Echo - Edizione integrale
- Scritto da Redazione Comicus
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Annie è una scienziata che lavora all’HeNRI, un centro di ricerca sperimentale governativo. Un giorno, mentre sta provando in volo una tuta organica fatta di una lega speciale che dona a chi la indossa resistenza e super-forza (oltre alla capacità di fulminare i nemici), viene abbattuta da due caccia mandati dall’HeNRI stesso, che vuole liberarsi di Annie a causa del suo ostruzionismo verso l’utilizzo della tuta come arma bellica.
La lega di cui è formata la tuta, una volta staccatasi dal corpo di Annie, cade sottoforma di pioggia su Julie, una fotografa che si trovava da sola nel parco naturale sopra al quale è avvenuta l’esplosione, attaccandosi al suo corpo.
Una volta individuata dall’HeNRI grazie ai suoi satelliti, viene messa all’inseguimento di Julie l’agente governativa Ivy. Sulle tracce della fotografa però c’è anche il fanatico religioso Caino, un uomo che come Julie è stato colpito dalla pioggia e possiede una parte di tuta. L’unico aiuto su cui la donna potrà inizialmente contare è quello di Dillon, ranger del parco sopra al quale è avvenuto l’esplosione nonché fidanzato di Annie, con il quale Julie instaurerà un rapporto speciale, anche grazie al fatto che una parte della personalità di Annie ancora aleggia all’interno della tuta.
Il primo dei trenta numeri di Echo esce nel 2008, un anno dopo a quando Terry Moore ha messo fine alla saga durata quindici anni di Strangers in Paradise. Capita spesso che quando un autore ha portato avanti per così tanto tempo un’opera con certe tematiche, stilemi e codici riconosciuti e ricorrenti, tanto da farli diventare il proprio marchio di fabbrica, alla fine di questa corsa si abbia due tipi di reazione: proseguire sulla stessa strada, dando al pubblico ciò che il pubblico si aspetta (la possiamo chiamare la “strada Ligabue”?), oppure rompere completamente con quanto è avvenuto prima e cercare di spiazzare i propri lettori.
Terry Moore sa che la virtù sta nel mezzo e sceglie quindi di creare un riuscito ibrido fra elementi completamente nuovi nel suo approccio ed elementi invece già esplorati in SIP (strada che tra l’altro traccia una linea di cambiamento coerente che parte da Strangers in Paradise e arriva a Rachel Rising).
Di SIP, in Echo, si trova la celeberrima abilità di Moore nel trattare i personaggi femminili (Julie, sua sorella Pam, Ivy), l’ampio uso di narrazione verbale (alle volte fin troppa) e l’impostazione grafica. Fra le novità, la prima (macroscopica) è sicuramente il fatto che Echo è un racconto di genere e, a differenza di SIP (character-driven), lo sviluppo dell’intreccio ha l’assoluta precedenza su qualunque altra cosa; Echo è un racconto di fantascienza-thriller, privo di quel tono di fondo comunque divertito di SIP, anzi, per tutto il corso dei 30 capitoli si avverte una ferma critica alla spudoratezza con cui gli esseri umani creano armi in grado di distruggere il pianeta e alla cecità degli uomini di potere, pronti a passare sopra a dei cadaveri pur di recuperare la propria tuta speciale.
Anche la parte grafica rispecchia questo cambio di tono. Rispetto a SIP si fa meno grottesca, meno deforme (e quindi meno didascalica), il tratto diventa pulitissimo e il disegno dettagliato e realistico. L’arte di Moore risalta particolarmente nelle scene più concitate, quelle con sparatorie ed esplosioni oppure quelle con pioggia o neve, anche se è probabilmente nella scena notturna fra Julie e Dillon che l’autore americano tocca l’apice: in un’opera caratterizzata da una forte luminosità, con tanto bianco a far da contraltare ai pochi neri (assenti del tutto le ombreggiature), il primo reale momento di contatto emotivo fra i due protagonisti avviene sotto a un cielo stellato ma nerissimo, che esalta la luminosità dei due personaggi, in un riuscito contrasto tra l’insicurezza di ciò che li aspetta e la sicurezza di quel momento di comunione. A esaltare il tutto ci pensa poi la bordatura nera scelta da Moore per quelle poche pagine, nell’unica volta, rispetto a un disegno in tutto il resto del libro molto arioso, in cui la pagina sembra stringersi.
Infine, qualche parola sull’edizione. Le pagine sono tante (600) ma il volume risulta comunque facile da maneggiare e da leggere. Anche il prezzo è alto (27 euro) ma è comunque quasi tre volte meno di quanto sarebbe costato comprare tutti e 6 i volumi del precedente editore, se questi non fosse fallito lasciando inediti gli ultimi due; e proprio questo è il pregio definitivo dell’edizione della Bao Publishing: regalare finalmente il finale di un’opera a lettori che lo aspettavano da lungo tempo.
Mario Curva
Dati del volume
- Editore: Bao Publishing
- Autori: Testi e disegni di Terry Moore
- Formato: olandese, 16x24 cm, 600 pp., b/n
- Prezzo: 27,00 €
- Voto della redazione: 7