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Norman Osborn/Goblin ritorna su Amazing Spider-Man 850

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Sul celebrativo Amazing Spider-Man #850 tornerà prepotentemente in scena Norman Osborn nelle vesti di Goblin. Come rivela la Marvel (via Comicbook) Nick Spencer, insieme a Ryan Ottley, Humberto Ramos e Mark Bagley saranno affiancati per l'occasione da una vera e propria Hall of Fame di Spider-Creatori per raccontare un capitolo culminante nel conflitto lungo anni fra Spider-Man e Goblin.

"Questo è forse il problema più pieno di azione e straziante di Amazing Spider-Man di sempre!" ha dichiarato l'Executive Editor Nick Lowe. "Ci sono davvero tanti colpi di scena e Spidey non è mai stato in difficoltà come prima d'ora."

L'albo uscirà a settembre e conterrà anche storie ad opera di Tradd Moore, Kurt Busiek, Chris Bachalo, Aaron Kuder e Saladin Ahmed.

Di seguito la cover di Ryan Ottley e l'immagine promozionale di InHyuk Lee.

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Amazing Spider-Man #23, recensione: un solido avvio per la serie di Tom Taylor

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"Spider-Man è un tipo che salva il mondo, ma si sta ancora barcamenando per pagare le bollette assieme ai suoi coinquilini. Questo è il cuore della serie. Racconteremo delle grandi storie qui, e introdurremo un nuovissimo eroe, ma tutto ha a che fare con le piccole cose. Vedremo Peter vivere delle avventure nel suo condominio, a poche porte più in là". È con queste esatte parole che lo sceneggiatore Tom Taylor ha presentato lo scorso anno ai microfoni di Newsarama il nuovo rilancio che tutt'oggi lo sta vedendo impegnato di Friendly Neighborhood Spider-Man, una testata secondaria dell'Uomo Ragno nata in origine nel 2005, con la celeberrima saga "L'Altro", e portata a termine solo ventiquattro albi dopo, grazie all'avvento di "Soltanto un altro Giorno". Questo revival dell'amichevole Spider-Man di quartiere intende dunque concentrarsi il più possibile sul lato urbano dell'iconico personaggio concepito da Stan Lee e Steve Ditko, affiancando così l'ammiraglia Amazing Spider-Man, attualmente in mano a Nick Spencer, Ryan Ottley e Humberto Ramos. C'è quindi da aspettarsi l'arrivo di nuovi comprimari, atmosfere pop e avventure che si limitano appunto alla vita terrena del protagonista. Il tutto ha preso il via in Italia proprio questo mese per merito di Panini Comics sulle pagine del 23° numero del quindicinale Amazing Spider-Man.

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Intitolato "Madre degli Esuli" e costituito oltreoceano da quattro episodi, il primo arco narrativo mai realizzato da Taylor per l'Uomo Ragno si apre riprendendo aspetti e comprimari che già sono parte integrante delle correnti storie intessute da Spencer: Peter Parker non lavora più nella sezione scientifica del Daily Bugle e si ritrova a dover condividere l'appartamento con Randy Robertson e col fastidioso Fred Myers, rispettivamente il figlio del giornalista Robbie Robertson e il supercriminale noto come Boomerang, in precedenza membro e leader dei Sinistri Sei. Per di più, il nostro protagonista ha perso ogni tipo di credibilità pubblica con la revocazione della sua laurea avvenuta con l'accusa di plagio, ma in compenso ha riallacciato i rapporti con la più storica dei suoi interessi amorosi, ossia la spumeggiante Mary Jane Watson. Partendo da tutti questi presupposti, Taylor sceglie di riproporci un Arrampicamuri dal sapore decisamente tradizionalista che cerca di aiutare i più bisognosi facendosi carico di una serie di responsabilità per lui non ignorabili. Proprio per tale motivo, arriva a interagire o a coltivare delle piccole amicizie con persone svantaggiate che hanno bisogno di una mano, come per esempio Leilani, una giovane donna che custodisce importanti segreti e che, pertanto, si è ritrovata ben presto nelle mire di individui poco raccomandabili. Ciò porta Spider-Man faccia a faccia con un mistero da districare, problemi di cui occuparsi e, soprattutto, un antagonista che fin da subito riesce a imporsi per la sua strepitosa forza fisica.

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Condite con un umorismo mai ridicolo e perfettamente bilanciato, le vicende che ci racconta Taylor in questi primi due capitoli si fanno notare principalmente per la loro incredibile abilità nello scandagliare la dimensione privata del supereroe ragnesco, ma anche per un ritmo narrativo scandito e scorrevole. Tutte queste qualità, unite a dei colpi di scena veramente inaspettati, conducono a una lettura piuttosto rapida che, tra le altre cose, riesce perfino ad accennare un tema molto delicato che riceverà senz'altro i dovuti approfondimenti col passare degli albi. Da non sottovalutare sono inoltre le interazioni tra i personaggi e l'abile gestione di questi ultimi nella storia: tra vecchie o nuove conoscenze, trovano spazio su queste pagine anche volti noti ai fan come la Torcia Umana dei Fantastici Quattro e Kingpin, l'attuale sindaco di New York nell'Universo fittizio della Casa delle Idee. Pur essendo giustamente radicata in un contesto più ampio, vale a dire nella continuity pluridecennale della Marvel Comics, questa nuova iterazione di Friendly Neighborhood Spider-Man si impone facilmente come un ideale punto di partenza per nuovi lettori e al tempo stesso si dimostra in grado di saper conquistare anche gli affezionati più datati.

Oltre alla serie flagship, nel parco testate ragnesco c'è di solito spazio per almeno un'altra regular incentrata sul personaggio: in questo senso, Friendly Neighborhood Spider-Man riesce a non far sentire la mancanza dell'acclamata Peter Parker: The Spectacular Spider-Man. Se in quest'ultima Chip Zdarsky si è dedicato prevalentemente alla riuscita di una saga a lunga gittata colma di elementi sci-fi e da spy story, Tom Taylor sceglie invece di differenziarsi e di calare il Tessiragnatele in un contesto molto più immedesimabile e realistico, dando il via a una run dal grosso potenziale che non fa altro che arricchire ulteriormente la proposta editoriale dello spillato italiano dell'Uomo Ragno, che come il resto delle produzioni targate Panini Comics ha di recente adottato un formato di tipologia monografica.

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Ai disegni del fumetto troviamo invece il collega di Taylor nelle storie All-New, All-Different Marvel imperniate su Laura Kinney, ovvero Juann Cabal, che adesso affiancherà Al Ewing sulla nuova serie dei Guardiani della Galassia. Le sue tavole popolate da figure nitide propongono una disposizione delle vignette alquanto variegata e non eccessivamente confusionaria, il che favorisce una certa linearità per lo storytelling, che infine risulta sia appassionante che soddisfacente. La saturazione dei colori della palette adoperata da Nolan Woodard non è sgargiante ma spicca per luminosità e riesce peraltro a conferire all'arte plastica di Cabal una maggiore tridimensionalità. Il merito va anche alle ombreggiature che ridefiniscono abilmente la muscolatura delle anatomie.

Degne di menzione sono pure le dieci pagine illustrate da Marcelo Ferreira con le chine del nostro Roberto Poggi per una sconvolgente back-up story di dieci pagine che apporta un consistente cambiamento a un comprimario delle storie di Spidey. Il comparto grafico è qui poco deciso e non esente da carenze visive riscontrabili in alcune espressioni facciali e in dettagli anatomici. Nonostante questo, la prova complessiva al tavolo da disegno non risulta affatto deprecabile poiché riesce comunque ad accompagnarci con una narrazione abbastanza efficace e con un lodevole utilizzo del chiaroscuro.

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Marvel Integrale proporrà il ciclo di Amazing Spider-Man di David Michelinie e Todd McFarlane

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Mentre gli X-Men di Chris Claremont proseguono la sua corsa, con la fine del Daredevil di Frank Miller Panini Comics ha oggi annunciato su Facebook il nuovo ciclo di storie che proporrà nel formato "bonelliano" Marvel Integrale.
Si tratta dell'Amazing Spider-Man di David Michelinie e Todd McFarlane di fine anni '80 con l'Uomo Ragno che indossa il suo costume nero.

Panini Comics ha, qualche anno fa, proposto questo ciclo in formato omnibus. Al momento non abbiamo informazioni sul numero di albi che comporranno la serie, per ulteriori dettagli dovremo attendere Lucca Comics & Games o il prossimo Anteprima.

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Amazing Spider-Man #19, recensione: la nuova caccia ha inizio

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Dopo un convincente preambolo andato in scena lo scorso luglio, sulle pagine del diciannovesimo numero di Amazing Spider-Man inizia ufficialmente Prede, il primo maestoso story-arc congegnato da Nick Spencer per la serie portante dell'Uomo Ragno che ha cominciato a gestire con l'avvento del Fresh Start, periodo durante il quale ha fin da subito posto le basi per una grossa storyline dedita a mettere in prima fila nientemeno che Kraven il Cacciatore. Quest'ultimo, come saprete, si è spesso rivelato essere nel corso degli anni un personaggio piuttosto ostico da utilizzare, specie se gli intenti primari sono quelli di seguire le tracce dell'inarrivabile L'Ultima Caccia di Kraven, popolare opera scritta da J.M. DeMatteis e disegnata da Mike Zeck che nel 1987 sorprese tutti i lettori di comics consacrando Sergei Kravinoff, che prima di allora non aveva mai avuto l'opportunità di brillare in opere particolarmente rilevanti, come uno dei più temibili villain di Spider-Man. Eppure, già con i primi capitoli della sua saga illustrata dal messicano Humberto Ramos, Spencer riesce nel difficile intento di non cadere nel banale e di consegnarci una trama iniziale che, pur rifacendosi con grandissima evidenza al classico Kraven's Last Hunt, dimostra di avere una sua identità meno pedestre di quanto si possa credere.

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Antagonista indiscusso di Prede è, come vi abbiamo già detto, Kraven, qui presente in un punto della sua vita a dir poco singolare: l'ormai stanco e provato nerboruto cacciatore di nazionalità russa non solo si ritrova da diverso tempo nel regno dei vivi contro la sua volontà e a dover vestire i panni di una figura paterna in un contesto finora a lui abbastanza inusuale, ma arriva perfino a stringere insolite alleanze per inaugurare un'enorme battuta di caccia coinvolgente in prima linea tutti quei superumani dotati di poteri e sembianze di origini animalesche. Viene così ripescato dal cilindro il tema seminale dei totem introdotto da J. Michael Straczynski sulle pagine di Tornando a Casa e rielaborato ancor più di recente da Dan Slott per dare alla luce il reboante evento Ragnoverso. Il cast di Hunted è, come si potrebbe facilmente evincere, colmo dei più disparati personaggi dell'Universo Marvel appartenenti in un modo o nell'altro al regno animale: dalla Coniglia Bianca allo squamoso Billy Connors, dall'irsuto Gibbon al Gufo, fino ad arrivare ad altri volti un po' più noti quali Rhino e, soprattutto, la Gatta Nera, recentemente affrancatasi dal suo status quo di spietata zarina del crimine per tornare come alleata del Ragno e, perché no, anche come ladra occasionale.

La storia di questo corposo Amazing Spider-Man #19 (728 secondo la numerazione Legacy) riprende i fili lasciati in sospeso nell'episodio precedente del quindicinale edito da Panini Comics: Peter Parker non si trova al massimo della sua forma ma è costretto suo malgrado a dover adempiere ai doveri e alle responsabilità che comporta l'essere un Arrampicamuri; il nostro si imbatte quindi in una rischiosa missione di salvataggio che lo conduce faccia a faccia con numerose insidie, minacce, tormenti, preoccupazioni e sofferenze. I pensieri dell'eroe ideato da Stan Lee e Steve Ditko vengono sapientemente scandagliati dall'autore di Astonishing Ant-Man che, con una notevole abilità introspettiva, concede particolari attenzioni anche agli stessi Kraven, Gatta Nera e Mary Jane Watson, l'attuale interesse sentimentale di Peter Parker che, proprio come nelle più classiche avventure del Tessiragnatele, deve venire a patti con l'angoscia derivante dalle deleterie attività del suo fidanzato come Uomo Ragno.

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Il ritmo della storia si mantiene costantemente lineare, favorendo una lettura piuttosto fluida. Complice anche il compartimento grafico della saga che - come vi abbiamo già anticipato poc'anzi - è stato affidato alle cure del talentuoso Humberto Ramos, un artista per nulla estraneo al vasto mondo di Spider-Man. Con la sua impronta grafica peculiare e pertanto estremamente riconoscibile, Ramos si concentra in prevalenza sulla riuscita dello storytelling, cavandosela con risultati lodevoli sia nelle sequenze più posate che in quelle concitate e adrenaliniche. Il tutto viene esaltato in maniera ineccepibile dai colori di Edgar Delgado, che conferisce le atmosfere giuste ai momenti giusti. Nonostante ciò, Ramos stilizza come suo solito fare le anatomie dei personaggi, spesso ritratti con vistose malformazioni corporali: parliamo di una forte caratteristica presente in ogni altro lavoro sia precedente che attuale dell'artista e ciò potrebbe risultare poco apprezzabile per i fan più classicisti e piuttosto accattivante per i più avvezzi al foreshortening e alla sperimentazione visiva.

Nel corso della lettura, è oltretutto impossibile non notare i forti parallelismi di Prede con L'Ultima Caccia di Kraven: svariate tavole tratte dall'albo omaggiano palesemente l'arte di Zeck, senza però risultare una semplice copia carbone della storia originale: le pagine in questione si rivelano funzionali per lo sviluppo della storia e, al contempo, evidenziano sia le similitudini che le divergenze tra le sceneggiature di DeMatteis e Spencer, il quale arricchisce le vicende da lui imbastite con una dose ben bilanciata di umorismo, inaspettati tradimenti e gradevoli colpi di scena, tra cui una morte di un certo rilievo che ha dato particolare risalto a uno dei tanti protagonisti dell'arco narrativo.

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A chiudere lo spillato vi è una sorta di tie-in, Amazing Spider-Man #18.HU, che ripercorre in chiave drammatica tutti gli avvenimenti salienti nella vita di Martin Blank, alias Gibbon, una figura complessa e tormentata che, fin dalla sua infanzia, veniva reiteratamente dileggiato dai suoi compagni dell'orfanotrofio a causa del suo aspetto decisamente singolare, quasi scimmiesco; una somiglianza accentuata anche dalla sua agilità portentosa. Proprio per questi segnanti traumi, Blank arriva a diventare un emarginato e a lavorare, seppur brevemente, in un circo.
Conseguentemente, la sua strada si incrocia con quella dell'Uomo Ragno ma, per forza di cose, arriva ben presto a divenire uno dei più strampalati criminali dell'Universo Marvel, sebbene in principio avesse tutte le carte in tavola per costruirsi una reputazione da supereroe magari perfino alla pari di Spidey. Effettivamente Gibbon non rientra tra le invenzioni più rinomate dei leggendari Stan Lee e John Romita Sr., ma ciononostante il character ha un grosso potenziale che Nick Spencer è riuscito a tirare fuori, narrando una storia molto sensibile e intimista che permette al lettore di empatizzare nei confronti di Blank.

I disegni di questo toccante racconto stavolta sono di un cartoonist che presto rincontreremo in Friendly Neighborhood Spider-Man di Tom Taylor, ossia Ken Lashley, il quale ricorre con notevole abilità a un tratto molto tradizionale e sintetico per le scene flashback e a uno più cupo e ricco di tratteggi per le tavole ambientate nel presente.

A conti fatti, questo primo capitolo di Prede si dimostra essere una pregevole prova per Nick Spencer sulla collana ammiraglia dell'Uomo Ragno. I presupposti per un'ottima saga ragnesca che non dimenticheremo ci sono tutti e, se da un lato si hanno grandi dubbi per come la storyline andrà a finire, dall'altro possiamo avere la certezza che Hunted apporterà importanti stravolgimenti all'universo fumettistico di Spider-Man che i fan più affiatati non vorranno certamente perdersi.

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