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Redazione Comicus

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Spawn Godslayer

Spawn Godslayer (Panini Comics, spillato, 64 pagine a colori, € 3,80) testi di Brian Holguin, disegni di Jay Anacleto, Lan Medina e Brian Haberlin

Spawn GodslayerNel leggere questo albo di Spawn non aspettatevi di trovare Al Simmons, il Clown o chissà quali altre figure create anni fa da Todd McFarlane per la sua Image Comics, perché Godslayer è una storia particolare che si svolge in un mondo diverso da quello classico del personaggio.

I vicoli bui, le lande infernali dove in passato Spawn si è mosso fanno spazio ad una realtà dai toni epici e dalle atmosfere ricche di magia e teatralità simili a quelle viste nelle saghe di Tolkien, e questo grazie alla forte impronta fantasy impressa alla storia dai testi di Brian Holguin, e soprattutto ai disegni di Jay Anacleto.

Da molti paragonato ad Alex Ross, Anacleto dimostra sulle pagine di questo fumetto di meritare appieno l’accostamento con l’artista di Marvels e Justice. Attraverso le sue tavole pittoriche, ricche nelle espressioni e dotate di una straordinaria pulizia e precisione, conosciamo i fantastici lidi di Indru, assistiamo a un matrimonio e ai suoi festeggiamenti, ma siamo anche spettatori dell’arrivo del deicida, un essere tanto forte quanto misterioso, il cui unico scopo è annientare uno dopo l’altro le divinità che popolano questo mondo.

Tra azione, scene di battaglia magistralmente illustrate, e una storia semplice ma efficace assistiamo ad una piacevole rivisitazione del mito di Spawn, slegato dai vincoli di più di dieci anni di storie e impegnato in avventure nuove e più fresche.



Luca Chessa

Chevalier – Le Chevalier D’Eon 1

Chevalier – Le Chevalier D’Eon 1 (Star Comics, brossurato, 192 pagine in b/n, € 3,30) Testi di Tou Ubukata, disegni di Kiriko Yumeji.

Chevalier 1Chevalier è forse una delle pubblicazioni Star Comics più interessanti del momento. Particolare è innanzitutto l’ambientazione, la Parigi del XVIII secolo alla corte del Re Sole, nelle cui strade avvengono strane sparizioni di giovani fanciulle il cui sangue viene utilizzato da cosiddetti “Poeti” per scrivere misteriosi salmi.

La grande novità però riguarda il protagonista, D’Eon De Beaumont, personaggio storico realmente esistito, diplomatico e membro della squadra segreta del Re di Francia. A lui è affidato il compito di scoprire cosa si cela dietro queste morti, compito che assolve in un modo decisamente singolare che in questa sede non rivelo per non guastare la sorpresa.

L’autore Tou Ubuka imbastisce una storia molto ben strutturata, torbida e misteriosa, ricca di azione, con oscure macchinazioni e intrighi. A tratti una vicenda per stomaci forti a causa della violenza e crudezza di alcune scene, che sfiorano l’horror.

Per fortuna alcuni simpatici siparietti fungono da efficace strumento per smorzare un po’ i toni di questa inquietante vicenda. Graffianti sono i disegni di Kiriko Yumeji che letteralmente ci trasportano nelle atmosfere dell’epoca, dagli angusti vicoli parigini, alle botteghe e taverne popolari fino ai raffinati saloni del palazzo di Versailles, regalandoci un’attenta ricostruzione storica delle ambientazioni e soprattutto spettacolari scene di combattimento.

Un’ottima lettura, avvincente ed intrigante al punto giusto, dalla quale è stato recentemente tratto anche un anime di successo che speriamo di vedere presto anche qui in Italia.



Simone Gazzani

Ultimate Spider-Man 50

Ultimate Spider-Man 50 (Panini Comics, spillato, 48 pagine a colori, € 2,50) Testi di Brian Michael Bendis e disegni di Mark Bagley.

Ultimate Spiderman 50Cinquantesimo numero per la testata Ultimate dedicata al nostro amichevole Uomo Ragno di quartiere. Albo che introduce in questo universo il vampiro Morbius, per l’occasione dotato di nuove origini e di una nuova missione ben diverse da quelle della sua controparte classica. E dove ci sono vampiri sicuramente non lontano c’è anche Blade, che qui vediamo in un flashback precedentemente apparso sulla collana Ultimate Marvel Team-Up.

La storia presenta ovviamente toni molto più cupi rispetto alle precedenti, ma ha anche il pregio di riportarci nelle ambientazioni del liceo e del Daily Bugle che non si vedevano da qualche numero. La vicenda tuttavia si snoda senza grossi colpi di scena e tutto si svolge e risolve in maniera sbrigativa.

Molto più interessante risulta invece la sottotrama dell’albo. Brian Michael Bendis e Mark Bagley ci regalano infatti una perfetta caratterizzazione dell’Uomo Ragno alle prese con le sue paure e insicurezze. Siamo ad un punto di svolta nella sua vita, un punto in cui Peter capisce che il mondo è davvero pericoloso (nonostante abbia già superato numerose avversità) e a tratti spaventoso, e che là fuori ci sono cose che non ha ancora affrontato e contro le quali non è così sicuro di farcela. Sente il peso della sua giovane età come mai prima d’ora e per la prima volta dubita di se stesso pensando di non essere pronto per le cose che vede e deve fare.

A complicare ulteriormente la sua vita si aggiunge il turbinio emotivo del triangolo amoroso Peter/Kitty/Mary Jane, che aggiunge un po’ di pepe alla sua storia personale.

Un po’ di delusione per un numero d’anniversario che di speciale però ha ben poco, storia a parte: nessun aumento di pagine, nessuna cover particolare (anche se quella utilizzata è la versione variant del centesimo numero americano) e nessun extra.


Simone Gazzani

Lanterna Verde/Freccia Verde 1

ATTENZIONE! Questa recensione potrebbe contenere anticipazioni sugli eventi di Crisi Infinita

Lanterna Verde/Freccia Verde 1 (Planeta DeAgostini, spillato, 48 pagine a colori, € 2,95) Testi di Judd Winick, disegni di Scott McDaniel

Freccia Verde inaugura il filone One Year Later, ovvero quel salto narrativo di un anno esatto nel futuro dell’Universo DC dovuto agli eventi di Crisi Infinita.

In questo albo ritroviamo Star City così come l’avevamo lasciata, in parte distrutta e in preda al caos, tra le cui macerie si aggira Freccia Verde con un look rinnovato, che strizza però l’occhio al classicheggiante.

Lo scrittore Judd Winick non dimostra però alcuna evoluzione nel suo stile, regalandoci, per nostra sfortuna, due storie dalla sceneggiatura piuttosto insipida e senza grossi colpi di scena. Unico aspetto che fa percepire effettivamente il cambiamento avvenuto nel corso dell’anno saltato è sicuramente il nuovo ruolo sociale rivestito da Oliver Queen, senza il quale difficilmente ci accorgeremmo di qualcosa.

Alle matite il nuovo artista regolare Scott McDaniel che, se da un lato si dimostra impeccabile per quanto riguarda atmosfere, dinamismo e plasticità delle pose, dall’altro pecca nell’espressività dei personaggi e risulta un po’ troppo avido di particolari nelle sue tavole.

Ovviamente siamo solo al primo numero e la testata ha tutti i numeri che le servono per compiere il proverbiale balzo di qualità.



Simone Gazzani
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