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Noumeno: un thriller quantistico

Dopo i classici come Eriadan o i Drizzit, Nuomeno rappresenta per Shockdom il progetto di punta per il 2014, un vero e proprio ritorno alla produzione editoriale.
 
Fin dalla prefazione l’autore mette in chiaro che coloro che cercano lo stereotipo fumettistico di eroi o elementi sovrannaturali o quant’altro non sono adatti a leggere questa storia. Li prega addirittura di lasciar perdere. La curiosità, sostiene, è un elemento essenziale per comprendere e apprezzare i temi che vi vengono affrontati. Parliamo per l’appunto di filosofia, politica, tecnologia avanzata.

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La storia narra di un giovane dissidente, Salomon Maimon, che ha raccolto parecchia audience grazie ad un blog in cui critica apertamente il governo “europacentrico” dell’anno 2045, un futuro non troppo lontano in cui la vicenda è ambientata. Nel corso della narrazione entrano in gioco numerosi elementi che hanno lo scopo piuttosto ben riuscito di creare un intreccio di profili psicologici dei character degno di un abile romanziere di thriller. Doppiogiochisti, intrighi, personaggi che tramano contro i loro stessi compagni di partito: talvolta la velocità a cui si evolvono le interazioni fra i protagonisti è tale da rendere difficoltoso, se non si presta adeguata attenzione, la comprensione della dinamica relazionale, ma necessaria al fine della riuscita del thriller.

Per quanto riguarda il titolo, vaghe reminiscenze liceali fanno scattare un campanello di allarme. Noumeno. Che c’entri in qualche modo con Kant? Nessuna intenzione di fare una lezione di filosofia, ma varrebbe la pena di spiegare il motivo per cui si cita questo filosofo.
Se la prima impressione nel leggere il fumetto è stata quella di un tributo a questo grande pensatore, nelle note finali è posto il commento dell’autore, che confessa il suo intento di esaltare, come già si intuisce dal nome del protagonista, il pensatore Salomon Maimon, autore post-kantiano che è riuscito a trovare una delle svariate soluzioni date al dilemma dualistico del suo predecessore.

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Ma partiamo da capo: Kant aveva distinto il mondo in fenomeni, che sono le rappresentazioni degli oggetti a noi esterni (come noi vediamo il mondo esterno), e i noumeni, i quali sono le cose del mondo esterno che non possiamo conoscere come sono veramente (fuori da noi ci sono gli oggetti, ma noi non siamo in grado di vedere quale sia la loro vera forma, colore etc). In poche parole, per Kant noi non sapremo mai se ciò che è esterno a noi esista veramente o meno, e nel caso come esso sia fatto. Maimon riprende la divisione di fenomeno e noumeno ed elabora una soluzione alla problematica della divisione degli stessi: più fenomeni abbiamo, più, sommandoli, arriveremo vicini alla realtà dei fatti, cioè i noumeni.

Altrettanto degno di nota è il sottotitolo: thriller quantistico. La storia è senz’altro da far rientrare nella categoria dei gialli, i colpi di scena non mancano e talvolta capita di rimanere col fiato sospeso per alcune affermazioni avanzate dai personaggi che sconvolgono le opinioni che ci si era fatti degli stessi o che introducono nuovi retroscena ed elementi di suspense. Ne è da esempio l’equivoca dichiarazione di Lisa, moglie di Salomon, quando sostiene parlando al telefono con la madre che un personaggio come il marito stesso sarebbe meglio morto. Certo, per tentare di definire un motivo per cui simili parole possano essere pronunciate bisogna contestualizzarle nel testo, ma perfino il lettore più attento potrebbe trovarle misteriose e dubbiose. Ma tutto verrà svelato nei prossimi numeri. Per quanto riguarda invece la componente quantistica, essa è presente in quanto il fumetto mira a spiegare che l’individuo esiste solo perché è presente nei pensieri di chi lo conosce. Questo sfondo fisico e filosofico su cui viene allestito il palco per il thriller è integrato da una solida e studiata componente matematica, che gioca sui concetti di vettori e spazi vettoriali.

Ciò che rende questo fumetto così peculiare è la sovrapposizione delle due versioni affiancate di una storia che vi vede inseriti gli stessi protagonisti, anche se con ruoli nella società apparentemente diversi; la prima, stampata a colori, rappresenta il fenomeno: in essa Salomon è per l’appunto un giornalista che combatte il regime autocratico di Erika Bonn; la seconda, in bianco e nero, è il noumeno: Salomon viene qui ritratto come un politico dall’avvenire promettente ma internamente tormentato da dubbi su a chi sia più giusto garantire il proprio supporto.

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Per quanto riguarda il comparto grafico, il disegno è ad opera di Giulio Rincione, un giovanissimo talento in erba: le linee sottili, dure ma quasi incerte e i colori, appena acquarellati, sono rappresentativi dell’emozione che la vignetta vuole trasmettere, quasi espressionistici; lo spazio rappresentativo è al massimo della sua essenzialità, gli oggetti di scena sono pochi e funzionali al messaggio che le parole rivelano con una certa reticenza.

Il primo numero di Noumeno getta quindi un amo che fa nascere i dubbi nella mente del lettore e che incentiva lo stesso a continuare a leggere e ad attendere con trepidazione il prossimo numero. L’uscita del volume in fumetteria è prevista nei mesi successivi a Lucca Comics & Games 2014 dove è stato presentato in anteprima.

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