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Giorgio Parma

Giorgio Parma

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Nuovo manga per The Legend of Zelda di Akira Himekawa

  • Pubblicato in News

Dopo ben sette anni, la saga di The Legend of Zelda è pronta a tornare su carta con un nuovo manga realizzato dal team creativo di Akira Himekawa, il duo femminile che prevalentemente dal 1999 si occupa dell'adattamento della serie videoludica di Nintendo. L'annuncio, che vi riportiamo qui sotto tradotto da Anime News Network, è apparso sul sito delle due mangaka; ancora non si sa quale sarà il look del personaggio, che negli anni è cambiato molto a seconda delle versioni del videogioco.
"2015, dopo 7 anni… la serie manga di The Legend of Zelda ritorna! Supportatela!"
"Quale delle mie versioni incontrerete questa volta? Aspettate di vederlo!!"

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In Italia la serie è disponibile per J-Pop.

Prima immagine di Ash vs Evil Dead con Bruce Campbell

  • Pubblicato in Screen

In preparazione a quello che ci verrà mostrato al San Diego Comic Con 2015, Starz ha mostrato a EW in anteprima la prima immagine del serial televisivo Ash vs Evil Dead (che vi mostriamo in alto), che riprende l'omonimo franchise horror cinematografico con protagonista Bruce Campbell. La serie da 10 episodi è prodotta dallo stesso attore insieme a Sam Raimi, Bob Tapert, e lo showrunner Greg DiGregorio. Qui potete trovare un breve teaser.

Ash vs. Evil Dead è una serie TV sviluppata da Bruce Campbell e Sam Raimi, regista de La casa, La casa 2 e L'armata delle tenebre, che debutterà questo autunno su Starz. La trama è ambientata 30 anni e vede Ash combattere una nuova invasione di Deadite. Nel cast anche Lucy Lawless, Ray Santiago, Dana Delorenzo e Jill Marie Jones.

Universal TV interessata ad una serie tv basata su RASL di Jeff Smith

  • Pubblicato in Screen

Deadline riporta la notizia che la Universal TV è interessata alla realizzazione di una serie televisiva basata sul fumetto noir sci-fi RASL di Jeff Smith (Bone), pubblicato in Italia da Bao Publishing.

Walter Parkes e Laurie MacDonald produrranno l'adattamento, sempre ammesso che le trattative in corso in questi giorni vadano a buon fine per entrambe le parti. Smith e Vijaya Iyer della Cartoon Books produrranno insieme a Leslie Hough. Si tratterebbe quindi della prima opera di Smith ad essere trasposta in un altro media.
Al progetto parteciperà anche Owen Shiflett, che ha da poco abbandonato AMC Network, da lungo tempo fan dell'autore.

"Sono un fan di Jeff Smith sin da quando mi sono innamorato, leggendola, della sua opera magna, Bone. Per fortuna la televisione ha finalmente raggiunto la sensibilità che Jeff ha portato nel fumetto", ha detto Shiflett.

She Hulk Vol.1 – I due volti della giustizia

Charles Soule è uno dei migliori sceneggiatori presenti nella scuderia Marvel Comics di questi tempi e la sua rapida ascesa nel fumettomondo lo ha portato nel 2014 a gestire numerose testate in contemporanea, portando a compimento la parabola discendente dell’artigliato canadese James “Logan” Howlett in Death of Wolverine e occupandosi anche dei suoi eredi in The Logan Legacy, dando nuova linfa vitale agli Inumani su Inhumans e concludendo il ciclo dei Thunderbolts sulla testata omonima. Un autore tra i più prolifici e attivi del momento che alterna questa sua professione all’avvocatura, suo altro mestiere. E chi allora meglio di un avvocato per narrare le avventure della collega del mondo supereroistico Jennifer Walters, alter ego civile di She-Hulk?

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La serie a lei dedicata infatti esordisce nel febbraio del 2014 e al timone vede proprio Soule - mentre ai disegni troviamo Javier Pulido (Human Target, Occhio di Falco) – e viene chiusa forse prematuramente esattamente un anno dopo con il #12, anche se lo scrittore dirà poi di essere comunque giunto ad una chiusura naturale della serie, senza brusche forzature. Pur essendo incentrato su di un personaggio minore, questo arco narrativo risulta essere uno dei migliori prodotti della storia recente della Casa delle Idee, andando a collocarsi in quel filone più autoriale e meno mainstream della produzione della major che vede coinvolti altri personaggi di secondo piano, come Elektra e Moon Knight, e che possiamo gustarci anche nel nostro paese nelle magnifiche edizioni cartonate della collana ALL-NEW MARVEL NOW COLLECTION di Panini Comics.

Quello che veramente colpisce di quest’opera è la dimostrazione insindacabile del fatto che si può ottenere, anche nel fumetto americano di più larga diffusione, la costruzione di quella tanto agognata figura femminile indipendente, carismatica, forte e intensa che le stesse case editrici da qualche tempo a questa parte ricercano disperatamente. Troppo spesso infatti si è abusato di personaggi femminili sottomessi, sterilmente provocanti, per nulla approfonditi o caratterizzati, quasi totalmente vuoti, decorativi, inseriti nelle storie solo per becero fanservice e per aumentare le vendite. Ovviamente ci sono stati anche fior fior di casi in cui questo non si è verificato, ma comunque la deriva era evidente e in qualche modo un argine doveva pur essere eretto. E sotto questo punto di vista, non possono far altro che gioire i lettori tutti.

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Questa storia infatti potrebbe essere definita come un thriller legale, come quelli che siamo soliti vedere in TV o leggere sui libri, con una piccola ma significativa componente supereroistica molto vicina alla mitica produzione degli anni ’70, non solo stilisticamente ma anche dal punto di vista di architettura narrativa semplice e spesso episodica. Jennifer è un’avvocatessa in carriera, ben conosciuta nel mondo legale, con una reputazione invidiabile a prescindere delle sue azioni benevole nei panni di She-Hulk. Una donna risoluta, fiera e magnanima che cerca di ripartire da zero dopo essersi licenziata dall’opportunistica compagnia che ha a lungo servito, interessata solo ai suoi contatti con gli eroi più potenti della Terra, lavorando duramente per aprire un proprio studio in quel di New York. Anche se ostacolata dai precedenti datori di lavoro, i clienti non tarderanno ad arrivare, e tra un principe di Latveria richiedente asilo politico e una disputa legale su di un brevetto, la bella Jennifer avrà sin da subito il suo bel daffare, anche grazie all’aiuto di amici e colleghi, che spontaneamente si propongono di darle una mano. Prende il via anche una trama misteriosa che solo momentaneamente viene accantonata nella narrazione, ma che rifarà capolino con una certa irruenza negli ultimi sei numeri della serie che saranno raccolti nel secondo volume.

La parte di avvocatura che emerge nella storia è trattata in maniera diligente da Soule, facendo trasparire una certa competenza a riguardo, anche se non risulta noiosa o di difficile comprensione perché condita con sapiente ironia e dialoghi molto ben strutturati che “indorano la pillola” e rendono più fruibile anche ai meno esperti la dinamica delle vicende e i tecnicismi introdotti.
La figura femminile presentata, come già detto, è quindi di grande impatto e decisamente appagante alla lettura. L’indipendenza di Jennifer la distanzia completamente dallo stereotipo di “damsels in distress” spesso affibbiata agli esponenti del genere femminile e fortemente radicata in letteratura e purtroppo anche nella società reale (sesso debole vi dice qualcosa?). Ma bisogna comunque precisare una cosa: la protagonista di questa storia non è una “iron lady” che non ha bisogno di nulla, impavida e imperturbabile fino al midollo. È una (normalissima) donna che svolge il suo lavoro e qualora abbia bisogno di aiuto non esita a chiederlo, ma non perché altrimenti non potrebbe risolvere la situazione per via della sua incapacità e inazione, ma perché è umana, per quanto la sua pelle sia verde, e come tale ha dubbi, ansie, insicurezze come tutti.

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Ma se la storia non ha da invidiare a nessun’altra, i disegni sono semplicemente sublimi. A riprova di quel sapore anni ’70 della struttura narrativa, il comparto grafico è un trionfo del Technicolor, è pura follia policromatica, allucinante e sinestetica. Ci troviamo davanti ad una potenza visiva impressionante, in cui anche il bizzarro colore della pelle dell’eroina non sembra poi più così strano. Il modo con cui Pulido gioca con la grafica, con le scritte, con le pose e le inquadrature è qualcosa di unico. La costruzione artistica del disegnatore afferra a piene mani l’arte pop e il costruttivismo russo, la tipografia creativa di Paula Scher, il graphic design di Rufus Segar, l’arte delle silhouettes gli stilemi del funk e della disco, mentre i colori di Muntsa Vicente e Rico Renzi sono dominati da campiture dense e vaste e colori acidi e surreali. Sulla stessa linea d’onda anche l’altro artista, Ron Wimberly (solo nei numeri 5 e 6) che introduce una prospettiva è tiratissima, spesso deformata, e che ricorre ad un effetto fisheye per la realizzazione di alcune tavole.
Quindi non fatevi sfuggire questo bellissimo volume con una veste editoriale decisamente all’altezza del suo contenuto, che porta con eleganza negli scaffali di un buon lettore un'opera di tutto rispetto.

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