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Supereroi - Le leggende DC Comics con Corriere e Gazzetta

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Con Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport prende il via una nuova iniziativa dedicata ai fumetti dal titolo Supereroi - Le leggende DC Comics. Come si evince dal titolo, la collana - in collaborazione con Panini Comics - proporrà le più note saghe di Batman, Superman, Wonder Woman e di tutti i principali eroi DC.

Ogni volume dei 50 previsti proporrà un apparato redazionale inedito. La prima uscita costerà 2,99€ più il prezzo del quotidiano, dalla seconda il prezzo sarà di 6,99€. Nella gallery in basso, potete vedere le prime immagini dei volumi.

Di seguito il piano completo dell’opera:

    Batman: Hush (Parte 1) - 13/04/2021
    Batman: Hush (Parte 2) - 20/04/2021
    All Star Superman (Parte 1) - 27/04/2021
    All Star Superman (Parte 2) - 04/05/2021
    Flashpoint - 11/05/2021
    Batman: Il ritorno del Cavaliere Oscuro (Parte 1) - 18/05/2021
    Batman: Il ritorno del Cavaliere Oscuro (Parte 2) - 25/05/2021
    Justice League: Origini - 01/06/2021
    Wonder Woman: Sangue - 08/06/2021
    Crisi sulle Terre Infinite (Parte 1) - 15/06/2021
    Crisi sulle Terre Infinite (Parte 2) - 22/06/2021
    Flash: rinascita - 29/06/2021
    Crisi finale (Parte 1) - 06/07/2021
    Crisi finale (Parte 2) - 13/07/2021
    Superman: Origini segrete - 20/07/2021
    Batman – Dark Nights: Metal - 27/07/2021
    Lanterna Verde / Freccia Verde (Parte 1) - 03/08/2021
    Lanterna Verde / Freccia Verde (Parte 2) - 10/08/2021
    Lanterna Verde / Freccia Verde (Parte 3) - 17/08/2021
    Justice League: Rock of Ages - 24/08/2021
    Batman: La corte dei gufi - 31/08/2021
    Lanterna Verde: Rinascita - 07/09/2021
    Action Comics: Superman e gli uomini d’acciao - 14/09/2021
    Crisi d’identità (Parte 1) - 21/09/2021
    Crisi d’identità (Parte 2) - 28/09/2021
    Justice League: Il cammino del criminale - 05/10/2021
    Batman: La città dei gufi - 12/10/2021
    Action Comics: A prova di proiettile - 19/10/2021
    Wonder Woman: Ossa - 26/10/2021
    Suicide Qquad: The Black Vault - 02/11/2021
    Batman: Il lungo Halloween (Parte 1) - 09/11/2021
    Batman: Il lungo halloween (Parte 2) - 16/11/2021
    Justice League: Il trono di Atlantide - 23/11/2021
    Batman: morte della famiglia - 30/11/2021
    Action Comics: alla fine dei giorni - 07/12/2021
    Lanterna Verde: Nessuna paura - 14/12/2021
    Batman: Io sono Gotham - 21/12/2021
    Wonder Woman: Ferro - 28/12/2021
    Superman: Identità segreto - 04/01/2022
    Superman: Red Son - 11/01/2022
    Justice League: Trinity War - 18/01/2022
    Batman: anno zero – (Parte 1): città segreta - 25/01/2022
    Suicide Squad: Going ane - 01/02/2022
    Lanterna Verde: la vendetta delle lanterne verdi - 08/02/2022
    Wonder Woman: Guerra - 15/02/2022
    Justice League: Eroi per sempre - 22/02/2022
    Batman: anno zero – (Parte 2): città oscura - 01/03/2022
    Lanterna Verde - Ricercato: Hal Jordan - 08/03/2022
    Wonder Woman: carne - 15/03/2022
    Flash: il Flash dei due mondi - 22/03/2022

(Via Prima Edicola)

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Asterix e il Grifone è il nuovo albo della serie

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Come vi avevamo riportato, a ottobre uscirà il nuovo albo di Asterix, il quinto della coppia Jean-Yves Ferri e Didier Conrad. È stato oggi annunciato il titolo ufficiale della storia, ovvero Asterix e il Grifone, e sono state diffuse nuove immagini promozionali fra cui la cover provvisoria. Potete trovare tutti i dettagli qui di seguito.

"Il 28 ottobre è il giorno da segnare in calendario per tutti gli amanti di Asterix e Obelix. È infatti in arrivo Asterix e Il Grifone, trentanovesima avventura a fumetti del duo di Galli più famoso della storia, edito in Italia da Panini Comics. Asterix, con oltre 385 milioni di albi a fumetti venduti, è ormai considerato un vero e proprio fenomeno editoriale: l’albo uscirà infatti in simultanea in 17 lingue!

Nel nuovo volume, il quinto creato dalla collaborazione tra Jean-Yves Ferri (testi) e Didier Conrad (disegni), i due eroi, accompagnati dall’immancabile cagnolino Idefix e dal druido Panoramix, si troveranno coinvolti una ricerca epica e disseminata di trabocchetti, per scovare un terrificante animale mitologico con zanne impressionanti e un terribile becco da rapace: il Grifone.

Jean-Yves Ferri ha rivelato qualche aneddoto in più sulla creazione di questa nuova storia: “Per me, tutto è cominciato dalla rappresentazione scolpita della tarasca, un mostro delle leggende celtiche... Mi sono chiesto allora se i nostri antenati credessero davvero nell’esistenza di questi strani mostri. Non mi restava che scegliere l’animale da porre al centro della storia dal ricchissimo repertorio della mitologia antica. E la mia scelta è caduta sul Grifone, per metà aquila, per metà leone e con orecchie equine: insomma, quel che si dice una creatura enigmatica!”.

L’annuncio di questo volume arriva un anno dopo la scomparsa di Albert Uderzo. A tale proposito, Jean-Yves e Didier hanno dichiarato: “Albert si è affidato a noi per rispettare i valori dei personaggi che egli stesso ha creato insieme a René Goscinny, permetto loro di vivere nuove avventure. È con grande emozione che perseguiamo, in sua assenza, la missione che ci ha affidato con questo nuovo libro, che speriamo entusiasmerà i lettori”.

Non resta quindi che aspettare ottobre per lanciarsi in questa nuova, avvincente avventura gallica!"

Cover Asterix e Il Grifone

Asterix e il Grifone page

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I nuovi titoli annunciati da Planet Manga

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Panini Comics ha annunciato sulla pagina di Planet Manga alcune novità editoriali in arrivo nei prossimi mesi. Nell'ordine, i titoli sono:

- Blue Lock di Muneyuki Kaneshiro e Yusuke Nomura, manga sportivo serializzato sul Weekly Shōnen Magazine di Kodansha dall'agosto 2018. Uscita prevista per luglio.

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City Hunter XYZ di Tsukasa Hojo. Ristampa in 12 volumi della celebre serie anni '80. Uscita prevista per luglio.

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Alice in Wonderland di Jun Abe. Adattamento manga del film di Tim Burton. Uscita prevista per luglio.

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Toilet Stories, novel ad opera di Asami Hyogetsu. Uscita prevista per settembre.

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Focus On: Lo Squadrone Supremo di Mark Gruenwald

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Non è un segreto che, gran parte di coloro che scrivono o disegnano fumetti, non desiderano altro che approdare, prima o poi, sulla testata del proprio eroe preferito. Mark Gruenwald era uno di questi. Pur avendo trascorso tutta la sua carriera presso la Marvel (una carriera, purtroppo, bruscamente interrottasi nel 1996, quando l’autore, appena quarantatreenne, morì improvvisamente a causa di un attacco cardiaco), lo scrittore del Wisconsin era un grandissimo appassionato del mondo dei comics in generale, tanto da essere famoso per conoscere dettagli riguardanti alcuni personaggi, quasi del tutto ignoti anche ai più affermati esperti del settore (non è un caso che uno dei suoi lavori più celebri fu l’enciclopedico Official Handbook of the Marvel Universe). Tra i suoi amori dichiarati c’era la Justice League of America, il noto supergruppo che riunisce i più importanti eroi di casa DC, con il quale però non ebbe mai l’opportunità di lavorare. Tuttavia, diversi anni prima che Gruenwald venisse assunto dalla Casa delle Idee, sulle pagine degli Avengers (per l’esattezza, nel numero 69 dell’ottobre del 1969), Roy Thomas aveva fatto esordire, come avversari degli Eroi più potenti della Terra, un gruppo di supercriminali noto come lo Squadrone Sinistro, che presto si rivelò una sorta di versione distorta della Justice League. Il team, infatti, era composto da Hyperion, Nottolone, Dottor Spectrum e Trottola, che erano rispettivamente le controparti malvagie di Superman, Batman, Lanterna Verde e Flash. Con quella brillante trovata, lo scrittore del Missouri non aveva solo voluto omaggiare quei noti personaggi della concorrenza, ma, probabilmente, realizzare anche quello che all’epoca era il sogno proibito di ogni autore americano di fumetti e cioè scrivere una storia in cui a scontrarsi fossero alcuni dei personaggi più popolari delle due case editrici.

Un paio d’anni più tardi, Thomas (anche lui grande fan della Justice League) decise di andare oltre e catapultò gli Avengers in una realtà alternativa (inizialmente nota come Terra-S e poi rinominata Terra-712, per distinguerla dalla “nostra” Terra-616), dove essi incontrarono un altro gruppo di superesseri, che replicavano per nomi e aspetto i membri dello Squadrone Sinistro. Lo scontro fu inevitabile, ma presto i due team si resero conto del malinteso, perché, in quell’universo parallelo, Hyperion e soci non erano dei criminali, ma un gruppo di supereroi noto come Squadrone Supremo. Continuare a parlare della singolare storia editoriale di questi personaggi sarebbe troppo lungo, basti sapere che Gruenwald, non potendo disporre della Justice League originale, decise di seguire le orme di Thomas e, appena ne ebbe l’occasione, convinse i vertici della Marvel a dedicare una maxiserie di dodici numeri proprio agli eroi di Terra-712. L’intera saga (che comprende anche un numero di Capitan America, all’epoca sempre scritto da Gruenwald) era già stata ristampata dalla Panini qualche anno fa, in un volume della collana Marvel History (dopo la prima pubblicazione italiana, in appendice al mensile di Iron Man della Play Press, all’inizio degli anni Novanta) ed è tornato nelle librerie circa un anno fa, sempre sotto le insegne dell’editore modenese, nel prestigioso formato omnibus, con l’aggiunta del vero capitolo finale della storia, il graphic novel Morte di un Universo (apparso in Italia per la prima volta sul numero 12 della collana Play Special della Play Press, del gennaio 1992, e mai più ristampato da allora), assente nella precedente edizione della Panini.

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La vicenda raccontata nel volume, si ricollega direttamente a una mini-saga scritta da J.M. DeMatteis per i Difensori (e reperibile in Italia solo su alcuni numeri della rivista All American Comics della Comic Art, pubblicati quasi trent’anni fa), dove si vede l’alieno Iniziato, posseduto dall’entità mistica Null, impadronirsi delle menti di quasi tutti i membri dello Squadrone, per instaurare una dittatura degli USA sul mondo intero. Grazie all’aiuto del Dottor Strange e del resto dei Difensori, Hyperion e i suoi compagni riescono a sconfiggere i due avversari, lasciando, però, Terra-712 nel caos più assoluto. Da qui in poi, inizia la storia concepita da Gruenwald, che vede Hyperion riunire tutti i membri del supergruppo per cercare di trovare una soluzione alla disastrosa situazione mondiale. Alla fine, con le sole eccezioni di Nottolone e Amphibian (un personaggio chiaramente ispirato ad Aquaman), lo Squadrone Supremo deciderà di prendere il controllo totale della Terra, una sorta di dittatura illuminata della durata di un anno, in cui il gruppo si sarebbe impegnato a risolvere non solo i problemi politici ed economici più urgenti, ma anche a debellare definitivamente in tutto il mondo fame, povertà, malattie, guerre e criminalità. Un progetto ambizioso a cui aderirà anche il riluttante Amphibian e da cui, invece, prenderà le distanze Nottolone, convinto che imporre la volontà di pochi a tutti gli abitanti della Terra, nonostante le buone intenzioni, sia sempre sbagliato.

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Già da queste poche righe, è chiaro che Gruenwald non si limitò a una semplice celebrazione in salsa marvelliana dei suoi beniamini della DC: consapevole che il fumetto americano stava gradualmente perdendo quell’ingenuità che aveva caratterizzato il medium nei decenni precedenti, pensò di introdurre tematiche che, fino a quel momento, avevano sfiorato i comics solo in superficie. Già negli anni Settanta, negli USA, c’erano stati alcuni pioneristici tentativi di affrontare argomenti destinati a un pubblico più adulto (famoso, solo per citare un esempio, il ciclo di Dennis O’Neil e Neal Adams con la coppia Lanterna Verde e Freccia Verde), e in casa Marvel, nei primi anni Ottanta, Frank Miller aveva gradualmente trasformato Daredevil in un eroe più cupo, rendendo le sue storie sempre più disperanti. Tuttavia, tolto Lanterna Verde, sia l’Uomo senza Paura che l’alter ego di Oliver Queen erano eroi metropolitani, quindi abituati a muoversi nei bassifondi delle città. Non si poteva dire lo stesso per lo Squadrone Supremo, i cui membri, da perfetta emanazione di quelli della Justice League, continuavano a essere protagonisti di storie più tradizionali, con mirabolanti avventure in qualche remoto angolo della galassia o contro il mad doctor di turno. Solo Alan Moore, in Gran Bretagna, con la sua rivisitazione di Marvelman (o Miracleman che dir si voglia) aveva iniziato quel processo di decostruzione della figura del supereroe classico, che lo avrebbe portato, di lì a poco a concepire un capolavoro come Watchmen. Ma negli USA del 1985, quando uscì la serie dello Squadrone Supremo, il bardo di Nothampton era ancora un autore di nicchia, adorato dalla critica, ma poco noto al grande pubblico.

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L’intuizione di Gruenwald, quindi, per l’epoca fu qualcosa di rivoluzionario. In soli dodici numeri, lo scrittore americano mise in scena eroi dubbiosi, fragili, a volte anche meschini. Personaggi che, fino a quel momento, si erano dimostrati integerrimi e che invece si scoprivano, improvvisamente, afflitti da gelosia, rabbia, frustrazione e tutta un’altra serie di sentimenti molto lontani dallo stereotipo del supereroe, a cui il lettore era stato abituato fino a quel momento. Inoltre, potendo contare su una libertà creativa difficilmente ottenibile su altre collane della Casa delle Idee (essendo la serie ambientata in un universo parallelo, la sua influenza sulla continuity marvelliana sarebbe stata praticamente nulla) Gruenwald ne approfittò per violare altri due tabù, innanzitutto, dopo poche pagine, tutti i membri del gruppo, per ottenere la fiducia degli abitanti del pianeta, rinunciano alle loro identità segrete, e, poi, in un crescendo drammatico, parecchi protagonisti perdono la vita (in alcuni casi neppure a causa delle azioni di qualche villain). È proprio grazie a tutto ciò se, negli anni, la serie dello Squadrone Supremo è diventata un fumetto di culto.

Tuttavia - è bene sottolinearlo - a rileggerli oggi, i testi dell’autore americano appaiono un po’ datati, soprattutto perché egli cercò di far coesistere quelle autentiche novità narrative con la leggerezza dei comics degli anni Sessanta. Emblematici, in proposito, il continuo ricorrere dei vari personaggi a diminutivi dei propri nomi di battaglia, la presenza di numerosi criminali pittoreschi e il fatto che alcuni membri del team non smettono mai di indossare il loro costume (neppure per lavorare o per andare a letto!). D’altra parte, come detto, il nostro Mark adorava la Silver Age, per cui, forse temendo di snaturare quei personaggi, a cui era particolarmente legato, non osò spingersi oltre. Ne è una prova il fatto che, il graphic novel successivo alla serie, è caratterizzato da un impianto decisamente più classico e vede lo Squadrone Supremo impegnato in una corsa contro il tempo, per salvare il proprio universo da un’entità cosmica dal potere immenso. Il lavoro di Gruenwald, comunque, non fu dimenticato, tanto che la serie dello Squadrone Supremo è stata, verosimilmente, una delle opere di riferimento di Mark Waid per Kingdom Come, o, più di recente, di Mark Millar per Jupiter’s Legacy. Chi, invece, non hai mai fatto mistero della sua fonte di ispirazione, è J. Michael Straczynski, che ha ripreso le tematiche del suo collega scomparso prima in Rising Stars e, successivamente, in Supreme Power, quasi un remake moderno della saga di Gruenwald.

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Abbiamo volutamente lasciato in secondo piano la parte grafica, in quanto, a parte un episodio realizzato dal grande John Buscema, il resto della maxiserie vide all’opera prima Bob Hall e poi Paul Ryan (autore anche dei disegni del graphic novel), due onesti artigiani, di cui non si ricordano lavori particolarmente meritevoli di essere menzionati e che, detto sinceramente, neanche in questa maxiserie offrirono una prova che rimarrà ai posteri. Dei due, Hall, ormai ritiratosi da diversi anni per dedicarsi al teatro, sua grande passione, era quello dalle maggiori capacità. Infatti, il suo stile, pur se perfettamente in linea con le mode artistiche del periodo, non mancava di qualche sprazzo di originalità: i vari personaggi, tratteggiati spesso in maniera spigolosa o con dettagli del volto volutamente lasciati in secondo piano, riuscivano a comunicare ai lettori un’ampia gamma emozionale. Inoltre, i passaggi più drammatici della narrazione erano spesso esaltati da un abile uso delle ombre e da una costruzione delle vignette estremamente variabile. Ryan, invece, che ha collaborato più volte con Gruenwald (D.P.7, Quasar), aveva un tratto più classico (tanto che, prima della sua prematura scomparsa, avvenuta qualche anno fa, si dedicò a lungo alle strisce di Phantom), con un buon rispetto delle anatomie e un discreto livello di dinamicità delle tavole. Dove mostrava maggiormente i suoi limiti, invece, era nella mancanza di espressività dei volti, sempre troppo rigidi e poco comunicativi. È anche vero, però, che nel fumetto americano degli anni Ottanta, le superstar del disegno si contavano sulle dita di una mano, e molti tra i più bravi avevano già preferito lasciare le big two per tentare la fortuna nel sempre più fiorente, e potenzialmente più redditizio, mercato indipendente. Sarebbe passato molto tempo, prima di vedere grandi artisti, provenienti da tutto il mondo, all’opera sugli albi dedicati ai supereroi. All’epoca, nella maggior parte dei casi, Marvel e DC si affidavano ad autori locali, o, tuttalpiù britannici, e Hall e Ryan, in mezzo a tanti disegnatori decisamente mediocri, erano sempre in grado di garantire un lavoro più che dignitoso.

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Qualche commento sulla nuova edizione della Panini, prima di chiudere: se, da un lato, gli omnibus continuano a confermarsi ineccepibili dal punto di vista della confezione, segnaliamo, tuttavia, che in questo volume manca, quasi del tutto, un vero e proprio apparato critico, se non poche scarne righe sulle alette della sovracoperta, maggiormente incentrate però sulla presentazione degli autori dell’opera originale. L’articolo tratto dalla rivista Marvel Age e i nostalgici pezzi posti all’inizio e alla fine del volume, infatti, pur se molto interessanti, non assolvono al compito di inquadrare la saga all’interno della continuity marvelliana o, semplicemente, di presentare lo Squadrone Supremo a un pubblico più giovane. Una scelta un po’ insolita, che rischia di limitare l’accesso a opere di questo tipo solo alla ristretta cerchia dei fan di lunga data. Un’affermazione, oltretutto, mai così vera come in questo momento, visto che Hyperion e compagni sono recentemente tornati sotto la luce dei riflettori, grazie all’imminente evento Heroes Reborn, rivisitazione contemporanea dell’omonima saga della seconda metà degli anni Novanta, che aveva visto il breve ritorno alla Casa delle Idee di alcuni transfughi Image.

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