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Daisy Kutter - L'Ultimo Treno

Daisy Kutter - L’Ultimo TrenoPensavamo fosse un manga, questo Daisy Kutter, ma siamo stati ingannati come polli dal bianco e nero delle sue pagine e dall’origine nipponica del suo autore, Kazu Kibuishi, che invece vive, risiede e lavora nell’occidentalissima California. Sin dalle prime battute della lettura ci siamo però resi conto che qualcosa non andava. Se di manga si trattava, era ben strano. Il tratto, per esempio, era troppo… internazionale. Avrebbe potuto benissimo essere lo stile di un cartoonist francese, di un sud-americano, con la sua pulizia ammirevole, condita da un sano gusto per i particolari ed una colorazione di toni grigi quantomai curata ed espressiva. E poi una gestione di tavola così sembrava uscita dal “Manuale del Perfetto Comic”. Se dubbi e domande di questa risma sono bastati ad incuriosirci, ben presto si è imposta la fascinazione letteraria a guidarci con la forza di un fiume narrativo in questo sorprendente gioiellino di graphic novel.

In un nemmeno troppo originale far west futuribile dove convivono più o meno pacificamente umani e robot, Daisy Kutter è sicuramente una dura. E se adesso la vedete lì tranquilla nel suo negozietto di sementi, è fin troppo chiaro che in passato ne ha combinate di cotte e di crude, e che qualche tempo fa non avreste voluto incontrarla per la strada, col suo grilletto facile e la sua mira eccezionale. E proprio quando sembra rassegnarsi ad una vita tranquilla e noiosa, ecco che un ricco imprenditore ed i suoi scagnozzi le fanno una proposta che non può e non vuole rifiutare, spogliandola delle sue nuove vesti di cittadino modello e ripiombandola indietro di qualche anno, alla sua vita di fuorilegge. Con la differenza che stavolta il suo lavoro sarà legale, senza guai con la giustizia. Troppo perfetto per non trovarci la fregatura.

Con un tratto dinamico eppure raffinato, semplice eppure d’atmosfera, accompagnato da una gestione dell’intreccio narrativo di non poca sapienza, Kibuishi confeziona una storia di grande atmosfera e molto divertente, giostrando con abilità pause riflessive e momenti d’azione, ma soprattutto caratterizzando magistralmente la sua eroina. Nella costruzione del personaggio di Daisy e nel racconto della sua vicenda si rintracciano una per una le celeberrime dieci regole hollywoodiane, dalla ferita inconscia dell’eroe all’espiazione finale. Niente male come esordio editoriale per un giovane autore con esperienze di livello nel campo del web comic, ma da cui non è scontato aspettarsi tanta maturità e consapevolezza del mezzo fumettistico.

Questo volume promette di essere il primo di una serie che ci auguriamo ancora lunga e di qualità. Per ora, Daisy Kutter – L’Ultimo Treno è un prodotto sorprendentemente piacevole e per tutti i palati. Davvero consigliatissimo.


Claudio “Scacchino” Scaccabarozzi
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