Le migliori storie di Wonder Woman per decade
- Scritto da Alessandro Monaco
- Pubblicato in Focus
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Riprendiamo un articolo apparso su Comics Alliance per descrivervi alcune delle storie più belle con protagonista Wonder Woman, la principessa amazzone della DC Comics.
Sono pochi i personaggi che possono vantare una longevità editoriale come Wonder Woman. Attraverso gli anni, si può dire che questo personaggio sia stato influenzato ma abbia esso stesso influenzato l'evoluzione del pensiero attorno ai diritti delle donne.
Wonder Woman, infatti, è tuttora un'icona del femminismo mondiale, un'icona della donna forte ma assolutamente femminile, per nulla a disagio in situazioni che fino a qualche decennio fa (ed in parte tuttora) erano considerate ad esclusivo appannaggio degli uomini.
Procediamo quindi con un excursus delle sue migliori storie durante ben sette decadi.
1940: La battaglia per la sorellanza
Gli anni '40 sono gli anni d'esordio dell'eroina ad opera del suo creatore William Moulton Marston. Siamo nella Golden Age dei fumetti, dunque non si può non guardare con una certa nostalgia a queste storie, vere e proprie pietre miliari della letteratura disegnata.
Wonder Woman rappresenta il manifesto ideologico di Moulton Marston per quanto riguarda il femminismo, la riabilitazione dei criminali e il ruolo della donna nella coppia. Potrebbero sembrare argomenti noiosi ma non lo sono affatto poiché inquadrati un contesto fantastico popolato da marziani, nazisti, gorilla travestiti da uomini e canguri in grado di saltare nello spazio.
La sensualità di Wonder Woman fece scalpore, soprattutto suscitando valutazioni sessuali legate al lazo magico con cui l'amazzone legava i suoi avversari.
Tuttavia questo elemento in particolare fu introdotto da Moulton Marston proprio per ribaltare attraverso il suo personaggio la situazione di sottomissione che colpiva (e colpisce ancora oggi) le donne dell'epoca.
Sono questi anni di grande creatività: dall'apparizione del Dr. Psycho a quella del partner Etta Candy fino a Sky Kangas che con un balzo poteva arrivare su Marte.
Bibliografia essenziale: “Introducing Wonder Woman/Wonder Woman Arrives in Man's World” (All-Star Comics #8, Sensation Comics vol 1 #1), “The Menace of Dr Poison” (Sensation Comics vol 1 #2), “The Coming of Paula von Gunther” (Sensation Comics vol 1 #4), “The Milk Racket of Paula von Gunther” (Sensation Comics vol 1 #7), “Mars Is Triumphant!” (Wonder Woman vol 1 #2).
1950: una teen-ager amazzone
Robert Kanigher assume le redini di Wonder Woman e le terrà per oltre 20 anni, sostituendo Moulton Marston alla sua morte, avvenuta nel 1947.
Tuttavia possiamo considerare il passaggio ufficiale di questo personaggio nella Silver Age con l'arrivo di Ross Andru ai disegni della testata.
Il tema del femminismo passa decisamente in secondo piano e la decade verrà ricordata in particolare per le avventure della principessa amazzone da giovane nei panni di Wonder Girl. Sono storie molto più leggere e anche piuttosto fantasiose. Non siamo ancora ai tempi della rigorosa osservazione della continuity con risultati di conseguenza piuttosto paradossali.
Bibliografia essenziale: “The Bird Who Revealed Wonder Woman's Identity” (Wonder Woman vol 1 #76), “The Million Dollar Penny!” (Wonder Woman vol 1 #98), “The Secret Origin of Wonder Woman!” (Wonder Woman vol 1 #105), “The Fun House of Time!” (Wonder Woman vol 1 #101)
1960: L'Ira del Dr. Cyber
Dopo una decade piuttosto bacchettona, la direzione editoriale di Wonder Woman cambia radicalmente orientamento ad opera di Denny O'Neil e Mike Sekowsky.
Il '68 è alle porte e dunque l'eroina dell'Isola Paradiso non poteva non esserne influenzata, anzi in questi anni lei si troverà al centro della rivoluzione culturale e di costume.
Il suo cambiamento sarà infatti radicale: inequivocabilmente ispirata al personaggio Emma Peel della famosissima serie televisiva Avengers, la principessa diventerà Diana Prince, perderà i poteri, si affiderà a un maestro di arti marziali chiamato I Ching e vivrà avventure in perfetto stile James Bond - Agente 007.
Sebbene l'eco di tale cambiamento fu così forte, tanto da portare la leader femminista Gloria Steinem ad esprimere un certo dispiacere per la perdita da parte di Wonder Woman dei suoi poteri e del suo costume, ben presto lo status quo del personaggio fu riportato alle origini. Tuttavia queste storie rimarranno sicuramente tra le migliori della carriera dell'amazzone, forse il ciclo più importante dopo quello di Moulton Marston.
Bibliografia essenziale: “Wonder Girl vs the Teenage Monster” (Wonder Woman vol 1 #151), “The Impossible Day” (Wonder Woman vol 1 #124), “Wonder Tot and Mister Genie” (Wonder Woman vol 1 #126), “I Married a Monster” (Wonder Woman vol 1 #155)
Anni '70: Le dodici fatiche
Con il ritorno di Kanigher, gli anni '70 sono un periodo non di certo caratterizzato dalla continuità narrativo-stilistica.
Assisteremo all'introduzione di Nubia, la sorella gemella di colore di Diana e il ritorno al vecchio costume e ai vecchi poteri attraverso la saga "Le dodici fatiche" ad opera degli autori Martin Pasko, Elliot S Maggin, Len Wein e Curt Swan. In questa saga Diana dovrà affrontare 12 "super fatiche" per riabilitarsi e rientrare nella Justice League.
La decade continuerà sotto l'inevitabile influenza della serie televisiva della ABS e CBS poi.
Wonder Woman si ritroverà quindi su Terra-2 dapprima durante la 2a Guerra Mondiale e poi negli '70 come avvenuto appunto nella serie tv.
Bibliografia essenziale: “The Fist of Flame” (Wonder Woman vol 1 #201-202), “War of the Wonder Women” (Wonder Woman vol 1 204-206), “Earth-Quaker” (Wonder Woman vol 1 #187-188)
Anni '80: Dei e Mortali
Gli anni '80 sono quelli di Crisi sulle Terre Infinite. Siamo in pieno "revisionismo supereroistico" con Frank Miller a narrarci "l'anno uno" di Batman e John Byrne a mostrarci le origini di Superman, l'uomo d'acciaio.
Wonder Woman sarà affidata alla creatività di George Perez (con il supporto di Greg Potter e Len Wein), la superstar del momento che aveva appena terminato di disegnare la miniserie della Crisi.
Si ritorna quindi alle origini del mito, con la mitologia greca in prima linea, storie con nuovi villain, un cast allargato e la cancellazione dell'alter-ego pubblico dell'amazzone Diana Prince.
Lo stile di scrittura sebbene sia troppo verboso, quasi ostico per i nuovi lettori, non eviterà a queste storie di essere tra le più amate dai lettori di Wonder Woman.
Bibliografia essenziale: “Challenge of the Gods” (Wonder Woman vol 2 #8-14), The Legend of Wonder Woman #1-4, “The Serpent and the Amazon” (Wonder Woman vol 1 #274-278), “Strangers in Paradise” (Wonder Woman vol 2 #37-40)
Anni '90: La sfida
Gli anni '90 segnano la decadenza del personaggio.
Difficile trovare una saga degna di nota, o che non sollevi la critica di un certo pubblico.
La ricerca sensazionalistica e commerciale di sempre nuovi colpi di scena non affida all'eroina una direzione narrativa coerente.
La run migliore è molto probabilmente quella di William Messner-Loebs piuttosto "iconoclasta", laddove ad esempio la principessa amazzone si ritrova a riprendere un'identità pubblica da impersonare tra gli umani e a lavorare in un ristorante messicano.
Il momento migliore di questa narrazione, oltre che il più controverso, è quello che vede l'ingresso ai disegni di Mike Deodato, allora astro nascente dell'editoria a fumetti e già noto per il suo stile sensuale con cui disegnava i corpi delle donne. La storia, sulla falsa riga della Morte di Superman e di Knghtfall, la caduta di Batman, vede Diana perdere il ruolo di "Wonder Woman" a vantaggio dell'agguerritissima amazzone Artemis ( che successivamente morirà "in azione").
Bibliografia essenziale: War of the Gods #1-4, the Taco Whiz story (Wonder Woman vol 2 #73, 75-77, 80), the Cassie Sandsmark story (Wonder Woman vol 2 #109-113), “Godwar” (Wonder Woman vol 2 #147-150)
Il nuovo millennio: Gli occhi della Gorgone
Il 2000 arriva a rilanciare Wonder Woman, offrendo tantissime storie da leggere e apprezzare.
Merito di Phil Jiminez, Greg Rucka, Gail Simone e Terry Dodson.
Ci sentiamo di dare la palma d'oro a Greg Rucka e Drew Johnson per la storia "Gli occhi della Gorgone", durante la quale Diana dovrà compiere uno shockante sacrificio pur di sconfiggere la Medusa.
Inoltre quest'autore darà un taglio maggiormente "politico" alla principessa di Temiscira, modernizzando il classico pantheon greco e introducendola nel mondo della mega-corporazioni.
Ma di storie degne di nota ce ne sono tante alte e le riportiamo qui di seguito.
Bibliografia essenziale: JLA: A League of One, “Down to Earth” (Wonder Woman vol 2 #195-200), Wonder Woman: The Hiketeia, “The Circle” (Wonder Woman vol 3 #14-17), “Gimme Shelter” (Wonder Woman vol 3 #5), “A Day in the Life” (Wonder Woman vol 2 #170), “Gods of Gotham” (Wonder Woman vol 2 #164-167), “Paradise Found” (Wonder Woman vol 1 #177), “Golden Perfect” (JLA #61-65)
Per quanto riguarda la decade del 2010, siamo a metà del guado quindi non possiamo esprimere giudizi definitivi.
Vedremo se usciranno nuove storie belle quanto quelle realizzate da Brian Azzarello e Cliff Chiang nei New 52.