Non c'è trucco!

Se fino ad oggi vi siete limitati a catalogare Tunué come una piccola realtà interessante, o poco più, temiamo sarete presto costretti a ricredervi. L'ultima Lucca Comics & Games ha dimostrato quanto questa, ormai non più giovanissima, realtà sia cresciuta attestandosi su livelli qualitativi che in molti casi sfiorano l'eccellenza.

Non c'è trucco! è uno di questi casi.

Fare questo mestiere per tanto tempo significa rovinarsi molte sorprese.
Alcune leggendo recensioni altrui, chi per valutarle chi semplicemente per seguire il lavoro di colleghi rispettati. Più di frequente per via della comprensione del mezzo, che per molti di noi è anche un lavoro. L'esperienza avrà insegnato, più o meno inconsciamente, anche a voi lettori le "regole del gioco", quello che fa funzionare una storia. La consapevolezza porta con sé l'arroganza di sapere in anticipo come una storia andrà a finire, trasformando la lettura, o la visione, di un'opera in una gara di bravura tra noi e gli autori che diventa purtroppo una parte importante del nostro metro di giudizio.

Antonio Recupero e Cristian Di Clemente sono stati più bravi di chi scrive.
E penso di non sbagliarmi nel pronosticare che lo saranno anche di molti di voi.

Non c'è trucco è una storia di crescita, il racconto di un mago da strapazzo che si scopre in grado di prodigi reali, senza aver però l'ambizione di servirsene. Un uomo in stasi, spaventato dalla vita, che si trova a decidere per la prima volta il proprio destino.

Non una storia perfetta, sia chiaro.
Ma la prova di due talenti. Quello narrativo di Antonio Recupero, che nonostante alcune incertezze dimostra un grande controllo e progressivamente anche una discreta consapevolezza, e quello grafico di Cristian Di Clemente, che dopo le prove "esplicite" delle sue prime pubblicazioni ci regala tavole sfumate, ben recitate e sintetiche, mostrandosi in grado di migliorare ancora, di pagina in pagina.

Un volume ben costruito, come sempre curato e ricco dei contenuti speciali che caratterizzano la collana Prospero's Books di Tunué, graziato dal finale perfetto, che chi scrive non si vergogna d'invidiare agli autori.