C’erano una volta i Nuovi Mutanti, team di giovani reclute degli X-Men formato da Charles Xavier in un momento in cui la squadra principale era scomparsa dopo una missione nello spazio. Scritta dal “demiurgo” delle vicende mutanti, Chris Claremont, New Mutants entrò ben presto nelle preferenze dei lettori più giovani, che vedevano nelle insicurezze dei giovani Cannonball, Sunspot, Mirage, Karma, Wolfsbane, Magik e degli altri membri del gruppo un riflesso romanzato delle proprie. Il gruppo fece della Scuola per Giovani Dotati di Xavier la sua residenza anche dopo lo scontato ritorno di Ciclope, Wolverine, Tempesta e degli altri X-Men, condividendo l’ideale del Professore di pacifica convivenza tra umani e mutanti e dell’integrazione nella società di questi ultimi.
Sul finire degli anni ’80, una nuova generazione di artisti fece irruzione sulla scena statunitense, imponendo una concezione aggressiva e muscolare della narrazione a fumetti. Gente come Jim Lee, Todd McFarlane e Rob Liefeld, che rilevò New Mutants modificandone il DNA. Cable, il guerriero proveniente dal futuro (che più tardi si scoprirà essere Nathan Cristopher Summers, il figlio perduto di Ciclope), personaggio simbolo degli anni ’90 al pari dell’altra creazione celebre di Liefeld, Deadpool, prese sotto la sua ala i Nuovi Mutanti, trasformandoli in poco tempo in un gruppo paramilitare chiamato X-Force. La testata omonima, che debuttò nel 1991 segnando un record di vendite, incarnava nel bene e nel male gli stereotipi più tamarri del periodo. Cable, un tizio armato fino ai denti con fucili più grandi di lui e un set di tasche per tutti gli usi che ne corredava l’uniforme, stravolse la formazione del gruppo aggiungendo membri ritenuti più adatti al nuovo corso: gente come Domino, mercenaria sua vecchia fiamma, Warpath, il guerriero apache e Shatterstar, lo spadaccino proveniente da un’altra dimensione. Negli anni successivi il nome “X-Force” sarebbe stato assunto anche da altre squadre che poco avevano a che fare con quella di partenza; i membri del team originale, oltre a restare i preferiti dei lettori, mantennero un legame di amicizia che portò a svariati revival, l’ultimo dei quali è appena uscito per Panini Comics.
La nuova serie di X-Force prende le mosse dai fatti narrati in Exterminaton, “evento” mutante con il quale lo sceneggiatore Ed Brisson ha risolto la vicenda legata alla presenza nel nostro presente dei cinque X-Men originali, prelevati incautamente dal passato da Hank McCoy, Bestia. Nei cinque numeri della miniserie, una versione più giovane di Cable, l’ex leader di X-Force, si adopera per rispedire i cinque mutanti nel passato, per salvaguardare il continuum spazio temporale messo a repentaglio dal loro arrivo nel presente. Nel farlo, “Kid Cable” arriva ad assassinare la sua controparte adulta, colpevole di essere venuto meno al suo compito di vigilare sulle anomalie temporali, scatenando le ire dei suoi vecchi compagni di squadra. Peccati del Passato, il primo arco narrativo presentato da Panini Comics in un volume brossurato, inizia proprio con la caccia a Kid Cable da parte della vecchia X-Force, riformatasi per l’occasione. Domino guida sul campo una formazione classica formata da Cannonball, Warpath, Shatterstar, Warpath e Meldown. La squadra segue le tracce della versione più giovane del loro leader deceduto fino in Transia, stato fittizio dell’Europa dell’Est, per vendicarsi dell’omicidio del loro amico. X-Force riuscirà ad incrociare la strada del giovane Cable, ma le due fazioni saranno costrette ad un’alleanza imprevista quando scopriranno che, in seguito ad un colpo di stato, la Transia ha abbandonato la politica di accoglienza verso i mutanti adottata fino a quel momento per organizzare dei veri e propri campi di sterminio. Il tutto organizzato, dietro le quinte, da un viaggiatore temporale vecchio avversario degli X-Men.
X-Force - Peccati del Passato mantiene quello che promette: un ritorno alle atmosfere action anni ’90 che hanno fatto la storia del gruppo. Ed Brisson, uno degli architetti delle vicende mutanti degli ultimi anni, confeziona una storia avvincente che ha certamente nel ritorno dell’amata versione classica della squadra il suo piatto forte, ma che non si limita solamente a una nostalgica reunion. Lo sceneggiatore fa in tempo ad adombrare, dietro la situazione politica dell’immaginaria Transia, lo spettro dei rigurgiti d’intolleranza da cui è attraversato oggi il mondo, prima di lasciarsi andare ad un po’ di azione tamarra com’è nella tradizione del gruppo, che non ha certo la diplomazia tra le sue caratteristiche precipue. Alle matite Dylan Burnett, disegnatore della hit a sorpresa Cosmic Ghost Rider traduce con tavole dinamiche e frenetiche lo script dal ritmo indiavolato di Brisson. Spionaggio, fantascienza, viaggi nel tempo, il ritorno di un personaggio cult come Deathlok e un cliffhanger finale che mette in scena la riapparizione delle nemesi classica del gruppo rendono questo nuovo corso della Forza X una lettura da non perdere per tutti i fan delle saghe mutanti e non solo.