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RW Lineachiara: anteprima esclusiva di 7 Detectives

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In anteprima per Comicus, RW-Lineachiara è lieta di presentare 7 Detectives.

Sette è il concept di un’originale serie antologica proposta dal prestigioso editore francese Delcourt, in Italia pubblicata da Lineachiara, divisione editoriale di RW Edizioni. Ogni volume della serie è una storia autonoma e autoconclusiva realizzata da un team artistico differente e in ogni albo variano le ambientazioni così come i generi, che possono spaziare dallo storico all’avventuroso, dal fantasy alla fantascienza, dal noir alla commedia. In questo volume, Eric Canete e Herik raccontano un’originale storia in cui i sette più grandi detectives del pianete vengono contemporaneamente convocati a Scotland Yard per indagare su una serie di efferati omicidi che sta sconvolgendo Londra. “Fermatemi, se ci riuscite” è il provocatorio guanto di sfida che l’ineffabile assassino ha lanciato un guanto di sfida a tutti gli investigatori del pianeta.

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In uscita il 18 luglio in libreria e in fumetteria
Titolo: Sette 13 – 7 Detectives
Sottotitolo: 7 Detectives
Linea: Lineachiara
Collana: Sette 13
Autore: Hanna e Canete
ISBN: 9788897965640
21×27, C, col., 64 pp
Pubblico: Per Tutti
Genere: Fantastico
Titolo da: libreria

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Il Trono di Argilla Vol.1 – Il cavaliere con l’ascia

Il cavaliere con l’ascia è il primo volume edito da RW sotto l’etichetta editoriale Lineachiara del ciclo di storie de Il trono di argilla, fumetto di genere storico scritto da Nicolas Jarry e France Richemond, sui disegni del fiorentino Theo Caneschi, in arte Theo, e con i colori di un altro italiano, Lorenzo Pieri. L’edizione nostrana contiene i primi due volumi editi in Francia da Delcourt e l’opera originale consta di sette volumi, che verranno quindi racchiusi in soli tre di cui il secondo, Enrico, Re di Francia e d'Inghilterra, è già disponibile. Questo interessante lavoro rientra nella lunga e consolidata tradizione di fumetti ad ambientazione storica della bande dessinée francofona, e in particolare le tematiche in esso trattate, la Guerra dei Cent’anni sul territorio francese, risultano particolarmente adatte per i prolifici autori d’Oltralpe.

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L’anno in cui inizia la storia è quello del 1418, ma la narrazione parte in medias res, in quanto l’importantissimo conflitto trattato è già cominciato da parecchi anni anche se era giunto ad una sorta di stallo in quel periodo, una tregua instabile destinata ben presto a portare alla fase finale della guerra. Infatti siamo ormai nella seconda parte della Guerra dei Cent’anni, fase che secondo la storiografia francese va dal 1415 al suo termine 1453, data che vede anche la caduta di Costantinopoli e la fine del Medioevo europeo.
Più precisamente la trama prende il via qualche anno dopo l’omicidio di Luigi d'Orléans da parte dei partigiani del duca di Borgogna Giovanni senza Paura, che diede il via alla sanguinosa guerra civile tra Armagnacchi, capitanati dal conestabile di Francia Bernardo d’Armagnac, e Borgognoni. In questo scenario preoccupante, il re Carlo VI il Pazzo ormai ha perso definitivamente la ragione, non essendo più in grado di esercitare il suo ruolo benché intoccabile per via del diritto divino intrinseco dell’assolutismo monarchico. Il Delfino Carlo, erede al trono e futuro Carlo VII, è troppo giovane per poter amministrare il regno e inoltre non è per nulla deciso a ricoprire tale incarico in quanto teme per la sua vita dopo l’assassinio dei suoi fratelli. Ma oltre alle lotte intestine, ci sono gli inglesi guidati da Enrico V alle porte del regno che avanzano incontrastati da nord.
Un periodo buio, di una Francia agonizzante, in subbuglio, sprofondata in una crisi che avrebbe potuto causare l’annientamento di uno dei regni più importanti della storia; una delle sfide più dure che si risolverà solo con l’ingresso in scena della speranza, della luce rappresentata dalla giovane Giovanna d’Arco, che viene introdotta al termine del volume.

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Carlo VI, il Delfino, Enrico VI, Tanneguy du Chastel, Iolanda d’Angiò sono solo alcuni dei personaggi che ritroviamo in questa avventura, trattati tutti con la giusta perizia storiografica e dovuta profondità narrativa, non facendoli apparire come semplici pedine in balia di un racconto già scritto dal corso degli eventi, ma come veri e propri protagonisti attivi di una storia narrata con grande passione dai due sceneggiatori. La trama si articola su tutto il territorio francese in una narrazione che ci propone gli avvenimenti su tutti i fronti dello scontro, dando voce in capitolo a tutti i contendenti.

Passando al lato grafico, non possiamo che elogiare il lavoro fatto da Theo, artista italianopoco noto nel nostro Bel Paese ma con una reputazione invidiabile all’estero. Il suo tratto è molto pulito, ben definito, chiaro ed estremamente meticoloso. L’impostazione della tavola è molto classica, tradizionale, non particolarmente innovativa, ma il livello delle illustrazioni è degno di nota. La composizione delle vignette è sempre molto scenografica, cinematografica quasi, con angolazioni di “ripresa” molto dinamiche, architetture perfette, ambientazioni rappresentate nei minimi dettagli, paesaggi idilliaci e favolistici, fisionomia e fisiognomica dei personaggi appropriata e affascinante.
I colori di Pieri, docente di colorazione digitale alla Scuola Internazionale di Comics di Firenze, danno grande luminosità e volume alle figure di Theo, ampliando esponenzialmente l’efficacia visiva della veste grafica del fumetto, con un lavoro davvero notevole soprattutto su volti e ambientazioni civili e naturali.
Ottime le traduzioni di Marco Farinelli che rende alla perfezione il linguaggio desueto adattandolo al meglio al periodo storico di interesse.

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Questo primo volume de Il trono d’argilla è una chicca molto interessante e consigliata, soprattutto a chi vuole apprendere qualcosa di più, o anche solo rinfrescare la memoria, rispetto a quello che ha imparato sui banchi di scuola nelle (noiose) ore di Storia. Di sicuro questo è un modo più divertente e appagante di farlo, data la grande fedeltà e l’ottima narrazione di Jarry e Richemond, accompagnata dagli ottimi disegni del duo italiano.

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Josif - 1957

Il XX secolo è stato il secolo in cui l'uomo ha compiuto i maggiori passi avanti nello sviluppo tecnologico e, tra le tante conquiste raggiunte, quella dello spazio è la più suggestiva. Conclusasi la Seconda Guerra Mondiale, le due potenze più grandi ed influenti del mondo, Russia e Stati Uniti, investirono ingenti somme e le loro menti più brillanti per superare l'atmosfera per primi. Al di là dei risvolti scientifici di questa avventura, troppo grande era l'impatto a livello di immagine che l'eventuale successo avrebbero comportato per la nazione che avrebbe vinto la sfida.

Un'altra invenzione fondamentale che ha cambiato le nostre abitudini è senza ombra di dubbio internet. La rete è diventata uno strumento utile per il lavoro, ma anche per la vita di tutti i giorni, offrendo allo stesso tempo la possibilità di approfondire studi e ricerche. E proprio in una di quelle sere passate a leggere di viaggi nello spazio, cospirazioni ed esperimenti sulle scimmie, a Fabiano Ambu, disegnatore tra le tante cose di Dampyr, viene l'idea di realizzare come mascotte dell'evento Cartoomics 2014 un gorilla in tuta da astronauta che galleggia nel vuoto. Sul suo casco la sigla dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.

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Lo spunto non lascia indifferente il suo amico di studio, lo scrittore Davide Barzi, con il quale danno vita ad un primo albo dal titolo Vita, morte e socialismo reale. Presentato in occasione di Cartoomics, riscosse un buon successo ed oggi, grazie a Lineachiara, diventa un volume, completato con altri 3 capitoli inediti, più un racconto disegnato da Alberto Locatelli.

Josif Vissarionovic Dzugasvili, conosciuto come Josif Stalin, è il segretario del partito comunista, e nella stessa notte in cui il leader dell'URSS morì vide la luce un gorilla, che fu chiamato proprio Josif. Dopo il fallimento della missione Sputnik-2 in cui perse la vita la cagnetta Laika, la Russia ha bisogno di un'accelerata per vincere la corsa allo spazio contro gli odiati americani. L'idea è quella di lanciare in orbita un primate, il cui bagaglio genetico è simile al 97% con quello degli uomini, e imprimere un colpo alle velleità stellari a stelle e strisce. Grazie al lavoro del Dottor Pavlov, nipote di Ivan Pavlov Premio Nobel, Josif viene addestrato e spedito nello spazio. Una volta giunto in orbita, ad attenderlo troverà quattro astronauti dalle capacità straordinarie e dalle origini un po' controverse. Ben presto il gorilla scoprirà che la sua missione è diversa e dovrà affrontare il lascito del progetto Helsinki. Il tutto condito con continui colpi di scena che ci porteranno lontani dalle premesse iniziali, e costringeranno personaggi illustri ad imbarcarsi in questa folle avventura.

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Se volessimo provare ad inquadrare questo nuovo lavoro di Barzi, andremo incontro a un fallimento sicuro. Tanti sono i generi che si incrociano in quest'avventura, che diventa impossibile etichettarlo. Dal fantascientifico al thriller, passando attraverso il supereroistico e lo splatter, libero dagli schemi, Barzi si lascia andare alle sue tante influenze, che convergono in questo racconto capace di variare spesso il proprio registro stilistico. Se nel primo capitolo la vicenda ha i tratti del verosimile, una volta che Josif giunge nello spazio inizia una seconda fase in cui il lettore viene condotto in un crescendo di assurdità narrative capaci di tenerti incollato fino all'ultima vignetta. La tensione, che si respira come nei migliori thriller spionistici, viene allentata da gag esilaranti in cui l'autore lascia emergere quell'umorismo nero tanto caro a registi quali Quentin Tarantino o autori quali Garth Ennis. Non viene posta particolare caratterizzazione nei personaggi, sebbene per empatia si rimane legati al giovane gorilla e alle sue origini, che un poco alla volta vengono svelate. In compenso, si viene completamente travolti dall'azione. Sono pochi, infatti, i momenti di stanca in quest'opera, e il finale aperto lascia viva in noi la speranza di poter leggere un sequel per questa avventura.

Al di là della bellezza della narrazione, il suo non-sense comico che smorza anche i toni spesso violenti di alcune sequenze, ciò che colpisce sono le tavole di questo volume. Anche in questo caso, però, sono evidenti due fasi in cui Ambu utilizza due stili differenti. Nella prima il tratto è più realistico, personaggi ben definiti e lo spessore delle chine utilizzate è molto sottile. Nella seconda fase, invece, si perde quel realismo a vantaggio di uno stile più caricaturale, meno definito, in cui il tratto si fa più spesso. Le figure spesso sono abbozzate, ma non perdono quell'espressività che il disegnatore conferisce al proprio lavoro. Non sappiamo se questo differente stile sia dettato da due diverse fasi di lavorazione oppure se anche Ambu, come Barzi ai testi, vuole dividere il racconto in due fasi. Ma grande merito deve essere tributato anche a Rosa Puglisi, la quale non solo ha colorato le tavole ma si è occupata anche del lettering. Tutto il volume, infatti, è un omaggio allo stile propagandistico dell-ex Unione Sovietica, e questa scelta si riflette nel tipo di carattere utilizzato (nei testi quanto nelle onomatopee) che nell'utilizzo di colori che richiamino a quelle stampe. Colori quali il grigio, il marrone, ma, soprattutto, il rosso, che ritroviamo nel sangue e negli occhi del nostro Josif.

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Oltre al graphic novel il volume contiene anche una prefazione scritta da Luigi Bignami, noto giornalista scientifico già a lavoro per la RAI e Mediaset, con la quale si offre un preciso contesto storico alla vicenda, offrendo lo spunto per quello che poi sarà lo sviluppo dell'intera trama. Un breve racconto, Cronaca da Kuntsevo, sceneggiato sempre da Barzi, è un piacevole divertissement sulla morte di Stalin, in cui Locatelli utilizza uno stile molto realistico e privo di colori. In chiusura troviamo un ampio dossier sulla sperimentazioni condotte in Russia sui primati realizzato da Piero Lusso.

Josif-1957, è la prima produzione autonoma italiana della casa editrice che in questo modo inaugura alla grande questa nuova collana Lineachiara Now. Se il buon giorno si vede dal mattino allora siamo davvero grati all'editore per aver creduto fortemente in questo progetto e attendiamo fiduciosi le prossime produzioni, sperando che sappiano tenere alto lo standard qualitativo espresso da Barzi e Ambu.

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RW Lion: le novità editoriali di settembre annunciate dagli editor

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Gli editor Lion Alessio Danesi e Lorenzo Corti svelano, in un articolo pubblicato sul sito ufficiale RW Edizioni, tutte le novità DC Comics in arrivo a settembre. Eccovele riassunte:

- giungerà al termine Multiversity di Grant Morrison.

- Su Batman proseguirà lo scontro con il Joker mentre si festeggeranno le 100 uscite dell'attuale mensile di Superman. Per l'occasione, l'italiano Claudio Villa disegnerà la copertina dell'albo celebrativo.

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- Il numero 100 di Batman arriverà due mesi dopo, nel frattempo a settembre tornernno disponibili "ARKHAM ASYLUM e URLA DELLA NOTTE, la prosecuzione dei volumi dedicati al BATMAN DI GRANT MORRISON con la raccolta dei primi numeri della serie BATMAN AND ROBIN, e l’edizione Assoluta, a colori e con numerosi extra, di uno dei più recenti capisaldi della mitologia batmaniana: HUSH, di Jeph Loeb e Jim Lee".

- Infine, due volumi vedranno protagonista lo sceneggiatore Warren Ellis: "WARREN ELLIS PRESENTA RELOAD E TWO-STEP, che raccoglie due miniserie dei primi anni 2000 che ci mostrano il lato hard-boiled e spionistico e quello fantascientifico futuristico della narrativa di Ellis; e il recentissimo SUPREME BLUE ROSE, dove lo sceneggiatore riscrive la leggenda di Supreme, epigono dell’Uomo del Domani creato da Rob Liefeld, ma innalzato a vette di lirismo assolute da Alan Moore. Affiancato dall’eccezionale disegnatrice esordiente Tula Lotay,  vi racconterà un mystery fantascientifico, con personaggi femminili fortissimi, e vi farà appassionare a un’indagine su ciò che non esiste in natura: una rosa blu o un essere superumano dotato di enormi poteri, in un volume perfetto per chi ama il genere supereroistico (anche se qui di supereroi non ne troverete), per chi adora i personaggi femminili ben caratterizzati e tridimensionali, e per chi ama la fantascienza filosofica della quale Warren Ellis è un maestro".

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