panini Comics lancerà dal prossimo 11 febbraio una nuova collana targata Disney dal titolo Le serie imperdibili. I primi 4 volumi ristamperanno la saga di Top de Tops, scritta da Giorgio Pezzin. Per l'occasione, su Topolino 3453 del 26 gennaio verrà presentato un capitolo inedito della saga intitolato Il X Klum.

Trovate di seguito tutti i dettagli dell'iniziativa.

"Con il nuovo anno prende il via una nuova collana Panini Disney dedicata a Le Serie Imperdibili, quelle nate sulle pagine di Topolino e divenute nel tempo storie intramontabili, da recuperare e (assolutamente) da non perdere. Ad inaugurare i primi numeri di questa collana è la ristampa integrale delle Tops Stories, ideate tra il 1999 e il 2002 dal Maestro Giorgio Pezzin. Si tratta delle avventure di Sir Top de Tops, antenato britannico di Topolino impegnato a indagare su alcuni grandi enigmi dell’umanità: un irresistibile mix di storia, mitologia e mistero che rende questa serie una delle più amate di sempre. Il primo dei quattro volumi della collana Le Storie Imperdibili dedicato alle Tops Stories, in uscita con cadenza bimestrale, arriverà in edicola, fumetteria e su Panini.it da venerdì 11 febbraio.

Per celebrare questo debutto, un nuovo inedito capitolo delle Tops Stories arriva su Topolino 3453, disponibile da mercoledì 26 gennaio. Questa volta l’antenato di Topolino sarà impegnato nell’avventura, scritta da Pezzin e con i disegni di Davide Cesarello, dal titolo Il decimo Klum, ambientata in Perù e legata all’affascinante mistero delle linee di Nazca.

Apparse per la prima volta sul numero 2250 di Topolino, le Tops Stories sono ambientate negli anni Trenta del XX secolo, quando Sir Top de Tops viaggiava in lungo e in largo per il globo con l’obiettivo di risolvere vari enigmi che le civiltà del passato hanno disseminato qua e là. In ogni avventura, riscoperta da Topolino nei diari trovati all’interno di un vecchio baule, de Tops si addentrerà sempre (a volte suo malgrado) in situazioni ai confini della realtà, senza che alla fine vengano date risposte certe al mistero che fino all’ultimo ha tenuto tutti col fiato sospeso.

In ogni volume di Le Serie Imperdibili dedicato alle Tops Stories – riproposte integralmente in ordine cronologico – Giorgio Pezzin, autore di tutte le storie, aprirà i suoi archivi per regalare ai lettori curiosità e retroscena inediti sulle avventure di Top de Tops, facendoli sentire ancora più coinvolti, come archeologi alla scoperta di affascinanti segreti. Ogni volume conterrà infatti i soggetti originari delle storie, mai rilasciati prima. “La pubblicazione dell’intera serie delle Tops Stories la considero un regalo personale molto gradito” commenta PezzinPrima di tutto, ringrazio di cuore, anche con una certa commozione, perché arriva dopo ben cinquant’anni di carriera trascorsa tra pagine di carta, files, vignette e balloon”. Si parte con i primi tre capitoli della saga: Topolino e la pietra di Sbilenque (con un avvincente mistero ambientato nel mondo dei Maya), Topolino e il flauto di Omar (con de Tops sulle tracce di un arcano strumento musicale) e Topolino e il segreto della settima meteora (in cui si indaga sui poteri della mente umana, fra leggenda e realità).

Un appuntamento dunque imperdibile per riscoprire una saga capace di appassionare i lettori, proponendo loro un’esperienza di lettura che lasci più domande che risposte, più dubbi che certezze, stimolandone curiosità e fantasia. L’appuntamento con le Tops Stories è mercoledì 26 gennaio su Topolino 3453 per l’inedito capitolo Il X Klum e, dall’11 febbraio, con il primo volume della collana Le Serie Imperdibili. Come sempre, in edicola, fumetteria e su Panini.it."

Tops Stories cover

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Batman: Le Nuove Avventure, recensione: il ritorno della Gotham dark déco

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Nel 1989 il Batman realizzato da Tim Burton ed interpretato da Micheal Keaton, Jack Nicholson e Kim Basinger arrivò sugli schermi di tutto il mondo, dando inizio all’era dei moderni cinecomic. Non più pellicole di serie b, realizzate in economia - che fin dai tempi dei serial degli anni ’40 era lo standard per questo genere di prodotto, fatta eccezione per il pioneristico Superman di Richard Donner -, ma veri e propri kolossal interpretati dai migliori attori in circolazione. L’impatto del Batman del 1989 sulla cultura pop del suo tempo fu enorme, il caratteristico logo del Cavaliere Oscuro era ovunque e per la prima volta, un personaggio dei fumetti abbandonava i confini angusti della ristretta cerchia di appassionati per diventare una star multimediale.
Questo successo spinse la Warner Bros. a mettere in cantiere un sequel, che uscì nell’estate del 1992, dal titolo Batman Returns. Il film esasperava la vena dark già presente nel primo capitolo, rendendola più coerente con l’estetica di Burton. Tra i cambiamenti apportati, ce ne fu uno inevitabile. Anton Furst, lo scenografo che grazie a Batman aveva vinto un meritato Oscar, si era suicidato nel 1990, prima di iniziare a lavorare al sequel. Per sostituirlo venne chiamato Bo Welch, che aveva lavorato con il regista in Beetlejuice.

Nel dare forma alla Gotham City immaginata da Tim Burton, Furst optò per un mash-up conflittuale di stili, che spaziavano dal futurismo post-moderno dell’architetto giapponese Shin Takamatsu, all’espressionismo tedesco dell’architetto del Reich, Albert Speer, il tutto condito con una spruzzata rétro della New York degli anni ’40 attraversata dall’Art Decò. Una sintesi audace e geniale, che fece epoca. Un esito artistico talmente influente che non rimase confinato al lungometraggio dell’89, ma condizionò anche il fumetto di provenienza e la serie animata, Batman: The Animated Series, che venne trasmessa a partire dal 1992 sull’onda lunga del successo dei film di Burton.

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Creata da Bruce Timm e Eric Radomski, col contributo di Paul Dini e Alan Burnett nel ruolo di produttori esecutivi, la serie animata era una elegante rielaborazione del mito del Cavaliere Oscuro, che riprendeva il design della Gotham City di Anton Furst fondendola con l’estetica pulp e rétro dei cartoni animati di Superman prodotti dai fratelli Fleischer nei primi anni ’40. Batman: TAS (acronimo con cui è universalmente nota la serie) divenne un classico istantaneo fin dal suo primo apparire e viene oggi considerata non solo fra le migliori serie animate mai tratte da un fumetto, ma anche il miglior adattamento di Batman mai realizzato, grazia a una cifra qualitativa elevatissima, all’affascinante look noir e allo spessore delle trame e delle caratterizzazioni dei personaggi.  La serie andò in onda fino al 1995 vincendo quattro Emmy Award, ospitò il debutto di un personaggio di grande avvenire come Harley Quinn, generò due lungometraggi per il grande schermo - tra cui il notevolissimo Batman: La Maschera del Fantasma - e dette il via al cosiddetto Timmverse, l’universo condiviso di serie animate targate DC Comics curato da Bruce Timm.

Mentre si parla di un revival della serie animata con nuovi episodi realizzati per la piattaforma HBO Max, la DC ha provveduto lo scorso anno a fornirgli un sequel ufficiale a fumetti con Batman: The Adventures Continue, collana che vede i vecchi produttori di BTAS Paul Dini e Alan Burnett tornare nel ruolo di scrittori per i disegni di Ty Templeton.

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Panini Comics ha raccolto la prima stagione di questa nuova serie in un corposo volume cartonato, contenente i primi otto episodi che si suddividono tra storie autoconclusive e archi narrativi con più capitoli. Ritroviamo Batman, gli alleati storici come Robin - un Tim Drake agli inizi del suo sodalizio col Cavaliere Oscuro -, Nightwing, Batgirl e il Commissario Gordon, oltre a classici villain come Joker, il Pinguino, Mister Freeze, il Cappellaio Matto, Bane, Harley Quinn e Poison Ivy. Ma ritroviamo soprattutto la Gotham City dark decò tanto cara agli spettatori della storica serie. Le vicende riprendono proprio dove si era interrotta quest’ultima, e Dini e Burnett si divertono a proporre la versione animata di classici personaggi DC che non avevano fatto in tempo ad apparire in BTAS. Assistiamo quindi al debutto in questo universo di Deathstroke, Azrael e Red Hood/Jason Todd, il secondo Robin che nel canone classico era stato andato incontro ad un destino tragico per mano del Joker salvo poi ritornare nei panni del misterioso vigilante dalla maschera rossa. La vicenda che segna la vita di Batman è qui rielaborata per un pubblico all-ages, ma questo non pregiudica affatto la fruizione da parte di una fascia di lettori più adulta, grazie all’ottima prova alla macchina da scrivere di Dini e Burnett che ritrovano la stessa verve qualitativa della serie animata. Il tono è sì all’insegna della leggerezza, ma non mancano passaggi drammatici e colpi di scena che tengono il lettore incollato alla poltrona, anche grazie ad un plot intrigante condito da sottotrame che attraversano il volume per esplodere nei capitoli finali.

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Lo stile cartoony dei disegni di Ty Templeton, veterano della precedente serie a fumetti degli anni ’90 tratta dalla serie animata, centra lo scopo di riportare il lettore nelle atmosfere di BTAS, di cui riprende il classico character design.
Batman Le Nuove Avventure è una lettera d’amore ad una serie animata che ha fatto epoca, un volume che emozionerà i vecchi spettatori ormai cresciuti e che non mancherà nello stesso tempo di appassionare una nuova generazione di lettori.

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Y - L’Ultimo Uomo, Volume 1 e 2, recensione: cambia il mondo, ma non l’umanità

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La fantascienza è un genere straordinario, capace di intercettare paure, sentimenti, conflitti sociopolitici, tensioni culturali di un'epoca e restituirli in una forma narrativa capace di metaforizzarli e renderli moniti o spunti di riflessione sul proprio tempo.
Y – L’Ultimo Uomo di Brian K. Vaughan e Pia Guerra non fa eccezione. Sicuramente complice il suo adattamento seriale in live action - interrotto dopo la prima stagione - Panini Comics riporta in formato brossurato la storia di Yorick Brown e la sua scimmietta cappuccino Ampersand.

Improvvisamente, su tutto il pianeta Terra, qualunque mammifero con cromosoma Y muore, senza alcun preavviso. Ed è proprio a questo “gendercidio” che Yorick, giovane squattrinato illusionista, sopravvive. Questo lo rende, chiaramente, la persona più ricercata e importante del mondo. Per disparati motivi: per poterlo studiare e cercare una cura, come oggetto di appetiti sessuali, oppure come ultima minaccia da abbattere. Ma oltre ad essere l’ultimo uomo sul pianeta, Yorick è anche l’ultimo dei “romantici”: avvenuta l’ecatombe mondiale, il suo unico obiettivo è quello di andare dalla propria fidanzata rimasta bloccata in Australia.

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La serie ideata da Vaughan e Guerra, in ormai vent’anni dalla sua prima pubblicazione (2002) per l'ex etichetta Vertigo della DC Comics - ora Black Label -, rimane estremamente attuale nel suo sviluppo narrativo. Specialmente considerando che, una pandemia diversa ma ugualmente drammatica come quella del racconto, i lettori di oggi l’hanno davvero vissuta. Perché il punto di forza non è certo l’assunto distopico-fantascientifico, quanto – come ha fatto - in particolar modo all’inizio dell'avventura - Robert Kirkman con The Walking Dead – la reazione dei personaggi agli eventi. Persone normali gettate improvvisamente in un mondo anormale, in cui le regole assodate, improvvisamente, vengono sostituite da altre, fino ad ora sconosciute.

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L’affresco che Vaughan mette in campo nel mondo distrutto è del più vario: fanatismi, codardie e tradimenti, violenza e sopraffazione come strumento dei vili, stupidità e anti-scientificità usata come bandiera di un progressismo cieco. Ma, fortunatamente, l’autore lascia scorrere nel racconto – realisticamente – anche quell’umanità positiva, altruista, capace di sacrifico e coraggio. L'autore, però, non lo fa tipizzando i personaggi con un tratto distintivo, ma li struttura in maniera stratificata e complessa, facendoli reagire agli eventi in maniera, spesso, inaspettata. Dopotutto si può essere coraggiosi ma egoisti allo stesso tempo.

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I disegni di Pia Guerra si prestano nella loro essenzialità grafica a far affiorare tanto la personalità degli attori coinvolti nella storia, quanto gli ambienti di desolata civiltà perduta che il racconto fantascientifico necessita. Il mondo post-apocalittico di Y – L’ultimo uomo prende vita con poche, dosate e misurate linee che riescono a descrivere le scene senza sovrapporsi alla narrazione e men che meno senza predominare sulle scene. Dopotutto, il racconto di Vaughan è fantascientifico ma non quello per cui l’assunto stesso del genere fa da padrone. È un racconto sull’umanità vittima di se stessa e degli assunti sociali auto-imposti. Un’umanità incapace di adattarsi ai tempi e ai contesti che cambiamo. Un’umanità che, in fin dei conti, non riesce mai ad abbandonare la propria, primordiale, ferinità.
O quasi.

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Panini Comics pubblica Muhammad Ali: Kinshasa 1974

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È disponibile in libreria, fumetteria e online il volume Muhammad Ali: Kinshasa 1974, ad opera di Rafael Ortiz, Abbas e Jo Morvanche Panini Comics pubblica in occasione dell'80° anniversario dalla nascita del celebre pugile. Trovate di seguito tutti i dettagli del libro.

"In occasione dell’80° anniversario della nascita della leggenda del pugilato arriva un volume da collezione inedito, un ibrido fra una graphic novel e un fotoreportage, che racconta l’incontro di boxe più celebre del XX secolo

Il 30 ottobre 1974, in Zaire, ha luogo l’incontro di boxe più celebre del XX secolo, tra Muhammad Ali, che spera di riconquistare la cintura di campione del mondo, e George Foreman, detentore del titolo.

In occasione dell’80° anniversario della nascita della leggenda del pugilato, Panini Comics presenta Muhammad Ali: Kinshasa 1974, un volume da collezione dedicato al celebre incontro di Kinshasa. Il racconto proposto nel libro si pone all’incrocio fra un documentario, un fotoreportage e una graphic novel: grazie agli scatti inediti del fotoreporter Abbas, presente all’incontro, e alla sceneggiatura di Jean-David Morvan (Madeline, Résistante, Sillage, Zaya), con i vigorosi disegni di Rafael Ortiz (Crossed), ogni lettore si sentirà al centro del ring, pronto per assistere alla sfida tra i due giganti.

Abbas, appartenente alla celebre agenzia fotografica Magnum, ha conservato gli scatti nel suo archivio per 36 anni, prima di decidere di mostrare al mondo la vittoria di Cassius Clay – vero nome del pugile nato a Louisville il 17 gennaio del 1942 – contro Foreman. “The Rumble in the Jungle”, come verrà ricordato il match, sancì la rinascita pugilistica del mito di Muhammad Ali, dopo la squalifica dovuta al rifiuto di combattere in Vietnam.

Un volume davvero imperdibile per i fan del pugile ma non solo, per ricordare un evento impresso nella storia e celebrare degnamente una figura andata ben oltre i suoi risultati sportivi ed entrata a pieno titolo tra i miti contemporanei.

Prezzo: 34 euro
Pagine: 136
Rilegatura: Cartonato
Formato: 21X28 cm
Interni: Colori
Distribuzione: Fumetteria, libreria, online

MUHAMMAD ALI KINSHASA 1974 cover

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