Imbattibile, recensione: il supereroe con il potere del fumetto
- Pubblicato in Recensioni
Nonostante l’esistenza di opere antecedenti, è convenzione indicare il 1895 come la data di nascita del fumetto. È infatti con l’avvento di Yellow Kid che questa forma d’arte inizia ad affermarsi e a formarsi come linguaggio acquistando, con gli anni, le sue regole, canonizzandosi: vignette, ballon, soluzioni grafiche e narrative diventano, così, grammatica. Se vediamo un ballon tratteggiato, ad esempio, comprendiamo immediatamente che il personaggio sta sussurrando qualcosa, se sta urlando, invece, la nuvoletta avrà tratti spigolosi e irregolari o il lettering proporrà un testo con font maggiorato.
Una volta che il linguaggio è codificato, ci si può divertire a rompere quelle regole, oppure, a sfruttarle a proprio piacimento.
Imbattibile di Pascal Jousselin gioca proprio con il linguaggio e le regole del fumetto proponendo un supereroe che ha come potere quello di infrangere la quarta parete. Sottotitolo del volume è “Il Solo Vero Supereroe del Fumetto” ed è uno slogan che viene riproposto ad ogni avventura in quanto il suo senso è letterale: Imbattibile, infatti, non ha un alter ego, non ha di fatto alcun potere classico ma, conscio di vivere in un fumetto, ne sfrutta il suo linguaggio a proprio vantaggio. Ha l’abilità di poter sfruttare il suo vivere in un fumetto per risolvere i casi.
Così facendo, si affaccia da una vignetta all’altra per vedere cosa succederà di lì a poco, sfrutta le regole di sequenzialità tipiche del medium per sconfiggere i suoi nemici, passa da un luogo all’altro semplicemente calandosi sulla striscia inferiore e così via. Quello che ne deriva è un fumetto surreale dove a divertire sono principalmente le folli trovate di Jousselin, oltre alla simpatia di tutto il cast della serie. In un’avventura, ad esempio, lo Scienziato Pazzo, classico nemico di Imbattibile, distrugge una tavola del fumetto con un raggio di sua ideazione creando, dunque, una sovrapposizione fra le varie pagine del volume e i dialoghi dei personaggi. Questa soluzione è stata resa graficamente tagliando letteralmente una pagina fisica del volume.
È bene specificare che il fumettista non rompe in alcun modo le regole del fumetto, ma le sfrutta a proprio vantaggio. Non è certo Jousselin il primo autore a utilizzare soluzioni simili ma è fra i pochi a costruire attorno a questa idea un’intera serie. Nonostante il lettore possa abituarsi all’umorismo della serie e al suo gioco meta-fumettistico, l’autore riesce sempre a trovare varianti narrative inedite grazie anche ad avventure di diversa lunghezza che partono da una singola pagina – la formula più utilizzata – fino a episodi di 15 tavole. Questa varietà permette al fumettista di costruire situazioni più o meno complesse, dalla gag fulminea alla vicenda più articolata e complessa.
Il tratto utilizzato da Jousselin si inserisce nella tradizione umoristica della linea chiara francese, proponendo personaggi accattivanti quanto genuini. La costruzione delle tavole è molto varia, l’autore preferisce, ad ogni modo, utilizzare tendenzialmente molte vignette per pagina, cosa che gli consente di giocare con la gabbia e la struttura. Come abbiamo evidenziato in precedenza, il punto di forza di Imbattibile risiede proprio nell’abilità del suo autore nel giocare con il linguaggio del fumetto, ragion per cui lo storytelling e la costruzione delle tavole, nonché le soluzioni grafiche adottate, sono sicuramente i punti di forza maggiori del suo lavoro.
Nato sul settimanale Spirou, da oltre 80 anni una delle maggiori riviste a fumetti per ragazzi pubblicate in Francia, Imbattibile è stato proposto in patria anche in due albi editi fra il 2017 e il 2018 da Dupuis, entrambi raccolti in Italia in un volume unico da Comicon Edizioni, in un ottimo cartonato con carta ruvida che propone anche diversi effetti cartotecnici speciali come il ritaglio di cui vi abbiamo accennato sopra. Un’opera per tutte le età che unisce umorismo intelligente ad amore per il fumetto.