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Redazione Comicus

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Cowboy Bebop 1

Cowboy Bebop 1 (Panini Comics, brossurato, 176 pagine in b/n, € 6,90) testi e disegni di Yutaka Nanten, storia originale di Hajime Yatate

Sotto la supervisione di Shinichiro Watanabe, già regista dell’omonimo anime, Yutaka Nanten ci riporta nel mondo di Cowboy Bebop e dei suoi cacciatori di taglie Spike, Jet e Faye. La narrazione delle 4 mini storie di cui è composto l’albo si muove velocemente, tra azione, umorismo e dei plot semplici ma nel complesso efficaci.

Però questo non basta, perché leggendo il manga vengono alla mente con un po’ di nostalgia le storie che l’anime aveva saputo regalarci. Pur essendo un prodotto discreto, questo manga è privo delle atmosfere noir e intriganti presenti nella versione animata. Certo, non mancano i colpi di scena e i giusti intrecci della trama, ma si ha l’impressione che lo spessore dei personaggi dell’anime fosse tutt’altra cosa.

Ci sono scene che strappano dei sorrisi, soprattutto nell’episodio che vede protagonista Spike, ma proprio a questo personaggio manca quell’aria misteriosa e complessa che tanto lo aveva contraddistinto nell’originale serie TV.

Viene da pensare che da un titolo come Cowboy Bebop ci si aspetti un po’ di più. Non ci resta che sperare che le prossime uscite invertano la rotta.

 



Luca Chessa

Giovani Titani / Outsiders: Infiltrazione

Giovani Titani / Outsiders: Infiltrazione (Planeta DeAgostini, brossurato, 168 pagine a colori , € 11,95) testi di Geoff Johns e Judd Winick, disegni di Carlos D’Anda e Tony Daniel

I Titani e gli Outsider si incontrano in una storia che riporta in ballo la saga delle origini di entrambi i gruppi (Graduation Day), mettendoli di fronte a un tradimento in entrambe le loro fila.

Il volume sviluppa semi gettati in due anni di storie, anche se tale sviluppo, purtroppo, non è all’altezza dell’attesa, visto che si traduce in un’accozzaglia di combattimenti e una confusa sequela di eventi dove i protagonisti fanno da comparsa e i cattivi appaiono e scompaiono senza troppe spiegazioni.

La storia paga anche il pegno di essere troppo debitrice di Graduation Day, tanto da lasciare un certo senso di deja-vu durante la lettura.

Dal punto di vista grafico nulla da dire sul graffiante stile di Carlos D’Anda sulle pagine degli Outsider, mentre Tony Daniel al debutto sui Titani non si mostra del tutto a suo agio con la serie e i suoi protagonisti, facendo rimpiangere lo stile pulito e preciso di McKone e Grummett.

Tirando le somme, il volume non è purtroppo all’altezza dei precedenti dedicati ai Titani; va quindi consigliato solo per completezza e non per il valore della storia in sé.


Gianluca Reina

X-Men: Tempesta/Pantera Nera 1

X-Men: Tempesta/Pantera Nera 1 (Panini Comics, brossurato, 96 pagine a colori, € 4,30) testi di Reginald Hudlin, Chris Claremont e Tony Bedard, disegni di Scott Eaton e Clayton Henry

Primo volume dedicato al matrimonio tra Tempesta, leader carismatico degli X-Men, e Pantera Nera, re dello stato africano immagiranio del Wakanda. Si ha l’impressione che Reginald Hudlin non riesca a caratterizzare al meglio i personaggi e in particolare Ororo, che risulta quasi snaturata e privata di quella fierezza che l’aveva contraddistinta negli anni.

Le storie sono dense di un romanticismo palpabile che si mostra nella serie di flashback sui vari incontri tra i due protagonisti e nelle incertezze di Tempesta, per terminare con una richiesta di matrimonio con tanto di Pantera Nera in ginocchio davanti alla sua amata. Il tutto però intervallato da alcuni siparietti ironici che comunque ben si addicono alla storia.

In aggiunta troviamo poi un Annual degli X-Men dove a farla da padrone sono sicuramente le pagine toccanti e introspettive che Chris Claremont dedica proprio a Ororo. Chiude il tutto la ristampa di un team-up degli anni ’80 con protagonisti ovviamente i due eroi.



Simone Gazzani

Il Principe del Tennis 3

Il Principe del Tennis 3 (Panini Comics, brossurato, 168 pagine in b/n , € 3,90) testi e disegni di Takeshi Konomi

L’Italia sta attraversando un periodo di riscoperta tardiva dei block buster giapponesi. Dopo Fullmoon, Hoshin Engi e Tsubasa Chronicles, ecco che nella nostra penisola arriva anche Prince of Tennis, che ci presenta una versione maschile di Jenny la Tennista.

Il giovane Ryoma, un "Captain Tsubasa" con la racchetta in mano, troppo bravo per la sua età, che chiunque sottovaluta e straccia sul campo chiunque, comincia un nuovo anno scolastico in una scuola dove crescono giovani campioni che giocano con tecniche diaboliche e pericolose, al limite tra il verosimile e l’assurdo.

Ogni personaggio segue un preciso modello di personalità, secondo i classici stereotipi da shonen manga, tanto che sembra di trovarsi davanti a personaggi saltati fuori da altre serie e capitati lì per sbaglio. Nonostante questo senso di déjà-vu, lo Slam Dunk della pallina gialla si presenta come una lettura avvincente che tiene incollati fino all’ultima pagina come solo i giapponesi sanno fare.

Unica pecca della serie: i disegni di Takeshi Konomi. Nonostante già nei primi numeri sia evidente uno sviluppo del tratto, questo resta ancora grezzo e sembra più adatto a una produzione amatoriale che a una professionistica.
In particolare mostra parecchi incertezza quando si tratta di ritrarre personaggi adulti, che risultano goffi e sproporzionati.

Da lodare l’apporto delle note, complete ed esaurienti, che chiariscono i segreti del tennis a chi non ne è esperto.



Gianluca Reina
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