L'Uomo Ragno 371/372
- Scritto da Redazione Comicus
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L’UOMO RAGNO 371/372 (spillato, 80 pagine, colore, € 2,25, Panini Comics) testi di Zeb Wells; disegni di Francisco Herrera, chine di Wayne Faucher VOTO 6 ½ /10
Ultimamente tra gli autori del Ragnetto si sta facendo notare il nuovo arrivato Zeb Wells, scrittore sostituto di Paul Jenkins su PETER PARKER. Se purtroppo ormai Jenkins sembra aver perso la sua bravura, la sua riserva sta invece dimostrando di essere un valido scrittore e soprattutto di saperci fare con i personaggi di cui scrive le storie, dandoci prodotti validi che alzano la qualità del quindicinale ragnesco, nell’ultimo periodo paurosamente calata. E’ il caso della sua storia in due parti pubblicata su PETER PARKER 51/52 nella quale l’Uomo Ragno ritrova due dei suoi nemici più inetti, ovvero Shocker e Hydro Man, qui perfettamente caratterizzati e gestiti. I due supervillains, reduci da mille sconfitte per mano dell’Arrampicamuri, si considerano ormai impiegati frustrati piuttosto che nemici della società e tentano il colpo grosso per migliorare la propria immagine. I due falliti sono i veri protagonisti della storia e riescono a far passare in secondo piano le apparizioni dell’Uomo Ragno, che comunque viene trattato bene da uno scrittore che sembra capace di scriverne le avventure più di chi è pagato regolarmente per farlo. La storia, oltre ad essere molto divertente e leggibilissima, ha il pregio di rispettare la continuity Marvel, mai maltrattata come negli ultimi anni. Wells cita storie come la saga del Sinistro Sindacato (negli AMAZING SPIDER-MAN di metà anni ’80) o la più recente miniserie IRON MAN: BAD BLOOD, senza però che questo appesantisca o renda di difficile comprensione la sua saga. L’unica grossa pecca di questi due numeri di PETER PARKER sono i disegni di Francisco Herrera, che si ispira fortemente a Humberto Ramos, disegnatore che ammetto di non poter sopportare. Con un buon disegnatore questa divertente storia sarebbe stata ancora più bella, mentre invece dovrà accontentarsi di un sei e mezzo. Rimane, comunque, una delle migliori storie pubblicate sull’UR, in uno dei suoi peggiori periodi, e questo non è poco. Wells può contribuire in modo essenziale all’innalzamento della qualità dei titoli ragneschi e spero che Joe Quesada se ne renda conto, magari affidandogli la nuova serie SPECTACULAR SPIDER-MAN, che sta per essere lasciata da Jenkins.
Francesco Vanagolli
Ultimamente tra gli autori del Ragnetto si sta facendo notare il nuovo arrivato Zeb Wells, scrittore sostituto di Paul Jenkins su PETER PARKER. Se purtroppo ormai Jenkins sembra aver perso la sua bravura, la sua riserva sta invece dimostrando di essere un valido scrittore e soprattutto di saperci fare con i personaggi di cui scrive le storie, dandoci prodotti validi che alzano la qualità del quindicinale ragnesco, nell’ultimo periodo paurosamente calata. E’ il caso della sua storia in due parti pubblicata su PETER PARKER 51/52 nella quale l’Uomo Ragno ritrova due dei suoi nemici più inetti, ovvero Shocker e Hydro Man, qui perfettamente caratterizzati e gestiti. I due supervillains, reduci da mille sconfitte per mano dell’Arrampicamuri, si considerano ormai impiegati frustrati piuttosto che nemici della società e tentano il colpo grosso per migliorare la propria immagine. I due falliti sono i veri protagonisti della storia e riescono a far passare in secondo piano le apparizioni dell’Uomo Ragno, che comunque viene trattato bene da uno scrittore che sembra capace di scriverne le avventure più di chi è pagato regolarmente per farlo. La storia, oltre ad essere molto divertente e leggibilissima, ha il pregio di rispettare la continuity Marvel, mai maltrattata come negli ultimi anni. Wells cita storie come la saga del Sinistro Sindacato (negli AMAZING SPIDER-MAN di metà anni ’80) o la più recente miniserie IRON MAN: BAD BLOOD, senza però che questo appesantisca o renda di difficile comprensione la sua saga. L’unica grossa pecca di questi due numeri di PETER PARKER sono i disegni di Francisco Herrera, che si ispira fortemente a Humberto Ramos, disegnatore che ammetto di non poter sopportare. Con un buon disegnatore questa divertente storia sarebbe stata ancora più bella, mentre invece dovrà accontentarsi di un sei e mezzo. Rimane, comunque, una delle migliori storie pubblicate sull’UR, in uno dei suoi peggiori periodi, e questo non è poco. Wells può contribuire in modo essenziale all’innalzamento della qualità dei titoli ragneschi e spero che Joe Quesada se ne renda conto, magari affidandogli la nuova serie SPECTACULAR SPIDER-MAN, che sta per essere lasciata da Jenkins.
Francesco Vanagolli