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Cris Tridello

Cris Tridello

Love: intervista a Federico Bertolucci

LOVE di Frédéric Brrémaud e Federico Bertolucci, è una dichiarazione d'amore al mondo animale e alla natura.
In occasione dell'uscita del volume per Edizioni BD, Comicus vi offre una breve intervista al disegnatore Bertolucci, la minirecensione del volume e sei tavole rappresentative della qualità artistica di cui questo lavoro è pregno.

Buona lettura

Per leggere la minirecensione del volume andate qui.


pantherCiao Federico e grazie per averci concesso l'intervista,

LOVE segna l'ennesima collaborazione con Frédéric Brrémaud; com'è nato questo progetto e come hai lavorato con Frédéric a questa storia?

Ci siamo detti che sarebbe stato bello per una volta proporre un progetto per il gusto di fare qualcosa di bello, senza tenere conto della commerciabilità del prodotto. In effetti un fumetto senza dialoghi era una vera scommessa. Con Frédéric ho lavorato come sempre, solo che questa volta non dovevo mettere i baloons.

La scelta dell'ambientazione e della Tigre come protagonista è arrivata subito o è stata frutto di una scelta sofferta?

Frederic inizialmente aveva l'idea di raccontare una storia sulla lotta degli animali per la riproduzione, ma poi subito ci siamo spinti a pensare a qualcosa di più quotidiano, come appunto la semplice sopravvivenza. Perciò abbiamo pensato che, anche visivamente, sarebbe stato bello raccontare la giornata avventurosa di una tigre.

In LOVE non c'è un solo baloon di testo, ma non possiamo dire che la storia sia muta. I rumori della giungla, i ruggiti dei felini, lo scorrere dell'acqua del fiume: in ogni pagina echeggia la natura. Quanto hai dovuto documentarti e su cosa hai lavorato per rendere così bene l'atmosfera della storia?

Mi sono documentato guardando molte foto su internet ovviamente, ma ho visto anche molti filmati e documentari. Ma devo dire che ho sempre amato molto disegnare gli animali e spesso non ho dovuto far altro che attingere semplicemente alla mia memoria. Per ciò che riguarda le atmosfere e le luci che punteggiano le vignette di Love, diciamo che ho sfruttato appieno le possibilità tecniche di photoshop.

Tra tutti gli animali e le ambientazioni di LOVE, quale ha richiesto maggiore impegno in termini di documentazione e realizzazione?

Indubbiamente il pavone. La vignetta dove ha la coda tutta aperta l'ho dovuta rifare più volte e alla fine comunque il risultato non lo reputo soddisfacente. L'ho odiato quel pavone...

Se dovessi comparare LOVE a tutti i tuoi altri lavori, sia in Disney sia no, come lo collocheresti in termini di soddisfazione personale, libertà di espressione, difficoltà di realizzazione e reazione del pubblico?

Lavorare per disney non prevede una grande soddisfazione personale ne tantomeno la libertà d'espressione. Personalmente trovo importante invece poter sperimentare nuovi stili senza fossilizzarmi su un unico tema per tutta la vita ed esprimermi il più liberamente possibile. Rispetto dunque ai lavori fatti negli anni scorsi questo della tigre è forse il più soddisfacente da tutti questi punti di vista. Certo la lavorazione è stata lunga e difficile, mi sono dovuto inventare un metodo di colorazione digitale che fosse il più possibile fresca e pittorica per sposarsi bene con delle matite così sporche e abbozzate. Però la reazione del pubblico sembra ottima e il prodotto finito pare che piaccia molto a tutte le fasce d'età, dai bambini agli adulti e agli anziani. E sembra interessare anche a chi non ama i fumetti... La mia maggior soddisfazione è però il successo di stima che riscontro fra i colleghi disegnatori.

Stai già realizzando il secondo volume di LOVE, che in Francia sarà pubblicato da Ankama e in Italia da Edizioni BD. Puoi anticiparci qualcosa? Dove sarà ambientato? Chi sarà il protagonista?A che punto sei?

Il protagonista sarà una volpe che vive su un'isola vulcanica del nord. Dunque nuovi colori e nuovi animali da disegnare. Devo dire che come al solito sono un po' indietro con il lavoro, ma essenzialmente perché trovare le giuste atmosfere per rappresentare degli ambienti tanto diversi dal tomo 1 è stato piuttosto difficile e sono serviti un mucchio di esperimenti. Nelle prime tavole poi ci sono delle scene subacquee, per cui ho dovuto fabbricarmi nuovi pennelli e mischiare un'infinità di livelli per ottenere dei risultati soddisfacenti. In pratica ho dovuto reinventare un metodo nuovo di colorazione sulla base di quello vecchio, per mantenere allo stesso tempo uno stile coerente e rappresentare però atmosfere decisamente diverse.

Grazie mille per la disponibilità e in bocca alla Tigre per il futuro.

Grazie a voi.

Preview: Noel di Bermejo

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BMNOEL_CoverMesi fa vi avevamo annunciato che Lee Bermejo avrebbe scritto e disegnato una storia di Batman dal titolo Batman: Noël.

Da pochi giorni, la DC Comics ha reso disponibile alcune tavole in anteprima, che vi presentiamo qui sotto.
La storia è un adattamento del notissimo "Canto di Natale" di Charles Dickens; vedremo quindi il cavaliere oscuro alle prese con la galleria dei cattivi del passato, presente e futuro in un volume di grande formato che uscirà, in U.S.A., il 2 novembre.

Brian Wood scriverà Wolverine

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wolverine_2012I dettagli non sono ancora noti e tutto sarà svelato Domenica 16 Ottobre alla New York Comic Con, durante la conferenza "X-Men: Regenesis".

Quel che è certo, almeno a giudicare dal teaser che vi proponiamo qui a fianco, è che lo scrittore Brian Wood entrerà a far parte del team che si occuperà delle avventure dell'artigliato mutante. Come potete vedere l'immagine mostra un deciso Wolverine procedere con passo deciso verso il lettore, alle spalle incombe su di lui il sinistro Quentin Quire.

Maggiori dettagli presto, sempre qui su Comicus.

Giorgio Perlasca - un uomo comune

Giorgio Perlasca è un vero eroe nazionale. Fintosi delegato Spagnolo nell’Ungheria di fine seconda guerra mondiale, riesce a salvare oltre 5200 ebrei dallo sterminio, rischiando la propria vita in prima persona, ogni giorno, per più di un anno.
Le sue gesta sono rimaste nascoste per anni, e solo nell’ultimo decennio si è data alla figura di Perlasca l’importanza che merita, sia grazie ad una bella fiction con protagonista Luca Zingaretti, sia attraverso numerosi libri come il basilare “La banalità del bene. Storia di Giorgio Perlasca” di Enrico Deaglio o come questo volume: Giorgio Perlasca – un uomo qualunque di Renoir Edizioni.

La narrazione di Marco Sonseri è serrata e avvincente e riesce a tenere accesa l’attenzione e a giostrare tra i fatti, senza mai essere noioso; l’autore si affida ai numerosi dialoghi senza essere troppo discorsivo ma sarebbe servito almeno un prologo che introducesse il lettore ai fatti precedenti l’arrivo di Perlasca a Budapest.

Perlasca, Zòltan, Sanz Briz e tutti i personaggi principali sono caratterizzati e tratteggiati a dovere da Ennio Bufi che merita un plauso soprattutto per la costruzione degli ambienti, degli scorci cittadini e delle evocative scene di pioggia o di battaglia.

I colori seppiati di Mirka Andolfo sono sia il maggior pregio sia il peggior difetto del volume; la colorazione suggestiva dona alle tavole un’apparenza da foto d’annata efficace ed eterea ma l’uso a volte eccessivo di tale colorazione appiattisce molte vignette e tavole amalgamando personaggi e sfondi e mangiandosi, a volte, il disegno.

La storia di Perlasca avrebbe richiesto più pagine per essere raccontata in maniera completa e, quello che manca in questo volume, è il lavoro di contorno e di arricchimento che avrebbero reso l’opera più facilmente fruibile a chi non conosce i fatti storici e il loro svolgimento. Molti avvenimenti importanti sono appena accennati poiché dati per scontati e insiti nella memoria collettiva, ma così purtroppo non è, e non avrebbero guastato incisi più propriamente storici che aiutassero meglio a inquadrare la situazione bellica del secondo conflitto mondiale nel 1944, senza distogliere l’attenzione dalla storia principale.

La passione con la quale è stato prodotto questo volume, comunque, traspare da ogni pagina: la postfazione dello stesso Sonseri e l’ampio sketch book, posti dopo la storia principale, testimoniano l’impegno dei tre autori che hanno voluto rendere giustizia a una grande figura dell’Italia, con un lavoro di buona qualità.
Giorgio Perlasca – un uomo comune, riesce in questo intento nonostante alcuni piccoli difetti.

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