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Giorgio Parma

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In arrivo un film su Mega Man per la 20th Century Fox

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The Tracking Board riporta in esclusiva la notizia che la 20th Century Fox e la Chernin Entertainment svilupperanno un film basato sulla saga videoludica di Mega Man di Capcom.

David Ready e Michael Finfer, che hanno già lavorato sulla nuova saga reboot de Il pianeta delle scimmie, supervisioneranno il progetto per conto della Chernin mentre Mike Ireland e Ryan Horrigan faranno lo stesso ma per conto di Fox.

La saga di Mega Man, nata nel 1987 per Nintendo, narra le vicende di Mega Man (Rock Man nella versione originale giapponese), androide creato dal Dr. Light per svolgere il ruolo di assistente, che viene però tradito dal malvagio Dr. Wily, che ruba il lavoro di Light per creare dei robot armati fino ai denti con lo scopo di conquistare il mondo.

Mark Ruffalo conferma la sua assenza da Captain America: Civil War

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Inizialmente avrebbe dovuto essere presente anche lui nella pellicola, ma ora Mark Ruffalo conferma che il suo Bruce Banner/Hulk non sarà presente nella versione finale di Captain America: Civil War. Al sito italiano BadTaste che lo ha intervistato in occasione del Festival di Venezia, ha dichiarato quanto segue alla domanda "Perché Hulk non sarà in Civil War?":

"Perché è ancora disperso non si sa dove. Io credevo che sarei stato nel film, ma alla fine evidentemente ritengono che svelare che fine ha fatto Hulk sia qualcosa di troppo grosso, e la Marvel vuole usare questa notizia più avanti. Il mio personaggio era stato inserito nello script, ma poi è stato tolto. Chi lo sa, forse Hulk non tornerà mai. Ad ogni modo, vogliono tenere la rivelazione su che fine abbia fatto segreta, perché è qualcosa di veramente grosso".

Cosa sarà tutto questo mistero legato alla scomparsa di Hulk? Il sito italiano pone il dubbio legato al già da tempo vociferato Planet Hulk, possibile adattamento dell'omonima serie scritta da Greg Pak nel 2006. Staremo a vedere.

Captain America: Civil War è un film realizzato dai Marvel Studios ed è diretto da Anthony e Joe Russo su sceneggiatura di Christopher Markus e Stephen McFeely. Nel cast all-star troviamo Chris Evans (Captain America), Robert Downey Jr. (Iron Man), Chadwick Boseman (Black Panther), Frank Grillo (Crossbones), Scarlett Johansson (Black Widow), Sebastian Stan (Winter Soldier), Anthony Mackie (Falcon), Elizabeth Olsen (Scarlet Witch) e Daniel Brühl (Baron Zemo), Jeremy Renner (Hawkeye), Paul Bettany (Vision), William Hurt (Generale Ross) e Paul Rudd (Ant-Man). Il film uscirà nelle sale americane il 6 maggio 2016.

Benicio Del Toro conferma che sarà il villain in Star Wars: Episode VIII

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Dopo alcune anticipazioni avvenute negli ultimi mesi, ora la notizia è ufficiale: Benicio Del Toro sarà il villain principale di Star Wars: Episode VIII. A riportare la notizia è il sito spagnolo RAC 1 (Via StarWars7news) che pubblica un'intervista in cui lo stesso attore conferma tale ruolo. Anche se emerge un piccolo dubbio sul botta e risposta che porta a tale dichiarazione e che trovate qui sotto.

Intervistatore: E girerà qualche film prossimamente?
Benicio Del Toro: No, solo... *pausa* Star Wars è in arrivo, vedremo cosa succederà. Penso di cominciare le riprese nel mese di marzo.
Intervistatore: E qual è il tuo ruolo in questo nuovo capitolo di Star Wars?
Benicio: Ehhh .... il fatto è… che non mi permettono di parlarne molto, io sarei tipo il villain.
Intervistatore: Oh wow!
Benicio: Ma .... vedremo ... * ride *

Nella versione spagnola, Benicio dichiara di interpretare un ruolo che è tipo quello di un cattivo. Ora, potrebbe essere che magari il ruolo da lui interpretato sia quello di un villain solo all'apparenza, ma potrebbe anche darsi, e questa è l'ipotesi più sensata, che non ci sia alcun secondo significato dietro a quelle parole. Staremo a vedere, ma sempre meglio essere scrupolosi su certe sfumature. Non si sa mai.
Qui potete trovare invece le tre attrici coinvolte nel casting della protagonista femminile.

Star Wars: Episode VIII sarà scritto e diretto da Rian Johnson ed è previsto per il 26 maggio 2017.

Angela L’assassina di Asgard #1

Per parlare di Angela L’assassina di Asgard #1 bisogna fare prima un passo indietro cercando di capire rapidamente chi sia questo personaggio, solo recentemente apparso nel grande universo narrativo Marvel, e come sia stato favorevolmente accettato dal pubblico d’oltreoceano.

L’inizio della lunga odissea di questa eroina, se così possiamo chiamarla, risale al lontano 1993 quando Neil Gaiman (non un autore qualunque) creò il personaggio sulle pagine di Spawn #9 per i disegni del creatore della serie, Todd McFarlane. L’angelo cacciatore di taglie che si opponeva a Spawn (questo il suo ruolo) divenne presto protagonista di una miniserie in solitaria ma, successivamente, fu anche il fulcro di una battaglia legale per la paternità del personaggio e i corrispondenti diritti di autore tra Gaiman e McFarlane. Al termine di questa lunga e tumultuosa diatriba, Gaiman venne ufficialmente riconosciuto come detentore dei diritti e non ci pensò due volte a venderli alla Marvel. Da qui, la bella assassina venne introdotta nell’universo della Casa delle Idee con l’evento Age of Ultron, legandola poi ai Guardiani della Galassia e successivamente, durante la saga Original Sin, a Thor come sua sorella perduta. Dunque, Angela è la figlia di Odino e Frigga, angelo privo di ali del Decimo Regno Heven, bandito da Yggdrasil dal sovrano di Asgard in persona, dopo una cruenta battaglia in cui si era data per morta la allora bambina sorella del Dio del Tuono.

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Dopo questo incipit, scendiamo nei dettagli di Angela L’assassina di Asgard #1, primo numero di una serie iniziata nel dicembre del 2014 e apparentemente conclusasi dopo solo 6 uscite per l’inizio di Secret Wars, e di cui non si sa nulla di una possibile ripresa ad evento concluso. Un vero peccato perché questa run scritta da Marguerite Bennett e Kieron Gillen sui magnifici disegni di Phij Jimenez e Stephanie Hans è ben realizzata e coinvolgente, piena di plot twist che hanno fatto scalpitare i fan americani.

Gli scrittori non perdono certo tempo a portarci nel pieno dell’azione: senza troppi preamboli cominciano subito le epiche battaglie della formidabile assassina contro chi si pone sulla sua strada, soprattutto contro i suoi fratelli asgardiani, sulle sue tracce dopo che Angela ha rapito la piccola figlia di Odino e Frigga appena nata, ossia la sua sorellina. Non vengono chiarite, almeno nei primi due albi della serie, le motivazioni di tale atto, sicuramente non solo riconducibili al rancore o alla vendetta, anche perché la bambina sembra leggermente indemoniata (ma questo verrà affrontato meglio nei prossimi numeri).

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Quello che davvero colpisce del personaggio è la sua personalità, un animo fondamentalmente buono, onesto, che tuttavia si trova ancora in gran parte soppresso dalla mentalità da scambio equivalente impressa dalla cultura angelica di Heven, merceologica, contrattuale, da do ut des, alle volte anche con tendenze al do ut facias. Parliamoci chiaro, non è la solita eroina benevola. Di azioni non propriamente elogiabili ne ha compiute, non per nulla è la migliore assassina in circolazione, ma mantiene un’aura di malinconia, di tristezza repressa che la rendono molto più affascinante di tanti altri personaggi in circolazione nel MU. Una donna forte, forgiata nella battaglia, al termine di una parabola di gloria che l’ha lasciata senza una patria, respinta dal suo mondo adottivo e incapace di perdonare il suo mondo natio; una creatura tormentata che sopravvive alla sua maniera in un mondo spietato e belligerante. Unico suo legame affettivo è rappresentato da Sera, una giovane donna che sembra essere l'unica vera amica della Nostra.

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La Marvel sta facendo proprio un ottimo lavoro con le sue serie “secondarie”, che permettono di approfondire personaggi minori dando luogo a storie ricche di verve e spesso molto più avvincenti di quelle dei più famosi colleghi del MU. Alla fine ci si risveglia dalla lettura avendo goduto di un fascino nascosto, rimanendo divertiti e rinfrescati e perché no, imparando ad amare di più un lato del fumetto di massa che sembra derivare sempre più nell'autorialità.
L'edizione Panini Comics semplice ed essenziale, dispiace solo che non si sia optato subito per un cartonato alla All New Marvel Now Collection, soprattutto se la serie dovesse concludersi veramente con il #6.

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