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Redazione Comicus

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Un anno con Jazz&Gigi

Un anno con Jazz&GigiQuando l’ingenuità è minimal e ti strappa un sorriso. J&G – Un anno con Jazz&Gigi è la cronaca scandita per mesi dell’intensa vita di due gatti tra le solite quattro mura. Quelle di Ilaria Isaia sono tavole semplici nel tratto e nei colori, puliti e netti,  disegnate su sfondi quasi sempre fotografici. Un’accoppiata a suo modo vincente e straniante, dove alla realtà della foto si sovrappone l’irrealtà pastellata degli animali e del gioco serissimo delle loro vite.

C’è un retrogusto da prodotto artigianale, ma che racchiude tutta la potenza semplice e d’impatto della strisce a fumetti, dove l’immediatezza è assolutamente di casa. E, al di là della forma, non c’è niente di più semplice, immediato e forse anche d’impatto, del raccontare le incredibili gesta di due (ma anche tre, facciamo quattro) felini casalinghi. Grazie ai quali ogni cosa piccola diventa grande, e ogni cosa grande si proietta nelle cose piccole di tutti i giorni. Il peccato originale di ogni racconto incentrato sugli animali è sempre lo stesso: il bisogno, o forse soltanto il vizio, di umanizzarli al punto da pensare che si tratti proprio di persone. Non fosse per quella spontaneità che li rende così diversi da noi.


Simone Celli

Mediterranea 1-2-3

Mediterranea 1-2-3Alonisso ed Eleni sono due ragazze dalle forme mozzafiato, abitanti di un mondo fantasy popolato da creature gigantesche ed entità misteriose; le due protagoniste si metteranno in viaggio, incontrando sul loro cammino un anziano stregone e un altezzoso guerriero…

GGStudio confeziona un fumetto che riesce ad attirare l'attenzione fin da una prima occhiata distratta, durante la quale ci si ritrova davanti tavole davvero sbalorditive: i disegni, già molto buoni, sono arricchiti da un'accurata colorazione che rasenta la perfezione.
La trama però è banale e anche la caratterizzazione delle protagonisti è piuttosto blanda; gli autori preferiscono allora puntare sulle semi-svestite protagoniste, avendo la premura di metterle al centro di scene saffiche o facendo loro affrontare spiriti che guarda caso strappano le vesti e fanno contorcere ed ansimare, con espressioni che hanno evidentemente l'obiettivo di risvegliare più di un ormone.

La sensazione che rimane dopo la lettura è quella di aver appena assistito a un'occasione mancata, con un comparto grafico eccellente al servizio di una vicenda mediocre.


Carlo Alberto "Deboroh" Montori

Hero Tales 1

Hero Tales 1In una Cina perduta nel tempo la profezia annuncia lo scontro tra i guerrieri Tonrou e Hagun, due delle sette stelle dell’Hokushin. Nella lotta per l’affrancamento del proprio clan dal giogo dal Seiryuutou, Taito scopre di essere Hagun. Inizia così Hero Tales, storia dalla struttura apparentemente tipica di molti shonen manga, che alterna viaggio, scontri e incontri con nuovi personaggi che seguiranno il protagonista; i toni oscillano dal serio all’eccessivamente ironico e graficamente deformato.

Una trama non troppo originale per personaggi ugualmente stereotipati, sia nelle caratteristiche (primo tra tutti il protagonista temerario dal potere smisurato) sia graficamente. Hiromu Arakawa realizza un set di personaggi graficamente troppo simili (o troppo facilmente riconducibili) a quelli di Fullmetal Alchemist; la qualità grafica, inoltre, non è costante e vede talvolta forti cali per quanto riguarda anatomie ed espressività dei personaggi.

Maggiore è la cura, sia nella composizione che nella realizzazione, delle scene di battaglia.


Alfredo Goffredi

Freccia Verde e Black Canary 1

Freccia Verde e Black Canary 1 - La lista dei nemiciTornano Freccia Verde e Black Canary e lo fanno con un ottimo volume che racchiude l'inizio del ciclo dello sceneggiatore Andrew Kreisberg, il quale parte subito con l'acceleratore apportando numerose novità alla serie con protagonista l'affiatata coppia di eroi.

Kreisberg infatti rinnova fin da subito la galleria dei nemici dell'arciere di smeraldo, introducendo la folle Cupido e il violinista privo di udito Dissonanza, facendone fuori alcuni in poche pagine (tra questi anche il recente Brick), sfoltendo il parco comprimari (con la partenza di Mia e Connor) e al tempo stesso puntando l'attenzione primaria sui due titolari dell'albo e il loro conflittuale rapporto anche nel matrimonio. Il tutto con uno stile classico ma al tempo stesso molto adrenalinico, in cui lo sceneggiatore riesce a delineare perfettamente i caratteri dei due personaggi trovando il tempo anche per un interessante flashback sull'adolescenza di Dinah, personaggio che Kreisberg sembra amare molto fin dalle prime battute.

Ad aiutarlo ci pensano un bravissimo Mike Norton, coadiuvato nell'ultimo racconto da un sempre fenomenale Bill Sienkiewicz per un bel volume il cui unico difetto sta nei soliti, imprevedibili refusi della Planeta, soprattutto se nel mezzo di ottimi racconti.


Carlo Coratelli
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