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Cornelio - Delitti d'autore

Cornelio - Delitti d'autoreCornelio, di Carlo Lucarelli, Mauro Smocovich e Giuseppe Di Bernarndo è la terza nuova proposta italiana targata Star Comics nel giro di un anno. Dando uno sguardo allo stesso anno, possiamo notare come questa serie sia solo l'ultima in ordine di tempo di un certo trend che mescola il medium fumetto a realtà ad esse circostanti, basti pensare al graphic novel dei fratelli Carofiglio, ai Vasco Comics o al progetto decisamente più interessante legato al romanzo di Ligabue La neve se ne frega.
Quanto questo trend possa essere positivo o meno è possibile giudicarlo di volta in volta in base al singolo fumetto, e lo sfruttamento di un marchio, di un nome o di altro, se da solo non può garantire qualità ad un prodotto, di certo è un ottimo traino per le vendite. Per questo motivo il lettore rimane spesso diffidente dinanzi a queste proposte viste, il più delle volte, come mera merce commerciale senza anima.

Di sicuro, l'operazione da cui nasce e si sviluppa Cornelio è interessante, ovvero dedicare una linea a fumetti ad un noto giallista e conduttore televisivo per una serie che, in linea puramente teorica, rispecchi canoni e stilemi ben apprezzati dal pubblico invogliato, a sua volta, ad acquistare un prodotto dove lo stesso Lucarelli ci mette, letteralmente, la faccia.
Peccato, però, che "Il club della paura", primo episodio della serie, risulti un albo al di sotto delle sue possibilità.
Cornelio Bizzarro è un noto giallista in piena crisi creativa che tenta di ritrovare l'ispirazione perduta grazie all'aiuto dalla giovane ragazza dark Vanessa, sua ammiratrice conosciuta dall'autore solo di recente. Suo malgrado lo scrittore si ritrova coinvolto in una serie di omicidi che porteranno alla morte di alcune sue vecchie conoscenze. Il modus operandi dell'omicida segue passo passo quanto narrato nel primo libro scritto da Cornelio e tutto sembra ricondurre a lui, in un'indagine che coinvolge presente e passato.

Se Cornelio dà al lettore proprio quello che ci si può aspettare, ovvero un noir dalla tinte horror, è nella qualità generale che fallisce.
Una sceneggiatura macchinosa, condita da dialoghi impostati e ridondanti, non riesce a sorreggere una trama poco credibile con (forse) involontari momenti di comicità nell'adattamento del linguaggio usato da Lucarelli in atri medium.
Non convincono i personaggi, privi di personalità e spessore: lo stesso protagonista, e la sua storia, risulta poco credibile e lontano al lettore.
Non aiutano i disegni, di Marco Fara e Daniele Statella, statici ed inespressivi se non poco moderni al punto da risultare datati.

Cornelio sfrutta al massimo l'idea di una classicità di stile e genere, ma non riesce a ricrearsi uno spazio proprio in questo primo numero che, già da solo, dà un'idea di stanca. E, ricollegandoci al discorso iniziale, tolto l'interesse suscitato dal nome di Lucarelli, non rimane nient'altro.
Le vendite saranno alte, certo, ma Cornelio rimane un'occasione sprecata. Ci sarebbero tutte le carte in regole per un buon fumetto ma, almeno al momento, manca qualcosa, qualcosa che potremmo definire anima, sentimento, se non addirittura coraggio.


Gennaro Costanzo
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