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Redazione Comicus

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Capitan America: morte di un eroe 1 (di 3)

Capitan America:  morte di un eroe 1 (di 3)Bei disegni.
È questo il commento predominante nel leggere questa miniserie, che in seguito alla morte di Capitan America descrive i cinque stadi del cordoglio rappresentati da cinque diversi protagonisti. I disegni di Lienil Yu e Ed McGuinnes sono infatti molto buoni, soprattutto quelli di Yu, che dimostra come mai sia stato scelto come artista sia per New Avengers che per Secret Invasion.

Il punto debole di questa miniserie è la qualità altalenante della storia. Questo primo albo è una perfetta rappresentazione di tutta Fallen Son. Se la seconda storia, "Rabbia", è di un'inutilità quasi imbarazzante, mancando quasi del tutto il bersaglio; la prima storia, "Negazione", non è niente male ed ha anche un buon ritmo. È però una story-line che rivedremo tale e quale su un futuro numero di New Avengers, così come l'ultimo numero di febbraio sarà superfluo dopo aver letto Captain America #26, pur essendo il miglior episodio della miniserie.

Un'occasione sprecata.
Però bei disegni.


Riccardo Galardini

Il cimitero dei calamari

Il cimitero dei calamariL’antitesi cromatica a cui ci hanno abituati anni di letture bonelliane lascia qui spazio ad una dolce, angosciante, patina grigiastra con cui Tiziano Angri ovatta tonalità ed atmosfere, in perfetta consonanza con il senso di provinciale tragedia che permea la storia di Tommaso Destefanis, menestrello moderno dalla prosa lirica e bastarda.

I vincitori del Lucca Project Contest danno vita a un racconto surreale, ambientato nella provincia toscana: tre amici trovano una ragazza nuda in fin di vita, al centro di tre cerchi di pietre. Frangipane, uno dei ragazzi, decide di portarla a casa: da quel momento le vite dei tre cambieranno per sempre.

La storia è ricca di simboli e personaggi che camminano sul confine tra realtà, delirio e mito.
La parte conclusiva dell’albo è in prosa, un “dietro le quinte” di coloro che sono rimasti “di qua”, lontano dal cimitero dei calamari.
Una storia ricca di spunti che, nel finale, vuoi per il formato, sembra correre un po’ troppo.

Ci piace? Pollice… pardon, tentacolo in alto!


Matteo Mezzanotte

The Goon vol.2

The Goon 2Ne "Il giorno dell’avvoltoio", avevamo fatto la conoscenza del picchiatore e del suo mondo. In questo volume, "La mia infanzia criminale (e altri racconti pesi)", tornano Goon ed il suo socio Franky a raccontarci le loro origini, continuando a vedersela con vecchi e nuovi nemici.
Vincitore di ben tre Eisner Award, The Goon è il più diverte concentrato di stramberie e schifezze politicamente scorrette che potete trovare in giro!

Eric Powell ha creato un mondo lercio, spassoso, rozzo e unico, mescolando le atmosfere degli horror "sporchi" degli anni ’70 (come "Non Aprite Quella Porta" e "Le Colline Hanno Gli Occhi") a citazioni tratte da "Ai Confini Della Realtà", o dai fumetti della EC Comics.
I disegni si sposano perfettamente con l’ambientazione. Lo stile di Erik Powell, difficilmente etichettabile, ricorda quello di molti suoi colleghi senza per questo somigliare veramente a nessuno di essi.
La Magic Press ci propone un volume ottimamente confezionato, arricchito da uno sketchbook all’interno del quale scopriamo che il modello fotografico di riferimento per Goon è… il figlioletto di Erik Powell: Gage!



Cris Tridello

Dragon's Lair

Dragon's LairChi di voi lettori di ComicUs negli anni Ottanta ebbe l’occasione di vivere l’avventura dell’eroico cavaliere Drik lanciato al salvataggio la bella principessa Daphne, rapita dal malvagio drago Singe?

Gli aficionados dei coin-op di vecchia data non potranno che essere riconoscenti ad Italy Comics per aver deciso di portare in Italia questa miniserie che riporta in scena i personaggi creati da Don Bluth.

Questo albo, primo di sei, introduce alla storia presentando i personaggi e l’ambientazione, senza dimenticare una buona dose di azione…

Azione perfettamente rappresentata dai disegni morbidi che reggono il confronto con l’eredità di Bluth senza esserne una semplice copia e che, grazie ai colori vividi, sembrano uscire dalle pagine come fossero animati.


Gianluca Reina
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