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Giorgio Parma

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Tanino Liberatore incontra Charles Baudelaire, la recensione de I Fiori del Male

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Comicon Edizioni ha pubblicato recentemente un volume davvero insolito, che raccoglie una selezione di 29 poesie della raccolta Les Fleurs du mal di Charles Baudelaire accompagnate da illustrazioni del Maestro Tanino Liberatore. Un connubio misterioso, da cui non si sa cosa aspettarsi, ma che riserva non solo grandi sorprese, ma forse un'inedita sublimazione delle due arti.

Per parlare di questo volume, bisognerebbe prima fare un’analisi letteraria della produzione decadente di Baudelaire, della sua Malinconia, intesa come vera essenza della modernità, la sua poetica basata sul dualismo e la concatenazione ossimorica, sul contrasto, il rimorso e la follia, imperanti come l’ossessione per il male. Il delirio e il fascino di una creazione poetica che condanna il poeta stesso alla rovina, l’elogio di una poesia rischiosa, strumento per fare i conti con il male, cercando di tramutarlo in bellezza.
Ce ne occuperemo solo parzialmente in questo articolo, giusto per far emergere quanto siano ben miscelate e sinergicamente operanti le due arti affiancate in questo I Fiori del Male.

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Cominciamo con una precisazione storica e al contempo, una delle spiegazioni dello stacco concettuale tra il prima e il dopo che rappresenta la produzione di Baudelaire: questa è partorita da una nuova condizione della poesia in una società industriale in pieno sviluppo e mutazione, in cui la logica economica domina e l'artista diventa entertainer di un pubblico pagante: il poeta è costretto a mercificare i suoi versi per poter sopravvivere, proprio come le prostitute, in un mondo senza mecenatismo e supporto, che lo ha abbandonato, condannato, come lui stesso esprime in diversi componimenti, come nell'iniziale La muse vénale. Baudelaire è quindi ossessionato dalla colpa, dalla malattia, dalla malinconia e dal dolore, e si sacrifica consapevolmente alla poesia in un tremendo martirio cosciente.

Per quanto riguarda le tematiche principali, prevalenti all’interno della raccolta Les Fleurs du mal, vige sicuramente un rapporto forte e profondamente sentito con la Bellezza, vista come momento d'eccezione di rivelazione, di comprensione effimera e pulsata della vita e della realtà rivelata. Un attimo fugace, di completa armonia ed elevazione, ma difficilmente afferrabile e subito perduto, cercato con grande patema dall'autore: la Bellezza è intrinsecamente infusa di agonia e dolore, di melanconia. Una armonia dei contrari, che tende a esplicitare le sue dualità, le sue ambivalenze, nata dal disordine ma subito in esso riassorbita. E l’obiettivo dell'autore è proprio quello di "estrarre la Bellezza dal Male".

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L'autore nei suoi Fusées [1], paragonerà la bellezza, la sua Bellezza, alla testa di una donna, misto di voluttà e tristezza, involucro di sensazioni contrastanti eppure così armonica, piena di mistero eppure di rimpianto.
Centrale è quindi il ruolo della donna, incantatrice dal fascino mistico, infatuante e magnetico, magico nel suo rapire e sedurre anche, e soprattutto, involontariamente, ma al contempo sorgente di malinconia e disperazione, tristezza e ardore, amarezza e dolore.
Una bellezza sensuale quanto spirituale, accessibile nella povertà come nella ricchezza, nella malattia ("il tuo giovane corpo malaticcio, pieno di macchie di rossore, ha la sua dolcezza") quanto nella salute, nella giovane età quanto nella vecchiaia (quel "lustro abbondante delle cose lise eppure seducenti", o ancora, "preferisco i tuoi frutti, Autunno, agli insipidi fiori della Primavera!").
Una bellezza esotica, forestiera, quei "profumi delle grazie strane" e quelle "strane spezie" che inebriano il Poeta, o una bellezza dannata ("O vergini, o demoni, o mostri, o martiri... assetate di infinito, devote e baccanti, ora piene di grida or di pianto" i cui "cupi dolori" e le "seti insoddisfatte" rapiscono l'uomo) o sacrilega (la "Madonna mortale", la "Regina vittoriosa e feconda di redenzione" che provoca "Desiderio fremente" e devozione di pensiero e corpo).

E ovviamente gran parte delle illustrazioni di Tanino Liberatore presenti in questa antologia vertono sulla presenza della donna, rappresentata in maniera sublime dal Maestro, mostrataci in tutta la sua carica estetica ed erotica, impressa su carta in una moltitudine di sfaccettature e caratterizzazioni, scaturite dalle poesie.

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Baudelaire ha sempre avuto un rapporto quasi dipendente con le arti figurative, con la pittura, che riesce a contenere e catturare la Bellezza trasmutando e riutilizzando il Male in essa contenuto, ed è esattamente ciò che Liberatore realizza in accordanza con i testi. Un mezzo di ulteriore decodifica ed esplicitazione di ciò che è racchiuso nella poesia che permette di fissare i concetti e donargli nuova linfa, una nuova rappresentazione disponibile al fruitore. Accostare l'occhio, tanto caro al poeta come mezzo primo di percezione, al cervello, organo di elaborazione del raccolto, nel mescolare e fondere, nonché alimentare vicendevolmente, le visioni di due artisti, rende quest'opera una vetta davvero incredibile di meraviglia, di "Bellezza".

Altro tema importante in questa antologia è di certo l'insondabilità della profondità umana, degli abissi segreti della psiche, paragonati alle profondità marine, custoditi gelosamente mantenendo ignoto il loro contenuto, ("Uomo, nessuno ha mai scandagliato il fondo de' tuoi abissi; O mare, nessuno conosce le tue intime ricchezze, tanto siete gelosi dei vostri tesori!"); quella natura indecifrabile che sfugge occasionalmente da quegli occhi "adorati misteri", quelle magiche grotte dove "scintillavano vagamente tesori ignorati".

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E anche su questo fronte le illustrazioni di Liberatore si fanno carico di tanta potenza espressiva, incanalandola e veicolandola con delle immagini di forte impatto, dei chiaroscuri e dei dipinti sensazionali, spesso dei non finiti, dei cartoni michelangioleschi, che nella loro incompletezza ed essenzialità riescono a immortalare frazioni di quella Bellezza tanto agognata, permettendoci occasionalmente, di poterla scrutare, di poter vedere oltre queste illustrazioni e questi testi e percepire questo amalgama di sensazioni estasianti. I chiaroscuri tridimensionali, voluminosi e plastici del Maestro, sono un’ode alla corporeità umana: Liberatore è un demiurgo, un alchimista del disegno, che trasmuta la carta in carne, animando le figure che definisce sul foglio, facendo coesistere in una tensione pienamente naturale la bramosia carnale e l’assunzione divina, la disperata malinconia intrisa ad una forza d’animo perentoria, una estetica realistica fatta di affascinanti imperfezioni che celebra la figura umana.

Comicon Edizioni realizza così un volume di grandissimo pregio, in cui trovano spazio pagine ripiegate che possono essere aperte per godersi appieno la magnificenza di queste opere d’arte. Una chicca che arricchirà le vostre collezioni con un livello artistico quasi inarrivabile.

Si consiglia la lettura di Baudelaire – La poesia del male di Giovanni Cacciavillani, da cui sono scaturite alcune delle riflessioni presenti nell’articolo, per comprendere più nel dettaglio la poetica di Baudelaire.

[1]“J’ai trouvé la définition du Beau, de mon Beau.
C’est quelque chose d’ardent et de triste, quelque chose d’un peu vague, laissant carrière à la conjecture. Je vais, si l’on veut, appliquer mes idées à un objet sensible, à l’objet par exemple, le plus intéressant dans la société, à un visage de femme. Une tête séduisante et belle, une tête de femme, veux-je dire, c’est une tête qui fait rêver à la fois, mais d’une manière confuse, de volupté et de tristesse ; qui comporte une idée de mélancolie, de lassitude, même de satiété, — soit une idée contraire, c’est-à-dire une ardeur, un désir de vivre, associés avec une amertume refluante, comme venant de privation ou de désespérance. Le mystère, le regret sont aussi des caractères du Beau”.

Edizioni Inkiostro porta a Lucca Black Road, serie Image di Brian Wood, Dave McCaig e Garry Brown

  • Pubblicato in News

Apprendiamo direttamente dalla pagina Facebook della casa editrice abruzzese Edizioni Inkiostro la notizia della pubblicazione di Black Road, serie Image Comics scritta da Brian Wood su cover e disegni di Dave McCaig e Garry Brown.

La serie, conclusasi nel 2016, verrà pubblicata in anteprima a Lucca Comics & Games 2017 nella linea Inkiostro International a fianco di Colonus, già disponibile, e Empty Zone, anch'esso presentato in anteprima durante la manifestazione, come già vi abbiamo annunciato qui.

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Di seguito trovate il post originale dell'annuncio.

Mammaiuto pubblica il nuovo antologico Escamotage, raccolta di storie nate in 48 ore

  • Pubblicato in News

Qualche mese fa gli autori del collettivo Mammaiuto si sono ritirati per 48 ore in un agriturismo tra le colline toscane per scrivere e disegnare nuove storie: un esperimento narrativo e stilistico che, sfruttando tutti i possibili escamotage per realizzare una storia in breve tempo, ha dato i suoi frutti, una serie di storie brevi che trovate in versione webcomics a questo indirizzo.

Mammaiuto ha quindi deciso di pubblicare un antologico cartaceo che raccogliesse tutti questi lavori, intitolandolo per l'appunto Escamotage. Un volume di 196 pagine, a colori, 17x24, che trovate a questo indirizzo in prevendita a 20€, con spedizioni a partire dal 1 ottobre.
Qui sotto trovate invece il post ufficiale su Facebook con cui è stata annunciata la pubblicazione dal collettivo.

Drawing Fashion: la moda nell'essenzialità stilistica di David Downtown

  • Pubblicato in Focus

L'ultima puntata di Drawing Fashion prima della pausa estiva la dedichiamo a un fashion designer contemporaneo di altissima caratura, un artista finissimo di grande impatto visivo e dallo stile sorprendentemente essenziale ma al contempo evocativo come pochi altri. Parliamo di David Downtown, classe 1959, inglese, professore invitato alla London College of Fashion nonché uno dei più illustri personaggi del settore, al lavoro prevalentemente per Vogue.

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Nei suoi lavori l'artista cattura l'essenziale dell'abito, della figura umana che lo indossa, e lo trasporta su carta con pochissimi gesti, segni minimali e contati. Pochi tratti e un grandissimo senso scenico e compositivo: le pose, i punti focali, le strutture, le anatomie e le dinamiche sono pesate con cura e sviluppate con grazia sublime. La colorazione poi, spesso ad acquerello, gioca con le passate di colore e l'addensamento di pigmenti per creare volumi e luci con eleganza e maestria, come potete osservare nell'immagine seguente, che mostra una delle sue illustrazioni più famose.

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Potete osservare alcuni disegni di questo maestro nella galleria sottostante, mentre potete seguire il sito ufficiale e Instagram per altri lavori.

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