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Carlo Alberto Montori

Carlo Alberto Montori

Paradox Blue #1

Da qualche anno sulla Terra compaiono gli Angeli, presenze sovrannaturali che come novelle sfingi sottopongono enigmi al genere umano; se la prova viene risolta gli Angeli fanno un dono divino al popolo, altrimenti distruggono un'intera città sterminandone gli abitanti. Queste discese celesti si fanno sempre più frequenti, così un'associazione studentesca decide di occuparsi dei quesiti nella speranza di ritardare il più possibile l'Apocalisse.

Paradox Blue può essere facilmente confuso con i tanti manga di genere giallo che stanno fiorendo negli ultimi anni: disegni gradevoli, casi scritti in modo da mantenere un minimo d'attenzione, personaggi caratterizzati lo stretto indispensabile... Quello che però lo rende un'opera speciale, oltre alle premesse fantascientifiche, è l'interazione con i lettori: gli enigmi sono strutturati in modo che chi legge possa risolverli prima dei protagonisti, anzi il narratore sfida apertamente a farlo, in una piacevole trovata metafumettistica che impreziosisce un fumetto altrimenti mediocre.

Il Re Leone in 3D

  • Pubblicato in Toon

Lion_King_3d_blurayIl Re Leone è uno dei più grandi successi animati della storia del cinema: è il film d'animazione tradizionale che ha incassato di più al botteghino e, escludendo un paio di titoli Pixar, è anche il maggior incasso per un film animato Disney. Il pubblico e la critica lo hanno acclamato a gran voce, premiandolo anche con numerosi riconoscimenti tra cui l'Oscar per Miglior Colonna Sonora e Miglior Canzone (per "Can you feel the love tonight?"). Il successo è stato bissato anche con la versione casalinga, dato che Il Re Leone è tuttora il film ad aver venduto più copie in versione home video. Il DVD italiano presentava un imperdonabile errore di produzione dato che, per una svista, era stata inserita una traccia audio italiana nella quale Timon e Pumbaa avevano le voci dei loro doppiatori preliminari, così che gli spettatori si sono trovati di fronte a un doppiaggio differente da quello che avevano sentito al cinema.
Da allora non c'è stata nessuna riedizione che ha rimediato a quella svista modernale, ma la situazione dovrebbe cambiare tra qualche mese.

Uscirà infatti nelle sale USA il prossimo 16 settembre Il Re Leone in versione stereoscopica, pronto ad essere goduto nuovamente sul grande schermo ma stavolta col supporto degli occhialini tridimensionali; successivamente questa versione uscirà anche sul mercato home video (il 4 ottobre il blu-Ray, il 15 novembre il DVD).
Non è ancora dato sapere se anche nel nostro Paese il film avrà un passaggio nei cinema, ma almeno la versione home video dovrebbe arrivare quasi sicuramente, così da poter finalmente correggere la passata edizione fallata.

La Macchina delle Stelle

  • Pubblicato in Toon

Pilo è un bambino che vive assieme alla madre in una casa costruita su una cintura di asteroidi; il piccolo Pilo passa le sue notti ad osservare il cielo fissando le meteore, ovvero stelle di passaggio che sembra siano regolate da un macchinario di cui si occupa la sua famiglia. Un giorno questo macchinario si rompe e toccherà a Pilo partire per aggiustare il meccanismo che gestisce lo spettacolo della volta celeste.

Questa trama è il soggetto de La Macchina delle Stelle, un film d'animazione che gli argentini Nut's Studios stanno ultimando per distribuirlo in patria durante le feste natalizie, puntando in seguito al mercato internazionale.
Qui sotto potete vedere un trailer e alcuni fotogrammi resi pubblici dalla produzione.

Animation History #40: Taron e la pentola magica

  • Pubblicato in Focus

The_Black_Cauldron_posterBasato sui primi romanzi della pentalogia fantasy "Le Cronache di Prydain" di Lloyd Alexander, Taron e la pentola magica esce nei cinema americani nell'estate 1985, dopo 12 anni di sviluppo e 5 di produzione; il film è diretto da Ted Berman e Richard Rich, che 4 anni prima avevano curato la regia di Red e Toby Nemiciamici.
La lunga lavorazione si riflette sul budget che tocca i 25 milioni di dollari, più del doppio del denaro utilizzato per la pellicola precedente; l'investimento si rivela però uno dei più sfortunati della filmografia Disney, dato che la pellicola incassa in America circa 10 milioni di dollari.

Per anni Walt Disney aveva cercato di ottenere i diritti per poter girare un film animato tratto dalle avventure degli hobbit di J.R.R. Tolkien; il creatore della Terra di Mezzo però non apprezzava i cartoni Disney e aveva rifiutato ogni volta, offrendo invece la sua opera a Ralph Baski che ne ricava i tre film Lo Hobbit, Il Signore degli Anelli e Le Due Torri. Queste pellicole avevano mostrato un tipo di animazione differente dai canoni dell'epoca che, al di là del successo mediocre dell'operazione e dei pareri contrastanti a riguardo, era passato sotto gli occhi di un pubblico piuttosto vasto grazie alla fama dei libri di Tolkien. La nuova generazione di animatori disneyani che stava prendendo il posto della vecchia guardia voleva dedicarsi a qualcosa di originale e il progetto diverso sul quale sperimentare questa innovazione fu un fantasy più cupo e a tratti horror, in grado di allontanarsi dallo stereotipo di film Disney con canzoni spensierate e una trama pensata per il pubblico più giovane.

È quindi con tutti gli stilemi del fantasy adulto che Taron e la pentola magica si presenta ai suoi spettatori: un prologo nel quale una cupa voce narrante introduce la vicenda, un'ambientazione cupa e un esercito demoniaco guidato da un tenebroso tiranno. Da questo punto di vista il film offre alcuni degli elementi più inquietanti mai visti in un film Disney, tra cui spicca lo spaventoso Re Cornelius che con le sue fattezze scheletriche entra di diritto tra i villain disneyani più spaventosi. Non è un caso che questa pellicola sia l'unico film d'animazione Disney ad ottenere una classificazione PG, che permetteva l'ingresso in sala ai bambini solo se accompagnati da un adulto.
In questo approccio più maturo però sono inseriti alcuni personaggi caratterizzati in modo da accattivarsi le simpatie del pubblico più giovane, come Gurghi, Rospus, il menestrello Sospirello o i folletti; queste presenze alleggeriscono i toni del film, creando però un'atmosfera fin troppo altenante che rende poco omogenea la pellicola.

L'odissea che porta il giovane guardiano di maiali Taron ad affrontare il perfido Cornelius, per recuperare la sua maialina Ailin dotata di poteri divinatori, è una vicenda con pochi picchi memorabili: le scene d'azione riescono solo in pochi casi ad essere veramente epiche, mentre i dialoghi sfociano spesso nella banalità o in umorismo fuori luogo. Se ci sono singoli momenti o sequenze che intrattengono durante la visione, il quadro completo non soddisfa del tutto, dato che si percepisce la poca coordinazione che ha dato vita a un prodotto così poco organico. Nonostante questo Taron e la pentola magica si merita comunque una visione: le animazioni sono interessanti, a parte qualche movimento goffo o espressione stramba di cui soffrono soprattutto i due protagonisti umani, e nonostante una trama che non coinvolge si tratta di un affascinante esperimento all'interno della filmografia Disney.
Ci troviamo infatti al cospetto del primo film animato Disney privo di canzoni, con una colonna sonora composta da musiche d'atmosfera che però non contribuiscono nell'aumentare l'epicità delle scene.
Un'altra "prima volta" è la sfera magica di Eilonwy, primo personaggio Disney creato interamente in computer grafica: si tratta del primo passo nel processo che porterà il computer ad essere sempre più presente all'interno dell'animazione tradizionale, prima di sostituirla completamente con Toy Story.

Il flop di Taron e la pentola magica è stato il più grande fallimento al botteghino nella storia Disney, spingendo gli studi d'animazione a tornare a percorrere strade più vicine a quanto era stato prodotto fino a quel momento, rinviando la sperimentazione di circa una quindicina d'anni. Nonostante la Disney avesse i diritti di tutta la saga libraria de "Le Cronache di Prydain" non è mai stato presa in considerazione l'ipotesi di adattare i volumi successivi, nemmeno nel periodo in cui fiorivano i sequel direct-to-video; addirittura questo film è stato uno dei Classici recenti ad essere reso disponibile in home video più tardi, quasi a voler far dimenticare al pubblico questo momento oscuro.

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