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Un'analisi del pubblico femminile nel mondo dei fumetti

Sembra un dato clamoroso, ma effettivamente è così: da recenti analisi di mercato, si è scoperto che il 53% di chi legge fumetti è donna. Non è un dato per nulla scontato, se si pensa al mercato odierno dell'industria del fumetto. Forse, anzi sicuramente, è complice il pregiudizio vigente che questo media sia per lo più orientato ad un pubblico maschile, oltre che maggiormente fruito dallo stesso. Assunzione che va di pari passo con il ridurre la nona arte solo a supereroi, violenza o Topolino, soprattuto da noi, anche se su questo fronte si stanno facendo passi avanti. Eppure non sono per niente come potremmo immaginarcele.

Secondo Graphic Policy, ad oggi, poco più di un lettore di fumetti su due è donna; una percentuale cresciuta di oltre i 10% rispetto a 3 anni fa, quando ci si aggirava a mala pena sul 40%.

Jose Fermoso di Ozy ci propone la sua analisi di questo fenomeno, riportando anche i pareri di esperti, e coinvolgendo prevalentemente tre aspetti: Internet, Generazione Y e nuovi personaggi realisticamente femminili nelle storie a fumetti.

Cominciamo con Internet: secondo l'autore, la possibilità di comprare comodamente da casa le serie a fumetti ha evitato alle donne di dover essere squadrate durante l'acquisto di un genere di prodotto che fino alla metà degli anni '90, se non oltre, veniva considerato appannaggio fortemente maschile. “Le donne si sentivano totalmente a disagio ad entrare in questi negozi per via degli insulti denigranti degli uomini,” ha detto Sheena Howard, professoressa alla Rider University, e a questo problema si è ovviato con l'online shopping.

Un altro aspetto di cui tenere conto, è la volontà della cosiddetta Generazione Y, che raggruppa coloro che sono nati tra gli anni '80 e i primi anni 2000. Infatti, a differenza dei Baby Boomer, ossia la Generazione X, nata negli anni '50 e '60, la Y desidera personaggi che la rappresentino in qualche modo, che la rispecchino. Un fenomeno che è ben visibile, come illustra Mary Layoun, professore di letteratura comparativa alla University of Wisconsin, dal boom di nuovi personaggi femminili non sottomessi, carismatici e indipendenti come la nuova Thor, Captain Marvel, Ms. Marvel, Spider-Gwen, per parlare della Marvel Comics o serie come Lumberjanes dei BOOM! Studios o Sex Criminals, Pretty Deadly e Rat Queens della Image Comics.

Layoun però, evidenzia come le lettrici non siano ormai allontanate anche da serie con protagonisti uomini, soprattutto se riguardano personaggi classici come Batman, Iron Man, Captain America o Superman. Questo si vede bene anche in un altro media, il cinecomic, che sempre più spopola sui grandi schermi: “storie di supereroi 'tradizionali' possono essere interessanti emotivamente e d'ispirazione per le donne".

Tuttavia, pur essendo un bel successo, non deve assolutamente essere un punto di arrivo. Nel mondo dei fumetti, solo il 30% dei personaggi e degli artisti/scrittori è di sesso femminile, afferma Joe Saltzman, professore della USC. Ma è ormai chiaro che il business dell'industia fumettistica non può più ignorare questa larga fetta di pubblico, quindi in futuro ci saranno, almeno ce lo auguriamo, molte più donne disposte a spendere i propri soldi per la nona arte, e molte più opere della stessa saranno ad esse dedicate. “Il giorno in cui un supereroe femminile potrà battere un supereroe maschile usando muscoli e cervello è vicino”, conclude Saltzman.

E voi che ne pensate? Siete d'accordo con queste riflessioni?

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