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Martin Mystère Speciale 22

Martyn Mistère Speciale 22 - L'anno della cometa (Sergio Bonelli Editore, 132 pagg., b/n, 5,00 €) testi di Alfredo Castelli, disegni di Rodolfo Torti e Esposito Bros.

Con l’arrivo dell’estate, “puntuale come la morte e le tasse”, arriva nelle edicole lo speciale di Martin Mystère. Il 22esimo per la precisione. Per il sottoscritto, che ha conosciuto gli albi di Sergio Bonelli Editore proprio grazie ai primi speciali di Martin Mystère, si tratta di un appuntamento irrinunciabile - come del resto per tutti i lettori del detective dell’impossibile - costituito dal giusto bilanciamento di Storia (con la esse maiuscola), azione e intrigo e da una caratteristica peculiare rispetto alle storie della serie regolare: l’umorismo che condisce ogni scena. Con queste storie si sorride spesso e volentieri e, a volte, si ride di gusto per le situazioni strane, divertenti e paradossali in cui si trovano i suoi protagonisti; i quali non mancano occasione di fare dell’ironia, anche sui clichè narrativi che regolano le loro vite fittizie. Negli ultimi anni, questo atteso appuntamento annuale si era però rivelato un’amara delusione. Il perfetto mix di ingredienti aveva ceduto il posto a storie appena discrete, anche se con qualche spunto brillante di sceneggiatura, e con troppe situazioni che sapevano di già visto. In generale sembravano aver perso la propria verve risentendo della stessa crisi creativa che ha colpito, da un po’ di tempo a questa parte, la serie madre. Ragion per cui questo 22esimo numero della testata costituisce una gradita sorpresa. Siamo certamente lontani dagli speciali più riusciti, però, se non altro, si torna a sorridere. La trama è presto detta e non si discosta dal solito canovaccio. È in atto, o sta per verificarsi, una crisi di qualche tipo e la sua risoluzione coinvolge, per motivi diversi, tanto Martin quanto i soliti “ospiti estivi” che non mancano di far capolino su queste pagine: la svampita - quanto procace e disinibita - Angie, i disonesti Dee e Kelly - discendenti degli omonimi, celebri occultisti del sedicesimo secolo -, Chris Tower e la sua Altrove, segretissima base statunitense popolata di bizzarri personaggi, i quali, in ambienti ancor più bizzarri, studiano i misteri del nostro passato e le più disparate, poco ortodosse e spesso pericolose discipline del sapere umano senza preconcetti e opinioni precostituite (a fini buoni però, e questo fa capire che ci troviamo in un racconto di fantasia). Alla fine, come sempre, si ritroveranno, ciascuno seguendo un diverso percorso, tutti insieme per risolvere il mystero. Ai testi troviamo - non potrebbe essere altrimenti - il Buon Vecchio Papà (lui preferisce essere considerato l’umile biografo) del Buon Vecchio Zio Marty, Alfredo Castelli, nume tutelare della serie. Ai disegni, il veterano Rodolfo Torti, nonostante il suo tratto nervoso e caricaturale non sia di quelli che fanno impazzire, realizza un lavoro più che discreto. Un’importante novità, che, a conti fatti, si rivelerà positiva, va segnalata di quest’albo: dopo 21 numeri, scompare il mitico Dizionario dei Misteri, tradizionale allegato degli speciali. Castelli stesso ci informa della decisione di mandarlo in pensione per scarsezza di argomenti di trattazione nuovi e per il fatto che un ruolo informativo simile è già rivestito dall’Almanacco del Mistero. Il nuovo allegato, che prende il nome di Martin Mystère Presenta, “non è legato a temi particolari”, scrive l’inossidabile autore milanese “ma può occuparsi liberamente di qualunque argomento in linea con i gusti del BVZM, i quali […] spaziano in tutti i campi dello scibile umano”. In questo primo numero si trova l’adattamento a fumetti del docudrama Il mistero di Lovecraft, in uscita il prossimo autunno: una storia del terrore che, forse, sarebbe piaciuta allo scrittore americano - maestro del genere - da cui prende il nome. Niente di innovativo o eccezionale, per carità, ma comunque interessante. I testi sono del solito Castelli; i disegni sono realizzati dai sempre bravi Esposito Bros., dal tratto troppo pulito e solare, forse, per una storia di questo genere. Insomma, un albo che chi scrive si sente di consigliare, per una mezz'ora di lettura leggera, piacevole e divertente.

Paolo Ciaravino

Andrea Antonazzo
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