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Redazione Comicus

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La nera di Topolino

La nera di Topolino (Mondadori, brossurato, 364 pagine a colori € 12,80) Testi di Tito Faraci, disegni di Giorgio Cavazzano, Paolo Mottura, Silvia Ziche e Fabio Celoni

Questo bel volume Mondadori raccoglie una selezione delle storie "noir" con protagonista Topolino scritte da Tito Faraci. Alcune di queste storie erano già apparse nel volume Einaudi Topolino Noir in bianco e nero, ma c'e da dire che le storie Disney, anche a detta dello stesso autore, sono quasi sempre pensate per il colore e quindi vederle qui in tutto il loro splendore è un'altra cosa.

A parere di chi scrive, il talento di Faraci trova la massima realizzazione proprio nelle storie disneyane. Se le sue prove in altri campi hanno mosso anche qualche critica (per esempio nel Brad Barron di Bonelli), difficilmente si potrà trovare un appunto da fare al suo lavoro sul Topo. La caratterizzazione di Topolino è perfettamente coerente col personaggio, senza rinunciare però a fornire interessanti digressioni da quell'aura di "infallibilità" che ha sempre contraddistinto l'icona Disney. La capacità di utilizzare i rodatissimi clichè del genere senza risultare banale è notevole e molto spesso affiora una grande vena umoristica che strappa gustose risate, grazie anche all’ottimo lavoro su personaggi “secondari” come Gambadilegno, Manetta o Rock Sassi (creatura dello stesso Faraci). Unica storia al di sotto dell'alto standard del volume è forse Topolino e il genio nell’ombra in cui ai bellissimi disegni di Silvia Ziche si affianca una sceneggiatura che troppo spesso indulge in gag elementari e poco esilaranti.

Segnaliamo un piccolo refuso. Al termine delle introduzioni di Faraci a ogni episodio, nei credits delle storie come disegnatore viene indicato per errore sempre Giorgio Cavazzano anche quando i disegni sono opera degli ottimi Paolo Mottura, Silvia Ziche e Fabio Celoni.



Andrea Cassola

Detective Dante 17

Detective Dante 17 - Paradiso perduto (Eura editoriale, brossurato, 94 pagine in b/n, € 2,70) testi di Roberto Recchioni, disegni di Werther Dell'Edera.

Inizia la terza e ultima cantica della miniserie targata Eura. Dante è in Messico e sono passati sette anni dalla sua scomparsa da Paradise City. Sette anni in cui il lupo si è ingrigito fino a diventare canuto. Ma come tutti sanno, il lupo...

Citazioni. Citazioni e rimandi ad altre opere, post-modernismo. Leggetevi questo Detective Dante e ci rivedrete il Batman di Miller, la saga No Man's Land o la disgrazia di New Orleans nell'ambientazione, il Punitore (già nella splendida copertina di Massimo Carnevale questo collegamento è evidente) e altri spunti che magari non riusciamo a cogliere completamente.
L'importante è che Roberto Recchioni, anche meglio del solito, riesce a rendere proprio tutto quello che lo ha colpito e a trascinarci in novantaquattro pagine da leggere tutte d'un fiato, degne del miglior film d'azione (un po' tamarro a dire la verità, ma personalmente azzeccatissimo) e creare un'escalation di eventi tale da destabilizzare subito la situazione creata nelle prime pagine.

Ai disegni troviamo un Werther Dell'Edera in stato di grazia, nervoso, emotivo quanto Dante stesso, dal punto di vista sequenziale sempre equilibrato e funzionale, e davvero superlativo in alcuni passaggi: pagina 43, non dico altro.

Un'ottima ripartenza. Ci auguriamo un altrettanto ottimo proseguimento e un finale deflagrante.

Nota: per scaricare un wallpaper con il disegno di copertina di Massimo Carnevale, clicca qui!



Andrea Gadaldi

Ex Machina vol. 2

EX MACHINA vol. 2 – IL MARCHIO (Magic Press, brossurato, 144 pagine, col, 11,00 €) testi di Brian K. Vaughan, disegni di Tony Harris

Il secondo volume di Ex Machina prosegue le gesta del sindaco di New York Mitch Hundred, conosciuto da tutti come l'ex supereroe “la grande macchina”.
La serie rinforza le sue caratteristiche fondamentali con i continui rimandi alla contemporaneità, alla tragedia delle Torri Gemelle (nel fumetto una sola è stata abbattuta) e ai matrimoni gay, canovaccio di tutta la run. Insieme alla trama imbastita intorno al significato dei simboli presenti sull'oggetto alieno che ha conferito i poteri al sindaco, vediamo crescere sia la città, come co-protagonista “viva”, sia gli abitanti stessi a cui il primo cittadino deve rapportarsi.
Tutto questo porta ad una duplice dinamicità degli elementi fantastico e reale, che però non sono praticamente mai separati o slegati l'uno dall'altro.

Un lavoro migliore, rispetto al primo volume, da parte di Vaughan, anche se questo si unisce ad una non perfetta gestione dei disegni in cui, pur svolgendo in maniera buona il proprio lavoro, a volte sono troppo evidenti i riferimenti fotografici e di conseguenza troppo statici e finti nel complesso, rispetto ai precedenti lavori di Harris.



Andrea Gadaldi

Daydream 4

Daydream 4 (Panini Comics, brossurato, 224 pagine in b/n, € 4,00) Testi di Saki Okuse, disegni di Meguro Sankishi.

Una negromante con il potere di vedere i morti si divide tra un lavoro al servizio delle forze dell’ordine giapponesi e uno come mistress sadomaso in un club a luci rosse. Attorno a questa bizzarra protagonista ruota una folta schiera di comprimari dalle sfaccettate personalità e dalle diverse motivazioni, talmente forti che, nel caso di questo volume, riescono a mandare avanti la storia da soli.

Daydream è una serie che parla di fantasmi ma da cui non bisogna aspettarsi spaventi o terrore. I morti sono vittime di violenza o suicidi che non riescono più a vivere nella società odierna. Ed è proprio la società giapponese, con tutte le sue contraddizioni e i suoi ritmi di vita estranianti che piegano e traviano gli animi più deboli, a essere al centro dell’attenzione in questa serie egregiamente scritta con un ritmo che ricorda quello delle serie tv americane.

Attraverso episodi autoconclusivi del tipo “il caso del giorno”, una trama principale viene lentamente portata avanti, mentre di volta in volta ci si concentra sui personaggi di contorno affiancandoli alla protagonista, con equilibrio narrativo davvero eccellente.



Gianluca Reina
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