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Francesco Borgoglio

Francesco Borgoglio

Fra Batman & Superman: intervista a Gary Frank

Abbiamo conosciuto personalmente Gary Frank in occasione dell’ultima fiera di Lucca. gary_FrankProtagonista del fumetto mondiale che non necessita presentazioni, questo artista ha dato vita con la sua arte ad alcuni dei personaggi più rappresentativi degli universi Marvel e DC. Attualmente, come molti sanno e come vi abbiamo da poco aggiornato, è al lavoro insieme a Geoff Johns sul graphic novel Batman: Earth One.
Siamo riusciti a strappargli una promessa a Lucca, quella di  riservarci una chiacchierata sul progetto in corso e non solo.
Così, appena si è presentata l'opportunità e i suoi impegni ce lo hanno permesso, ne abbiamo approfittato e grazie, è doveroso sottolinearlo, a una disponibilità e cortesia uniche per un autore di questo calibro, abbiamo raccolto l’intervista che vi proponiamo nonché diverso materiale realizzato per la DC Comics, più una bozza inedita e due sketch di preparazioni da Batman: Earth One.
Buona lettura.

 

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Versione italiana

English version

Intervista e traduzione di Francesco Borgoglio


Versione italiana

Innanzitutto grazie per la tua squisita gentilezza. Benvenuto, è un onore averti qui  a Comicus, Grazie Gary.

EOcolor1Partiamo subito dall’ultimo lavoro a cui ti stai dedicando e dallo scrittore con cui collabori: Geoff Johns. Avete lavorato assieme in passato e sulla recente Superman Secret: Origins. Sembra chiaro che tu ti trova a tuo agio con lui, cosa ci puoi dire in poche parole di Johns?

È fantastico lavorare con Geoff. È un vero appassionato del fumetto come mezzo espressivo e dei personaggi per cui scrive. Gli piace discutere e lanciare idee e davvero riesci a sentire il suo entusiasmo. È anche incredibilmente affabile e collaborativo. Il suo egocentrismo è pari a zero (cosa che non si può dire di molti nel nostro settore) e prende in considerazione ogni opinione  sui pro e i contro, non importa chi lo esprima.

Il vostro lavoro in Superman Secret: Origins è stato grandioso, Ti ringrazio in particolar modo, perché ci hai restituito un volto di Superman a cui siamo molto legati e che amiamo, molti come me dall’infanzia, quello di Christopher Reeves. Per Batman: Earth One hai ugualmente cercato ispirazione in qualche versione cinematografica del personaggio?

Ti ringrazio. Le fattezze di Christopher Reeves mi sono riuscite davvero spontanee. Ha avuto una tale influenza su di me da ragazzo che mi risulta difficile pensare a Superman senza pensare almeno un poco a lui. Quando stavo valutando come affrontare Superman, tenevo molto al fatto di non farlo risultare un supereroe qualunque. Volevo farlo sentire Superman anche senza costume e ho pensato che questo approccio potesse raggiungere lo scopo. È fondamentalmente il Superman che ho in mente quando penso al personaggio senza immaginare l’arte di un particolare disegnatore.
Per quanto riguarda Batman, non sto usando uno specifico modello. Non penso sia davvero necessario. Batman è una maschera. Il principale elemento visivo è il costume, non il viso.
Inoltre per me non c’è mai stato un attore di Batman che abbia fatto così suo il personaggio nel modo in cui è riuscito Christopher Reeves con Superman. Ci sono state tante, splendide rappresentazioni di Batman ma nessun attore mi è mai sembrato una versione definitiva. Quando penso a Batman, penso alla maschera davanti a un viso piuttosto che a un viso dietro la maschera.

Batman è un’altra icona assoluta del fumetto come Superman, dietro e attorno al personaggio ruota un mondo intero di altrettante incredibili figure. Ci puoi svelare quali protagonisti, buoni e cattivi, almeno tra i più amati nella serie regolare, potremo ammirare nel graphic novel?

Posso rivelare qualcosina. I due personaggi più importanti oltre a Bruce naturalmente, sono Alfred e Gordon. Davvero non posso andare oltre questi dettagli ma dirò che senz’altro, che il nostro Batman è riuscito un tipo molto diverso.

Cosa ti è piaciuto di più di questo progetto e cosa c’è secondo te, di veramente originale in questa serie dedicata al Pipistrello?

È una proposta inedita. È stato possibile in passato creare storie sul Batman degli inizi ma tutte quante dovevano portare al Batman che conosciamo. Con questo, Geoff può fare ciò che vuole. Potrebbe tramutare Alfred in Batman se volesse. È un’opportunità di realizzare un progetto su vasca scala basato su di un personaggio complesso, sviluppato sistematicamente attraverso i suoi personaggi di supporto e le sue vicende.

Superman e Batman sono personaggi molto diversi, non solo da un punto di vista caratteriale, ma anche estetico e artistico. Cosa ci puoi dire riguardo quest’ultimo aspetto e con quale dei due personaggi ti sei sentito più in sintonia?

Sono entrambi interessanti, ognuno a suo modo. Le differenze stanno più nel contesto e nel carattere generale che non nel personaggio vero e proprio. Gran parte di queste pagine si spera, appariranno come pagine di Batman anche se il personaggio non vi appare affatto. Superman è un punto di riferimento in ogni pagina. Il paesaggio si annulla dietro di lui mentre Batman è un prodotto e una componente dell’oscuro e minaccioso profilo urbano di Gotham.

Torniamo a Superman. Oltre a ridefinirne le origini insieme a Geoff Johns, hai contribuito in maniera determinante a ridefinire l'estetica di Superman e di molti comprimari, dalla Legione dei Supereroi a Brainiac. In particolare con Superman, l'operazione è stata piuttosto sottile. Vuoi raccontarci come hai ragionato, e soprattutto cosa vorrebbe comunicare la tua particolare raffigurazione di Superman?

Penso che questa risposta sia già compresa in quella alla domanda precedente, ma per ribadire, volevo solo far in modo che Superman riuscisse diverso dagli altri personaggi, anche dagli altri supereroi.

Dalla tua collaborazione con J.M. Straczynski sono scaturiti lavori di un certo peso, come Midnight Nation e Supreme Power. Ora che entrambi siete in forze alla DC, esiste la possibilità che possiate tornare a collaborare? E se ne avete parlato, c'è qualche idea o qualche personaggio che vi stuzzica particolarmente?

Non ne abbiamo parlato affatto, ma mi sarebbe piaciuto davvero lavorare ancora con JMS. Forse un giorno, ma per ora adesso ho un sacco di cose da fare con Geoff su Batman.

Kin invece è stata una miniserie da te creata completamente. Hai altri progetti come questo nel cassetto e puoi anticiparci se c’è già qualche lavoro oltre Earth One?

Dunque, era previsto che Kin fosse la prima di una storia in tre parti. Purtroppo non penso riuscirò mai a terminarla ora. Certo ho altre storie che mi piacerebbe sviluppare un giorno ma, per adesso, sono molto contento di quello che sto facendo.
Non ci sono progetti pianificati in futuro dopo Batman Earth One. Non so cosa farò dopo.


Hai lavorato per la Marvel prima di approdare alla DC. Ci sono differenze e se si quali, in ambito professionale, di stile e di design tra le due major?

Penso che le differenze siano documentate piuttosto bene ma non sono certo che siano ancora  così valide al giorno d’oggi. Gli autori, in particolare gli scrittori, si muovono avanti e indietro tra le due aziende e portano con loro le proprie personali metodologie. Una storia di JMS è una storia di JMS. Le società che detengono i diritti sui personaggi sanno di doversi fidare dello scrittore. Altrimenti, perché offrirgli il lavoro?

Veniamo al tuo mestiere più in generale.
Sempre più artisti europei lavorano attualmente in Marvel e in DC, è cambiato qualcosa  in questi anni? C’è qualcosa di “europeo” nel tuo stile e ti sentiresti di dare qualche utile consiglio a un giovane che inizi ora o voglia iniziare a disegnare fumetti?


Oggigiorno si tratta di un industria più globalizzata. Ci sono un sacco di autori non americani che forniscono il loro stile e le loro esperienze alle due major. Non solo europei, ma sudamericani, canadesi e asiatici. È piuttosto un crogiolo. Non sembra esserci uno stile britannico o italiano. Un artista brasiliano può ricevere influenze dalle Filippine o dalla Spagna. Penso sia una cosa molto salutare e stimolante, È come la cucina fusion.
È dura offrire dei consigli a giovani artisti perché ogni cosa è cambiata così tanto da quando sono entrato io. Le aziende hanno condizioni molto precise alle quali accettare domande e queste solitamente si incentrano attorno alle fiere.

Vorremmo sapere quando inizi a lavorare su di un nuovo personaggio, un nuovo soggetto, qual è il tuo approccio, le tue prime mosse o astuzie per familiarizzare col soggetto da rappresentare. Inoltre per un grande artista come te c’è ancora oggi una parte più gradevole e un’altra meno gradevole del tuo lavoro?

Dedico molto tempo a capire come i personaggi appariranno, prima che io inizi. Nonostante questo, tendono a evolvere parecchio lungo il corso dei primissimi numeri.
La parte divertente per me è cercare di farli vivere e interpretare i loro ruoli in modo credibile.
Ci sono momenti noiosi quando lavori a un fumetto. Purtroppo non tutto ciò che è necessario o rende una storia interessante è anche divertente da disegnare. Il mio personale spauracchio sono le vedute metropolitane. I palazzi sono meno interessanti da ritrarre della gente.

Ultima domanda di rito: attualmente, in ambito fumettistico, quale sono le letture che hanno  suscitato il tuo interesse?

Il libro più recente che mi ha davvero coinvolto è stato Sweet Tooth di Jeff LeMire. È una storia straordinaria con tanto cuore e tanta anima. È il libro che mi sono accorto raccomandare più spesso.


English Version

EOcolor2Firstly, thank you very much for your great kindness. You are welcome and it’s an honor having you here at Comicus. Thank you Gary.

Let’s start immediately from the last work you are dealing with and the writer you are teaming up: Geoff Johns. You worked together in the past and on the late “Superman Secret: Origins”. It sounds clear you fell at ease with him, what can you tell about Johns, shortly? 

Geoff is great to work with. He's a real fan of the comic medium and the characters he writes. He likes to talk and "spitball" ideas and you can really sense his enthusiasm. He is also incredibly open and collaborative. He has zero ego (not something you can say about many in our industry) and treats every idea on its merits no matter who it comes from.

What you and Johns did with “Superman Secret: Origins” is amazing. We especially thank you for giving us back a Superman’s features we are very attached to and we love so much, from childhood, as me, the features of Christopher Reeves. Did you do something similar with “Batman: Earth One”, I mean, did you look for inspiration from any version of superheroes movies?

Thank you. The Christopher Reeves elements just seemed natural to me. He had such an influence on me as a youngster and it's very hard for me to think of Superman without thinking at least a little of him. When I was planning how I would tackle Superman, I was very keen that he would not be a generic super-hero. I wanted him to feel as though, even without the costume, he was still Superman and I thought that this approach would achieve that. It is basically the Superman that I have in my head when I think about the character without picturing the art of one particular artist.
For Batman, I am not using a particular model. I don't think it is necessary, really. Batman is a mask. The visual anchor is a costume, not a face. Besides, for me there has never been a Batman actor who has made the character his own in the way that Reeve did Superman. There have been a lot of great portrayals of Batman but none of the actors have ever felt like a definitive version to me. When I think of Batman, I think of the mask over the face rather than a face beneath a mask.

Batman like Superman is another absolute icon in the comics, but a whole world of such incredible figures like Batman, rotates behind and around the character. Could you reveal which main characters, villains and heroes among the most loved ones of the regular series, we are going to see in the graphic novel?

I can reveal a little. The two most important characters- aside from Bruce, obviously- are Alfred and Gordon. I really can't go into too much detail but I will say that, without either, our Batman would have become a very different character.

What do you really like more in this project? And what do you think it is so particularly cool and innovative in this series dedicated to Batman?

It's just a fresh take. It has been possible to do stories of Batman's early day before but they all had to lead to the Batman we know. With this, Geoff can do anything. He could turn Alfred into Batman if he wanted to. It's an opportunity to do a large-scale project based around a complex character, built up methodically using his supporting cast and his experiences.

Superman and Batman are so unlike characters, just not only in their disposition, I mean, but in the aesthetic and artistic point of view. What can you say about the latter aspect and which one of the two characters does fit you better?

They're both interesting in their own way. The differences are more in the environment and general tone than in the actual characters. Most of these pages will hopefully look like a Batman pages even if he doesn't appear in them. Superman is a beacon in every page. The landscape fades around him whereas Batman is a product and element of the dark and forbidding Gotham cityscape.

Let’s go back to Superman. Besides redefining his origins with Geoff Johns, you also definitely helped in delineating again the beauty of Superman and of many other second leading characters, from The Legion of Super-Heroes to Brainiac. About Superman, in particular, the operation has been rather sharp. Would you like to tell us as you thought about it and what you wish you to communicate by your own portrayal of Superman?

I think I covered this in the earlier question but, to reiterate, I just wanted to have Superman feel distinct from other characters, even other superheroes.

Stuff of great weight, as Midnight Nation and Supreme Power, I mean, sprang from your collaboration with J.M. Straczynski. Now as both of you are working for DC Comics, is there a chance you could work together again? If you already talked about that, is there an idea or a character that excites you above all?

We haven't spoken about anything but I would certainly loved to work again with JMS. Maybe one day but at the moment my plate is full working with Geoff on Batman.

Kin instead, was a miniseries created, written, and penciled entirely by yourself. Have you unrealized projects like this one and could you disclose if there is some new work beyond Earth One?
Well, Kin was supposed to be the first part of a three part story. Unfortunately I don't think I'll ever finish it now. I certainly have other stories that I'd like to develop one day but, at the moment, I'm very happy with what I'm doing.
There are no future projects planned after the Batman job. I don't know what I'll be doing next.

You worked for Marvel before coming to DC. Do you think there are some basic differences between the two majors and if yes, which kind of them, professional one, style, design?

I think the differences are pretty well documented but I'm not sure that they hold true so much today. Creators, in particular writers, move back and forth between the two companies and carry their individual approaches with them. A JMS story is a JMS story. The companies holding the copyright on the characters know that they should trust the writer. Otherwise, why hire him?

Let’s talk about your trade in general. More and more European artists are working now for Marvel and DC Comics; has something really changed over these years, for you? Could you say if there is anything very European in your craft and would you feel like dishing some good advice out to a young artist at the beginning or else who would begin to draw comics?

It's a much more global industry nowadays. There are a tonne of non-US creators bringing their own styles and experiences to the Big Two. Not just Europeans, but South Americans, Canadians and Asians. It's quite a melting pot. There doesn't seem to be a British or Italian style. An artist in Brazil might have influences from the Philippines or Spain. I think it's very healthy and exiting. It's like fusion food.
It's hard to offer a lot of advice to young artists since everything has changed so much since I came into the industry. The companies have very specific circumstances in which they will accept submissions and these generally revolve around attending conventions.

When you start working at a new character, a new subject, we would like to know what’s your approach to, your first moves and tricks in order to get to know the subject to be represented.
And for a great artist like you, which are, even today, the more enjoyable side of your job and the less one?


I spend a lot of time trying to work out how the characters will appear before I start. Even so, they tend to evolve a lot over the course of the first few issues. The fun part for me is trying to make them live and act out their roles in a believable way.
There are some boring periods when working on a book. Unfortunately, not all of the parts that are necessary o make a good story are fun to draw. My particular bugbear is cityscapes. I find buildings less interesting to draw than people.

The last question, it’s the custom: right now, which comics books have stirred your interest up?

The most recent book that I really got into was Sweet Tooth by Jeff LeMire. Really great story with a lot of heart and soul. It's the book I've found myself recommending the most.

SDCC 2011: Green Lantern Panel

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Attenzione: la seguente news potrebbe contenere spoiler!

Green_Lantern_Panel_1Uno dei panel sicuramente tra i più attesi è quello di Green Lantern, personaggio che in pochi anni ha scalato l’Olimpo dei personaggi DC, andando ad affiancare Batman, Superman e Wonder Woman nei cuori dei lettori e che ora può vantare un universo ed una “famiglia allargata” al pari se non superiore a quelle della “triade”.
Erano presenti i due artefici di questo grande successo: naturalmente Geoff Johns e quindi lo scrittore di Green Lantern Corps Peter Tomasi, oltre a Ed Benes il disegnatore della nuova serie in arrivo a fine estate Red Lanterns e per finire l’editor esecutivo Eddie Berganza.

Si è cominciato con il parlare della rivoluzione che ha investito un personaggio come Sinestro alla fine di War Of The Green Lanterns.
Il lettore si è ritrovato con Hal Jordan senza anello e con il suo nemico storico diventato una Lanterna Verde.  
Johns ha spiegato che il tutto fa parte di un processo organico, ha raccomandato al pubblico di non fare l’errore di non considerare qualcuno una Lanterna solo perché non possegga un anello e ha concluso che l’ex Lanterna Gialla, tornata ad essere di nuovo una Lanterna Verde, è un personaggio complesso e molto affascinante da approfondire ed esplorare a partire dal prossimo Green Lanterns #1. Ha quindi rivelato che vedremo presto Sinestro affrontare i propri ex compagni, le Lanterne Gialle del corpo che da lui ha preso nome, mentre il secondo arco narrativo (disegnato da Doug Mahnke ) sarà dedicato ad approfondire la tribù delle Lanterne Indaco e quali legami intercorrano tra questo corpo e Abin Sur oltre che all’attrazione che lo stesso Sinestro prova per esso.
Johns ha anche confessato che nel terzo arco introdurrà la prima Lanterna in assoluto che fu abbandonata dai guardiani, mentre ha assicurato che nella sua JLA è prevista senza dubbio una Lanterna Verde.

Green_Lantern_Panel_2A chi dal pubblico ha chiesto notizie di Mogo, il pianeta senziente e membro del “Corpo Smeraldo”, l’autore e responsabile creativo della DC ha risposto che per ora questo personaggio resterà morto ed è prevista una storia che racconterà dove sia finito il suo anello, dopo il decesso, così come, sempre da una domanda del pubblico ha risposto che per San Valentino uscirà uno speciale dedicato al terribile micio Lanterna Rossa Dex-Starr.

Oltre alla già citata Red Lanterns, è in arrivo per lo stesso periodo un’alta serie nuova di zecca, Green Lanterns: New Guardians che Berganza ha introdotto come la testata dedicata alle Lanterne appartenenti a tutto lo spettro cromatico e dove Kyle Rayner giocherà un ruolo di primo piano. Johns ha aggiunto che rivedremo Black Hand nel secondo ciclo narrativo e anche Larfleeze farà parte del cast ma non  si  parla tuttavia di una mini dedicata alla divertente Lanterna Arancione se non per il prossimo anno.

L’ultima domanda dal pubblico riguardante un possibile nuovo team-up di Hal Jordan con Oliver Queen (Freccia Verde) è stato stroncato senza mezzi termini da Johns.

SDCC 2011: I premi Eisner 2011

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Come di consueto il Comic-Con International di San Diego ha ospitato la premiazione più prestigiosa del fumetto americano e tra le più ambite al mondo: gli Eisner Award. Eisner-ff

Ecco di seguito tutti i vincitori delle varie categorie:


Best Short Story: Post Mortem, di Greg Rucka e Michael Lark, in I Am an Avenger #2 (Marvel)

Best Single Issue (or One-Shot): Hellboy: Double Feature of Evil, di Mike Mignola e Richard Corben (Dark Horse)

Best Continuing Series: Chew, di John Layman e Rob Guillory (Image)

Best Limited Series: Daytripper, di Fábio Moon e Gabriel Bá (Vertigo/DC)

Best New Series: American Vampire, di Scott Snyder, Stephen King, e Rafael Albuquerque (Vertigo/DC)

Best Publication for Kids: Tiny Titans, di Art Baltazar e Franco (DC Comics )

Best Publication for Teens: Smile, di Raina Telgemeier (Scholastic Graphix)

Best Humor Publication: I Thought You Would Be Funnier, di Shannon Wheeler (BOOM! Studios)

Best Anthology: Mouse Guard: Legends of the Guard, a cura di Paul Morrissey e David Petersen (Archaia)

Best Digital Comic: Abominable Charles Christopher, di Karl Kerschl

Best Reality-Based Work: It Was the War of the Trenches, di Jacques Tardi (Fantagraphics)

Best Graphic Album — New: Return of the Dapper Men, di Jim McCann e Janet Lee (Archaia), e Wilson, di Daniel Clowes (Drawn & Quarterly)

Best Graphic Album — Reprint: Wednesday Comics, a cura di Mark Chiarello (DC Comics)

Best Adaptation from Another Work: The Marvelous Le of Oz, di L. Frank Baum, adattamento di Eric Shanower e Skottie Young (Marvel)

Best Archival Collection/Project—Strips: Archie: The Complete Daily Newspaper Strips, 1946–1948, di Bob Montana, a cura di Greg Goldstein (IDW Publishing)

Best Archival Collection/Project — Comic Books: Dave Stevens’ The Rocketeer Artist’s Edition, a cura di Scott Dunbier (IDW Publishing)

Best U.S. Edition of International Material: It Was the War of the Trenches, di Jacques Tardi (Fantagraphics)

Best U.S. Edition of International Material — Asia: Naoki Urasawa’s 20th Century Boys, di Naoki Urasawa (VIZ Media)

Best Writer: Joe Hill, per Lock & Key (IDW Publishing)

Best Writer/Artist: Darwyn Cooke, per Richard Stark’s Parker: The Outfit (IDW Publishing)

Best Penciler/Inker or Penciler/Inker Team: Skottie Young, per The Marvelous Le of Oz (Marvel)

Best Painter/Multimedia Artist (interior art): Juanjo Guarnido, per   Blacksad (Dark Horse)

Best Cover Artist: Mike Mignola, per Hellboy, Baltimore: The Plague Ships (Dark Horse)

Best Coloring: Dave Stewart, per Hellboy, BPRD, Baltimore, Let Me In (Dark Horse); Detective Comics (DC); Neil Young’s Greendale, Daytripper, Joe the Barbarian (Vertigo/DC)

Best Lettering: Todd Klein, per Fables, The Unwritten, Joe the Barbarian, iZombie (Vertigo/DC); Tom Strong e the Robots of Doom (WildStorm/DC); SHIELD (Marvel); Driver for the Dead (Radical)

Best Comics-Related Periodical/Journalism: Comic Book Resources, prodotto da Jonah Weile

Best Comics-Related Book: 75 Years of DC Comics: The Art of Modern Mythmaking, di Paul Levitz (TASCHEN)

Best Publication Design: Dave Stevens’ The Rocketeer Artist’s Edition, a opera di Reall Dahlk (IDW Publishing)

SDCC 2011: X-Men Panel

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Attenzione: la seguente news potrebbe contenere spoiler!

X-Men_Panel_23_-_intoFiume di notizie piccole e grandi come sempre, agli X-panel.
L’editor-in-Chief Axel Alonso, il responsabile delle comunicazioni Arune Singh, gli autori Marjorie Liu, Daniel Way, Rick Remender, Chris Yost e Peter David hanno intrattenuto la folta platea.

Si è partiti subito col parlare del piatto forte, il mega-evento dell’anno, partito proprio a luglio e che ancora una volta sta recando guerra e lutto nel mai placido universo mutante: Schism. Singh ha paragonato il dualismo su cui è focalizzata la vicenda a quello passato tra Xavier e Magneto, solo che ora lo scontro vede contrapposti i compagni di sempre, Ciclope e Wolverine, entrambi ha aggiunto, difensori di principi forti e condivisibili.
Il crossover uscirà in contemporanea al formato cartaceo anche su digitale ha precisato Singh e tutte le serie X-Men saranno fruibili in formato elettronico in contemporanea agli albi, per la fine dell’anno.

Schism avrà un grosso impatto anche su Generation Hope e sempre il responsabile delle comunicazioni ha aggiunto che accadrà qualcosa a qualcuno dei personaggi di questa serie che porterà i lettori ad amare od odiare senza mezzi termini la Marvel.

Il primo numero di X-Men: Regenesis scritto da Kieron Gillen e disegnato da Billy Tan esordirà a ottobre. Sempre per questo mese è prevista l’uscita della nuova serie Wolverine and the X-Men in mano agli artisti Nick Bradshaw e Chris Bachalo, mentre Uncanny X-Men ripartirà dal #1 e sulle immagini relative alla testata che scorrevano alle spalle della tribuna, Singh ha sottolineto il fatto che appare Emma Frost e non Ciclope, concludendo che occorrerà leggere Schism per saperne il perché.
Sempre per ciò che riguarda l’artigliato canadese, vedremo il ritorno di Ron Garney alla testata Wolverine scritta da Jason Aaron, con Logan chiamato ad operare fuori da San Francisco.

X-Force non farà eccezione; attualmente alle prese con la Dark Angel Saga (ambientata nell’universo di Age Of Apocalypse) al termine della quale si assisterà ad un riassetto della squadra, sarà anch’essa investita dallo “Scisma” come tutte le X-testate.
X-Factor si inserirà nel crossover con il #230 ha reso noto David, entusiasta di lavorare con l’artista Leonard Kirk,  rivelando che il figlio di Rhane vedrà la luce a breve, in una storia che significherà morte per un membro della squadra.

Ancora ad ottobre uscirà X-Men #1 20th Anniversary Edition, a celebrare il fumetto più venduto di sempre, ricolorato da Tom Mason.
X-23 invece farà la conoscenza di FF ha confessato Liu, che ha aggiunto che, mentre il primo anno della serie è stato dedicato a definire il personaggio, il secondo lo introdurrà definitivamente nel Marvel Universe. La serie X-23 scritta da Liu, sarà disegnata da Phil Noto e Sana Takeda.
X-Men_Panel_29_-_intoDaken: Dark Wolverine, scritta da Rob Williams, vedrà il figlio di Logan tentare di emergere e farsi strada a Los Angeles dove incontrerà Moon Knight; diversi personaggi si stanno spostando a LA e c’è un motivo ha raccontato Singh.

Riguardo a “Evil Deadpool”, personaggio di cui si è sentito parlare prorio qui al SCCC, Way ha spiegato che si tratta di una raccolta di ex parti del corpo di Deadpool che erano state gettate in un cassonetto  e che si sono ricomposte e hanno in qualche modo preso forma. 

Sebbene il personaggio abbia due braccia destre, ha tutte le abilità del Deadpool originale, ma senza alcuna moralità. Way ha concluso accennando che il tutto mira a qualcosa di grande, di cui non può ancora dire nulla ma che si potrà scoprire a febbraio 2012 e si è potuto ammirare un logo stile Deadpool con solo la parola “Dead” (Morto”).

Le domande dal pubblico hanno fatto emergere che Darwin non è morto, tornerà in X-Force, probabilmente dopo il #230.
Alonso ha quindi spiegato che c’è un motivo per cui i due mega-eventi Schism e Fear Itself finiscano entrambi lo stesso mese, aggiungendo che gli X-Men giocheranno un ruolo ancora più fondamentale nel Marvel Universe.
In Dark Angel Saga ha confermato Remender, Wolverine se la vedrà con Jean Grey e Nightcrawler in carne ed ossa, anche se di un altro universo, ma non è detto ha concluso, che qualcuno possa tornare in quello ufficiale.

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