Portfolio: le prime 100 copertine di Tex per i 100 anni di Galep
- Scritto da Gennaro Costanzo
- Pubblicato in Focus
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Il destino ha voluto che il 28 agosto del 1917 nascessero due grandi personalità del fumetto mondiale: Jack Kirby e Aurelio Galleppini, in arte Galep. Dopo The King, ci è sembrato doveroso celebrare anche il fumettista che ha dato il volto e l'anima a Tex Willer. Secondo quanto da lui stesso confermato, anche il nome del personaggio si deve a lui visto che Gian Luigi Bonelli, l'altro ideatore del ranger, aveva intenzione di chiamarlo Tex Killer.
Galep nasce a Casale di Pari in Toscana da genitori sardi e fa il suo esordio nel mondo del fumetto nel 1936 sulla rivista Mondo Fanciullo. Successivamente per Arnoldo Mondadori Editore realizza le matite di due storie scritte da Federico Pedrocchi: Pino il Mozzo e La perla del mar d'Oman.
Nel 1940 lavora per L'Avventuroso della Casa Editrice Nerbini, esordendo anche come sceneggiatore, per poi lasciare per qualche anno il fumetto, dedicandosi alla pittura, e riprenderlo nel 1947 collaborando con gli Albi dell'Intrepido della Casa Editrice Universo.
Il 1948 è l'anno della svolta per l'autore che inizia la sua collaborazione con le Edizioni Audace (l'attuale Sergio Bonelli Editore) per cui realizzerà con Giani Luigi Bonelli Occhio Cupo e Tex Willer. Nonostante i due avessero puntato maggiormente sul primo personaggio, è Tex che si rivela il cavallo vincente, un successo editoriale che dura ancora oggi. Galep disegna instancabilmente il personaggio, realizzando storie e su storie e tutte le cover fino al numero 400 del febbraio 1994, quando poi per malattia lascia il testimone Claudio Villa. Galep si spegnerà il 10 marzo dello stesso anno a Chiavari.
Abbiamo scelto, per celebrare i 100 anni dalla nascita da Galep, le prime 100 copertine di Tex. A onor del vero, non sono i suoi migliori lavori sulla serie, basta sfogliare la gallery in basso per vedere come andando avanti le composizioni risultino sempre più incisive e dettagliate, mentre nelle prime cover la composizione era abbastanza basilari e spoglie. Non solo, nelle ristampe successive queste sono state rimaneggiate, ricolorate e risistemate in alcuni casi, come è evidente dall'esempio che vi portiamo qui di seguito. Tuttavia, queste copertine sono entrate di diritto nella storia del fumetto italiano e sfogliarle resta una gioia per gli occhi.
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