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Redazione Comicus

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Shakespeare

ShakespeareNella collana I Maestri del Fumetto questo dedicato a Gianni De Luca appare tra i volumi più interessanti dell'intero progetto. Presenta storie prodotte nell'arco di 23 anni (dal 1960 al 1983) permettendo così di ammirare l'evoluzione grafica dell'artista calabrese: notevole la qualità intrinseca delle tavole.

De Luca è legato alle produzioni per "Il Giornalino" e "Corriere dei Piccoli" e tra le produzioni più note si ricordano Il Commissario Spada, graficamente seminale per la trilogia scespiriana che troviamo qui, e l'immaginifico Paulus, sorta di agiografia spaziotemporale di San Paolo, realizzato con una tecnica ancora oggi d'avanguardia.

Le riuscite trasposizioni teatrali su carta di Amleto, Romeo e Giulietta e La tempesta costituiscono il fulcro del libro, con i personaggi che agiscono all'interno delle grandi vignette come se fossero scenari, regalando un senso di straniamento misto a fascinazione.

Rimarchevoli anche le minibiografie di Totò e Marilyn Monroe realizzate con una tecnica in bilico tra le tonalità chiaroscurali.


Giovanni La Mantia

Naruto 43

Naruto 43Mentre Naruto e gli altri ninja della foglia affrontano l’enigmatico Madara, prosegue lo scontro decisivo tra Sasuke e Itachi. Un numero con cinquanta pagine in più, che l'editore ha voluto eccezionalmente più lungo in modo da poter raggiungere quella che si può, a buon diritto, considerare una svolta nel racconto.

Giunti al termine dello scontro, infatti, solo uno dei due fratelli Uchiha se ne andrà con le sue gambe. Potenziato dallo sharingan del fratello, il vincitore potrà così proseguire verso un nuovo piano di distruzione.

Non di sole battaglie si parla, però. Un tuffo nel passato ci svela finalmente le “origini” di Itachi, e getta un’ombra ancora più oscura sul motivo del massacro degli Uchiha e sul futuro della foglia.

Naruto 43 è la prova che uno shonen manga che cavalca l’onda del successo di vendite può ancora regalare emozioni; lontana dall’essersi esaurita, la verve creativa di Masashi Kishimoto dimostra di potersi svincolare dalla banalità, offrendo al lettore una trama che non può non entusiasmare.



Alfredo Goffredi

Jessica Blandy 10

Jessica Blandy 10 - Il Contratto JessicaLa giornalista-scrittrice Jessica Blandy ha raccolto prove contro un poliziotto corrotto dalle potenti amicizie, il quale lancia un contratto su di lei: una taglia di 250.000 dollari che lo spietato sicario Ernest Zoloco intende incassare, mettendosi sulle tracce di Jessica fuggita in Messico.

Questo volume si rivela una lettura deludente e mediocre, sia per storia che per costruzione degli eventi, quest’ultimi costituiti da una serie di convenzioni narrative poco originali ed autoreferenziali. Tutta la sceneggiatura ha lo scopo di illustrare una situazione da sopravvissuta per Jessica, inseguita e senza risorse, ma non ci sono idee concrete perché l'intreccio risulti credibile o quantomai intrigante, mostrando semplicemente la protagonista che, grazie ad alcuni incontri provvidenziali, riesce a salvarsi.

I dialoghi sono banali e fanno da specchio alla caratterizzazione dei personaggi, forzata e improbabile.
La trama gira a vuoto per 50 pagine, senza pathos o drammaticità, risolvendosi in maniera fin troppo facile nelle ultime due pagine.
Disegni convenzionali e statici.



Paolo Pugliese

Heidi mon Amour

Heidi mon AmourCerte volte la vita può essere proprio strana. Immaginate che da piccoli vi innamoriate di un personaggio dei cartoni animati, Heidi per la precisione, e che da grande conosciate una ragazza identica, stesso viso e stesso nome, e che presto diventi vostra moglie. Immaginate, ora, che la vostra dolce metà diventi la protagonista di una fiction basata proprio sul personaggio tanto amato durante la vostra infanzia. Strano davvero, ma è esattamente quello che succede a Tommaso, il protagonista del racconto di Gud.

Un racconto che si può dividere in due parti: quella relativa alla fanciullezza e quella relativa alla fase adulta. Apprezzabile nella prima l’atmosfera bucolica e il legame del protagonista con gli animali, tutti passati a miglior vita per colpa dello strambo e crudele vicino Stroeltz. Meno, invece, la seconda parte, più decompressa e meno curata nei disegni man mano che procede verso la fine.

Ottima, infine, la confezione Tunué, che invoglia l’acquisto di un prodotto che si lascia leggere con estremo piacere.


Gennaro Costanzo
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