Menu

La Torre Nera – L’ultimo cavaliere: il viaggio comincia 1-3

Nuovo appuntamento con Roland Deschain, questa volta privo del proprio Ka-tet, massacrato durante la battaglia di Jericho Hill.
Dopo le cinque miniserie e lo one-shot (pubblicati a partire dall’agosto del 2007) si conclude il lungo prequel ai romanzi di Stephen King, e inizia, proprio con questi tre numeri, la trasposizione della serie di romanzi firmati dal maestro del brivido.

L’azione si colloca diversi anni dopo la battaglia dei pistoleri di Jericho Hill contro le forze del Buono, il cui esito catastrofico ha graziato il solo Roland. Da quel momento il giovane non si è dato pace e si è lanciato all’inseguimento di Marten Broadcloack, che gli permetterà di raggiungere la Torre Nera e di scrivere la parola “fine” sul regno di terrore di John Farson, il Buono. L’ultimo cavaliere: il viaggio comincia racconta la cerca di un Roland ormai adulto, abbandonando la struttura precedente che univa avventura, complotti e mistero, in favore di una vicenda più propriamente picaresca, figlia non del solo filone western ma anche del romanzo cavalleresco.
Con un nuovo gruppo al seguito, ridotto nelle forze, ma non nel coraggio e nella sfortuna, le gesta di Roland proseguono su due livelli, quello del pistolero attuale e quello dei suoi ricordi, tra flashback e spettri del passato.

Al timone, ancora una volta, troviamo Robin Furth, che ben ha dimostrato di saper interagire con l’universo creato dal maestro, dandogli profondità e coerenza; in queste nuove pagine, tuttavia, il suo talento risulta smorzato dal necessario riferimento, seppur con le dovute variazioni, a un testo preesistente, i cui ventinove anni si sentono tutti (il romanzo "The Dark Tower: The Gunslinger" è del 1982).
Con questa sesta miniserie si registra un calo qualitativo, e suona strano considerando, appunto, il ben più stretto rapporto che intercorre tra questa e i romanzi che hanno dato vita alla testata. Dal lavoro a quattro mani di Robin Furth e Peter David emerge un Roland Deschain più ruvido e segnato dagli eventi, ma si tratta della sola variazione positiva riscontrata in questa nuova miniserie, che rispetto alle precedenti, risulta piuttosto fiacca.
Il ritmo narrativo cambia anche a causa del lungo flashback (all’interno delle quali se ne innestano altri) che occupa la quasi totalità delle pagine, rallentando una narrazione che ha già perso mordente rispetto agli storyarc precedenti.
Stupisce come un titolo nato idealmente come prequel, e che ha saputo sfornare storie emozionanti, si sia seduto sulla semplicità della trasposizione quando sarebbe bastato svincolarsi dalla struttura mutuata dal romanzo (la cornice del racconto di Roland, ormai adulto) e proseguire nella narrazione lineare degli eventi, per portare una ventata di freschezza, in grado di preservare il livello della serie precedente e di confezionare un prodotto ben più appetibile ai fan dei romanzi di King.

Cambio della guardia per il team grafico, che accoglie Sean Phillips, il cui stile più nervoso e rapido, meno impreziosito di quello dei suoi predecessori, risulta più adatto a una storia che accantona la componente atmosferica in favore di quella dinamica. Le chine di Richard Isanove forniscono una soluzione di continuità tra il lavoro di Jae Lee (la cui eredità è stata poi raccolta dallo stesso Isanove) e quello di Phillips. Si mantiene, così, un livello elevato di cura – soprattutto nei primi capitoli – per i giochi chiaroscurali, che permette una potente narrazione grafica giocata sulle silhouettes in controluce, che si staccano da fondali crepuscolari, talvolta quasi lisergici. Una soluzione che, tuttavia, tende a calare durante i primi quattro capitoli; nel quinto la parabola grafica raggiunge uno stile d’inchiostratura più tradizionale e, in certi momenti, piuttosto affrettata, perdendo il carico simbolico e teatrale che era marca di riconoscibilità di questa serie.

L’ultimo cavaliere: il viaggio comincia è qualcosa di diverso rispetto a quanto gli autori ci hanno abituato negli anni addietro; a volte questo può essere un bene, ma stavolta non lo è, anche se il giudizio non è totalmente negativo.
La lettura di questo nuovo storyarc sarà più facilmente motivo di rimpianti per quel che si è lasciato, piuttosto che fonte di trepidazione e attesa per quel che verrà.

Da notare che l'intera miniserie, oltre che in fascicoli di 48 pagine editi da Panini, si può trovare anche in libreria in un volume edito da Sperling & Kupfer, che raccoglie i tre numeri al completo al prezzo di 16,9€.

Dati del volume

  • Editore: Panini Comics
  • Autori: Testi di Robin Furth e Peter David, disegni di Sean Phillips e Richard Isanove
  • Formato: brossurato, colori, 48 pagine cad.
  • Prezzo: € 3,30 cad.
  • Voto della redazione: 4
Torna in alto