Arruolato a forza in un gigantesco centro militare dove nessuno può entrare o uscire, Vlad attua un disperato piano di fuga, cercando di salire sul convoglio degli approvvigionamenti in una disperata corsa contro il tempo per liberare il compagno Elenstein e fuggire insieme.

In questo numero la trama, fino ad ora abbastanza lineare, si fa più ricca e variegata, mettendo in scena diversi personaggi portatori di tematiche di futuro sviluppo, con un ventaglio di snodi narrativi che confluiscono nell’intreccio dandogli maggiore complessità e sapore.

Al tempo stesso la narrazione assume un ritmo più serrato rispetto ai precedenti episodi, con la fuga di Vlad raccontata con forza e ritmo cinematografici. Curatissimi i disegni di Griffo, con tavole dinamiche nelle sequenze d’azione ed efficaci ambientazioni post-industriali, che danno a questo fumetto un intrigante e claustrofobico senso di decadenza e desolazione paesaggistica.

Uniche pecche sono alcune scorciatoie narrative e la caratterizzazione poco approfondita e monocorde dei personaggi.

Arthur De Pins è un disegnatore francese dallo stile appetibile fin dalla prima occhiata: le sue tavole sono caratterizzate da forme tondeggianti e colori accesi, nella maggior parte dei casi con personaggi dall'aspetto cartoonesco coinvolti in momenti piccanti, un contrasto che risulta particolarmente piacevole. Proprio grazie all'appeal del suo tratto, De Pins ha realizzato un sacco di immagini pubblicitarie, pin-up e ha anche potuto lavorare nel mondo dell'animazione, con alcuni cortometraggi all'attivo e il suo primo lungometraggio in lavorazione; B&M porta per la prima volta un'opera dell'autore in Italia, pubblicando una raccolta di alcune tavole autoconclusive.

I fumetti di De Pins sono per lo più incentrati sul rapporto tra i due sessi, con l'alter-ego dell'autore coinvolto in goffi tentativi di seduzione, relazioni bizzarre con numerose donne o imbarazzanti incontri sessuali; argomenti e scene che potevano facilmente risultare troppo spinti vengono rappresentati con garbo, grazie al tratto dell'autore e alla leggerezza con cui riesce a rendere determinate situazioni. La selezione di tavole presenti nel volume italiano Il Chiodo Fisso è un ottimo esempio della produzione dell'autore, con disegni e gag ineccepibili; l'unico difetto è un prezzo troppo alto per un albo magrolino che si finisce di leggere in poco tempo.

Torna, dopo una lunga attessa, il capolavoro di Brian Michael Bendis e Michael Avon Oeming.
Quasi a non volere fare pesare l'assenza dalle librerie italiane, nel volume sembrano tirarsi le somme degli eventi principali della serie: una serie di delitti che richiama alla mente l'omicidio di Retro Girl e riporta il Detective Walker sulla strada, dandogli anche l'occasione per chiarirsi con la sua ex collega Deena Pilgrim.

Il volume farà la felicità di tutti i fan di Bendis, in forma più che mai quando si tratta di usare i suoi personaggi.
Una trama che investiga sulle reazioni che può avere la gente comune ad una vita di fianco ai supereroi, quando all'idolatria può affiancarsi la paura nei confronti di quelle persone che rischiano di sovvertire il sistema di valori a cui il singolo crede. Un quadro complesso ed interessante costruito anche grazie ai lunghi flussi di coscienza di cui Bendis è ormai maestro.

Completa il volume una divertente intervista in cui i due creatori della serie si confrontano e si raccontano al lettore.

Il sesso è un animale misterioso.
È difficile capirlo, comprendere le proprie pulsioni e i propri istinti.
Il protagonista di questo fumetto è un ragazzo che vuol raggiungere l’equilibrio tra il suo lato maschile e femminile, fino a diventare un perfetto ermafrodito.
Attorno a lui ruotano tutta una serie di folli comprimari che, a modo loro, cercano di relazionarsi con gli istinti sessuali propri e altrui: una ragazza che rifugge le attenzioni di maniaci e guardoni, un bulletto che si trova inconsapevolmente ad indossare intimo femminile, una segretaria attratta dal suo direttore, compagni di classe che scoprono l’esistenza dei preservativi e delle bambole gonfiabili…

Attraverso brevi episodi autoconclusivi, dall’umorismo molto “orientale” (che potrebbe risultare ostico ai lettori occidentali), questo manwha, che si sofferma in maniera goliardica e parodistica sulla difficoltà che incontrano i ragazzi nella maturazione sessuale, ma anche quelle che sono impresse in chi è già adulto e ancora cerca un equilibrio.

Un volume un po’ sconclusionato, ma comunque fresco e allegro.