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Hellboy all'Inferno, La discesa

Si può sfuggire al destino?
Molte volte siamo portati a credere all’esistenza di questa forza inarrestabile che incasella coincidenze e influenza le nostre esistenze.
L’intera produzione di Hellboy ha giocato molto spesso con questo fenomeno, annunciando attraverso molti personaggi e in molte occasioni il grande disegno dietro alle azione del diavolo che ama i gattini. Nella storia breve Una scatola piena di malvagità, inclusa nel volume 4 La mano destra del destino, Hellboy dialogando con la professoressa Corrigan, esclama: “Hai idea di come vivo?... Non affronto mai ciò che sono realmente… Io vivo con la testa sepolta nella sabbia… Ma se non lo facessi? Se continuassi a guardare il grande schema?”.
Ecco, è arrivato il momento per Hellboy di confrontarsi con la sua natura e affrontare ciò per cui è nato.

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Una fiamma che cade da una voragine aperta nel ventre della Terra, la discesa, l’impatto con il terreno e il buio. È questo lo spettacolare ingresso nel regno degli inferi di Hellboy, dopo aver affrontato la regina di tutte le streghe, il drago Nimue, e averla battuta sacrificando sé stesso e tutta la Gran Bretagna. Sono passati pochi secondi dall’epico epilogo de La Tempesta e la Furia e non sembrano finite le peripezie del nostro eroe, che senza un occhio ma con ancora intatta la tipica ironia che lo caratterizza, deve menare i pugni contro una minaccia già affrontata in vita.
Per sua fortuna è tratto in salvo da un misterioso personaggio comparso molto spesso nelle sue precedenti avventure: Sir Edward Grey, da sempre convinto del libero arbitrio di Hellboy e che vestirà i panni di un gotico e più intraprendente Virgilio, tirando successivamente e di nuovo, fuori dai guai l’infernale protagonista.
Da qui in poi prende avvio la vera trama del volume, anticamera alle future avventure nel regno degli inferi di Hellboy. La narrazione è serrata: dopo un inquietante teatrino di marionette del Canto di Natale e citazioni del Machbeth, tre spiriti (o streghe!?) accompagnano Hellboy-Scrooge nel cuore del Pandemonio, capitale dell’inferno.
Qui, il diavolo della Dark Horse scopre la situazione di Satana e del suo regno, i retroscena dietro alla sua nascita e soprattutto i suoi legami familiari con Astarotte, che molte volte gli aveva predetto il suo futuro di re delle schiere infernali.

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La storia tra presentazione dei luoghi e rivelazioni, tra cui il passato dell’ombroso Grey, non raggiunge mai un vero e proprio climax anzi, nel penultimo capitolo la tensione si affievolisce, con un Hellboy lasciato a vagare in un luogo non precisato dell’aldilà infuocato.
Questa però è l’occasione per Mike Mignola per mostraci ancora una volta la sua maestria nel proporre, dopo inedite citazioni di opere più alte, la sua personale versione di leggende popolari e, ovviamente, in questa variante non poteva mancare la classica vendita dell’anima al diavolo.
Pur restando una digressione sul tema principale, l’ultimo capitolo presenta ancora una volta uno spaccato attuale dell’Inferno che l'autore certamente terrà in considerazione per il futuro.

Hellboy all’inferno La discesa, dopo comunque un’ottima prova di Duncan Fegredo per la serie regolare e di Guy Davis sul B.R.P.D., segna il ritorno alle matite di Mignola e non poteva esserci momento migliore, il suo stile si adatta perfettamente ai cupi scenari dell’inferno. Marchio di fabbrica del disegnatore è il chiaroscuro, perfetto nella gestione di luci e ombre.
La già citata sequenza della discesa di Hellboy è un perfetto esempio dello stile dell'artista: come da dietro una lente d’ingrandimento, l’occhio del lettore è concentrato sul cuore del diavolo che cade come una candela nel buio, poi tocca al demone cadere con un chiaroscuro accentuato della figura, l’impatto con il suolo e il dolore vengono rappresentati dal uno sfondo rosso illuminato, e infine il buio.

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L’inferno è anche la grande occasione per disegnare ciò che più piace a Mignola, mostri e affini spesso inquadrati da una divisione delle vignette irregolari che vanno da luminose splash-page a più piccoli riquadri usati per focalizzare un dettaglio. Le sue figure sono sempre rivestite da una grande plasticità aumentata da una linea di contorno molto spessa.
Gli amanti del particolare stile di Mignola non potranno far altro che ammirare le bozze e le cover del fumettista statunitense che, come in ogni edizione Magic Press dedicata ad Hellboy, sono inserite in fondo all’albo.

Hellboy all’inferno La discesa è un ottimo albo che riprende tutte le caratteristiche viste nei precedenti volumi della saga. Chi è ancora nuovo alla lettura dell’opera di Mignola non si deve far confondere al numero uno stampato sulla copertina, infatti, non si può godere interamente della trama senza aver letto i volumi precedenti, benché comunque si tratti di una lettura agevole.
Sono tornate le botte, le battute taglienti, i mostri, gli ottimi disegni, le leggende e il solito Hellboy a lottare contro il suo fato.

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Dark Horse Presents: nuovo fumetto per celebrare la 200° uscita

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A febbraio la Dark Horse festeggerà un importante traguardo. La testata antologica Dark Horse Presents, infatti, raggiunge le 200 uscite e per celebrare degnamente l'evento sarà pubblicata un'opera inedita, Masks, realizzata da Gillian Flynn, qui al debutto come autore di comics, e disegnata dall'artista Dave Gibbons.

Un assaggio dell'opera era già stato pubblicato lo scorso aprile dal Guardian, in omaggio all'inaugurazione de Comics Unmasked: Art and Anarchy in the U.K. presso il British Museum.

La storia racconta le gesta di una madre che si trasforma in vigilantes.

Ritornando al numero 200 di DHP, completano il sommario: un follow-up di Hellboy, dal titolo The Coffin Man, di Mike Mignola e Gabriel Bá; Black Sky/Ape-X di Fred Van Lente e Miguel Sepulveda; Dream Gang di Brendan McCarthy; Sabertooth Swordsman di Damon Gentry e Aaron Conley; il primo capitolo di una nuova storia di Groo di Sergio Aragonés e Mark Evanier; Mind MGMT di Matt Kindt; una storia di una sirena di Gustavo Duarte; Semiautomatic di Alex de Campi e Jerry Ordway; Murder Book di Ed Brisson per i disegni di Michael Walsh.

L'uscita avrà ben due cover, una dedicata a Hellboy, disegnata da Bà, e una variant di Eric Powell per Ape-X.

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The New Deal: l’opera di Jonathan Case esplora la New York degli anni ‘30

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La nuova opera di Jonathan Case si chiamerà The New Deal e racconterà una storia ambientata nella New York degli anni ’30.

Intervistato da CBR, il cartoonist premio Eisner ha raccontato la sua passione per i film in bianco e nero dell’epoca e per registi come Billy Wilder (Viale del tramonto, La fiamma del peccato).
Il comic book in uscita a settembre 2015 per Dark Horse, racconterà la storia del fattorino Frank e della cameriera Theresa, entrambi impiegati a metà degli anni ’30 all’ Hotel Waldof-Astoria.

Nelle intenzioni del disegnatore, che torna a illustrare una propria storia dopo aver lavorato su script di altri scrittori, c’è il desiderio di raccontare un periodo ricco di conflitti economici e sociali (come i diritti delle donne o le relazioni razziali miste), raccontato attraverso gli occhi dei due protagonisti, i quali fondamentalmente non prenderanno mai parte all’azione ma ne saranno semplicemente spettatori.

Frank è un giovane fattorino, di origini irlandesi, molto idealista. Theresa, invece, è l’unica cameriera di colore dell’hotel. Ma non solo: la giovane donna è anche una promettente attrice, tanto da essere coinvolta nella messa in scena del Macbeth di Orson Wells, cast composto soltanto da attori di colore.
Frank è entusiasta del talento della sua amica e non pare curarsi delle implicazioni sociali derivanti da un rapporto tra un uomo bianco e una donna nera, nella cornice storica del New Deal.

Fonte d’ispirazione per Case, oltre a Billy Wilder, sono stati attori come Jack Lemmon, specialmente nel film A qualcuno piace caldo, ma anche la relazione tra James Stewart e Katharine Hepburn. Anche le ricerche sul catologhi Sears hanno offerto moltissimi elementi all’autore per entrare in sintonia con New York e gli anni ’30.

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Rispetto a opere come Batman '66 e Green River Killer, il comic book avrà dimensioni maggiori e uno stile “espressionista”. Le dimensioni più grandi permetteranno all’autore di rendere meglio graficamente i personaggi, i loro vestiti, gli sfondi.

Il graphic novel, promette l’artista, sarà di circa 90 pagine e sarà impostato sul tono della commedia ma proporrà misteri e colpi di scena.

Non resta che aspettarne l’uscita per valutare.

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