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Redazione Comicus

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30 giorni di notte: Juarez

30 giorni di notte: Juarez o Lex Nova e il caso delle 400 messicane morteOrmai diventata un “franchise”, la saga iniziata da Steve Niles si sposta nel caldo Mexico, nella prima miniserie scritta da un autore diverso dal creatore della serie.
Matt Fraction racconta la storia di un bizzarro investigatore privato che indaga su un caso di ragazze scomparse, tra criminalità messicana e vampiri col naso da clown.

Lo scrittore di The Order cerca di rinnovare i temi della saga, ma in parte il tentativo si rivela un buco nell’acqua.
La sua storia, pur presentando personaggi originali e buone intuizioni di fondo, è confusa nello sviluppo e si muove senza una direzione precisa.

Manca poi una sinergia con il disegnatore: Ben Templesmith è un bravo artista, ma con dei grossi limiti, i quali di solito vengono nascosti facendogli disegnare storie al buio, in modo che ci si possa concentrare sui piccoli dettagli, trascurando il fatto che il disegno di insieme sia abbozzato.
Ambientando quasi tutta la storia sotto il sole, Fraction obbliga il disegnatore a mostrare inevitabilmente il fianco, con un risultato grafico abbastanza deludente.


Gianluca Reina

Homunculus 7-8

Homunculus 7-8L’ultimo lavoro di Hideo Yamamoto sa senz’altro come farsi desiderare. Non tanto per via delle lunghe attese tra un’uscita e l’altra, quanto per il ritmo flemmatico della narrazione che in Homunculus #7 e #8 viene ribadito senza possibilità di appello. Un andamento placido che potrebbe lasciare il sospetto che l’autore non abbia poi tanto da dire.

Ipotesi infondata, perché il punto focale dell’intreccio resta sin dall’inizio il passato di Susumu Nakoshi, ambiguo protagonista su cui Yamamoto continua a centellinare piccole e grandi rivelazioni, di per sé fonte di curiosità e di non pochi colpi di scena.

Ma a fare di Homunculus uno dei manga più interessanti del momento è l’audacia attraverso cui si narra il viaggio più affascinante e scabroso che si possa intraprendere: quello attraverso la psiche umana, così affascinante, complessa, delicata, al punto da rendere preferibile una tensione basata su un continuo gioco di sguardi e di movimenti, piuttosto che su un’adrenalina scaturita da un’azione spasmodica e fine a se stessa.


Simone Celli

Nessun Dove

Nessun DoveNessun Dove è la riduzione di un romanzo di Neil Gaiman che è a sua volta riduzione di una serie tv realizzata dallo stesso autore inglese, che narra la storia di un regno “sotto” Londra, in cui lo sprovveduto Richard Mayhew si troverà proiettato dopo aver aiutato una ragazza di nome Porta. Prestarle soccorso porterà la sventura nella sua esistenza, tanto che troverà cancellata la propria identità e, per riottenerla, dovrà accompagnare Porta in un’avventura tra marchesi senza volto, angeli esiliati e donne guerriere.

Da passaggio a passaggio qualcosa si perde e, che l’atmosfera risulti in qualche modo monca, ce ne accorgiamo anche senza aver letto la storia originale.

La riduzione a fumetti riesce tuttavia a vantare dignità propria. Scritta in maniera scorrevole, ci offre un classico evento di “viaggio” in cui i protagonisti crescono e imparano. La sceneggiatura è solida e ricca di colpi di scena, i personaggi sono interessanti e sfaccettati, le ambientazioni, una versione “deviata” di Londra, originali e ben congegnate.



Gianluca Reina

Ultimate Fantastic Four 22

Ultimate Fantastic Four 22Numero conclusivo per lo story-arc La Guerra degli Dei, che segna l’esordio di Mike Carey sulla quarta serie Ultimate. Lo scrittore inglese pare aver finalmente trovato una vera direzione per i Fantastici Quattro definitivi. Finora la serie sembrava incerta, alla ricerca di una propria anima. Ora pare averla trovata, in attesa di conferma.

Carey costruisce una storia ben strutturata e ricca d’azione. La scorrevolezza e l’intrattenimento non sono comunque d’intralcio all’inserimento di una tematica precisa e degnamente sviluppata: il potere, inteso a livello sociale e politico, e i suoi vari risvolti filosofici (nei limiti di un comic book di 48 pagine). Buona anche la caratterizzazione particolareggiata delle società di Acheron.

Un buon lavoro svolge anche Pascual Ferry, confermando la qualità grafica della serie. Particolarmente apprezzabile è la capacità immaginativa del disegnatore spagnolo, che risalta soprattutto nell’invenzione visiva di realtà aliene. Menzione particolare ai colori di Justin Ponsor.


Valerio Coppola
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